IL REUMATOLOGO
Il reumatologo è un medico specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione delle malattie reumatiche.
Queste patologie colpiscono principalmente le articolazioni, i muscoli, le ossa e il tessuto connettivo, ma possono anche interessare organi interni come reni, polmoni, cuore e cervello.
QUALI SONO LE PATOLOGIE CHE CURA?
1. Malattie infiammatorie articolari (artriti)
- Artrite reumatoide (AR): malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce principalmente le articolazioni, causando dolore, gonfiore, rigidità e deformità.
- Spondilite anchilosante (SA): malattia infiammatoria cronica che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacro-iliache, causando dolore, rigidità e progressiva limitazione del movimento.
- Artrite psoriasica: artrite infiammatoria associata alla psoriasi, una malattia della pelle. Può colpire diverse articolazioni, comprese quelle delle dita delle mani e dei piedi, la colonna vertebrale e le articolazioni sacro-iliache.
- Artrite reattiva: artrite che si sviluppa in seguito a un’infezione in un’altra parte del corpo, come l’intestino o le vie urinarie.
- Gotta: malattia causata dall’accumulo di cristalli di acido urico nelle articolazioni, causando attacchi improvvisi di dolore intenso, gonfiore e arrossamento.
- Artrosi: malattia degenerativa delle articolazioni caratterizzata dalla progressiva perdita di cartilagine, causando dolore, rigidità e limitazione del movimento.
2. Connettiviti
- Lupus eritematoso sistemico (LES): malattia autoimmune cronica che può colpire diversi organi e tessuti, tra cui la pelle, le articolazioni, i reni, il cuore e il cervello.
- Sclerodermia: malattia autoimmune cronica caratterizzata da un ispessimento e indurimento della pelle e dei tessuti connettivi. Può colpire anche organi interni come i polmoni, il cuore e i reni.
- Sindrome di Sjögren: malattia autoimmune cronica che colpisce principalmente le ghiandole esocrine, causando secchezza degli occhi e della bocca.
- Polimiosite e dermatomiosite: malattie infiammatorie croniche che colpiscono i muscoli, causando debolezza muscolare, dolore e affaticamento.
- Vasculiti: gruppo di malattie caratterizzate da infiammazione dei vasi sanguigni.
3. Malattie metaboliche dell’osso
- Osteoporosi: malattia caratterizzata dalla riduzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento del rischio di fratture.
- Osteomalacia: malattia caratterizzata da un difetto di mineralizzazione dell’osso, causando dolore osseo, debolezza muscolare e deformità.
4. Altre patologie
- Fibromialgia: sindrome cronica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, affaticamento, disturbi del sonno e altri sintomi.
- Sindrome del tunnel carpale: compressione del nervo mediano al polso, causando dolore, formicolio e intorpidimento della mano.
- Epicondilite ed epitrocleite: infiammazione dei tendini del gomito, causando dolore e difficoltà nei movimenti.
- Tendiniti e borsiti: infiammazione dei tendini e delle borse sierose, rispettivamente.
- Dolore lombare e cervicale: dolore localizzato nella regione lombare o cervicale della colonna vertebrale.
5. Definizioni:
- Autoimmune: si riferisce a una condizione in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del proprio corpo.
- Infiammazione: risposta protettiva del corpo a un danno o a un’infezione, caratterizzata da dolore, gonfiore, arrossamento e calore.
- Cronica: si riferisce a una condizione che persiste per un lungo periodo di tempo, spesso per tutta la vita.
- Degenerativa: si riferisce a una condizione caratterizzata da un progressivo deterioramento di un tessuto o di un organo.
QUALI SONO GLI ESAMI CHE SOLITAMENTE CHIEDE?
1. Esami di laboratorio:
- Ematici:
- Emocromo completo con formula leucocitaria: per valutare anemia, infezioni, infiammazione.
- VES e PCR: indici di infiammazione aspecifici.
- Fattore reumatoide (FR): anticorpo presente in diverse malattie reumatiche, soprattutto nell’artrite reumatoide.
- Anticorpi anti-citrullina (anti-CCP): anticorpi più specifici per l’artrite reumatoide.
- ANA (anticorpi antinucleo): anticorpi diretti contro componenti del nucleo cellulare, presenti in diverse malattie autoimmuni.
- ENA (anticorpi anti-antigeni nucleari estraibili): anticorpi diretti contro specifiche proteine nucleari, utili per la diagnosi di alcune connettiviti.
- Complemento (C3, C4): proteine del sistema immunitario, la cui riduzione può indicare alcune malattie autoimmuni.
- Creatinina e clearance della creatinina: per valutare la funzionalità renale.
- Transaminasi (AST, ALT): per valutare la funzionalità epatica.
- Elettroforesi delle proteine sieriche: per identificare la presenza di proteine anomale, come le gammopatie monoclonali.
- Acido urico: per la diagnosi di gotta.
- Ferritina: per valutare le riserve di ferro.
- Vitamina D: importante per la salute delle ossa.
- Esame delle urine:
- Esame urine completo: per valutare la presenza di proteine, sangue, leucociti o altri elementi anomali.
- Proteinuria delle 24 ore: per quantificare la perdita di proteine con le urine.
2. Esami strumentali:
- Radiografie:
- Radiografie articolari: per valutare la presenza di erosioni ossee, calcificazioni, riduzione della rima articolare, deformità.
- Radiografia del torace: per valutare la presenza di alterazioni polmonari associate a malattie reumatiche.
- Ecografia:
- Ecografia articolare e muscolotendinea: per visualizzare le strutture articolari, i tendini, i muscoli e le borse, identificando eventuali versamenti, sinoviti, tendiniti, borsiti.
- Ecografia con Power Doppler: per valutare la vascolarizzazione delle articolazioni, utile nella diagnosi di artriti.
- Risonanza magnetica (RM):
- RM articolare: fornisce immagini dettagliate delle articolazioni, dei tessuti molli circostanti e delle ossa, permettendo di identificare alterazioni precoci non visibili con la radiografia.
- RM colonna vertebrale: per valutare la presenza di infiammazione, ernie discali, spondiloartriti.
- Tomografia computerizzata (TC):
- TC articolare: utile per la valutazione di fratture, lussazioni, deformità articolari complesse.
- TC ad alta risoluzione (HRTC): per la valutazione di alterazioni polmonari interstiziali.
- Densitometria ossea (MOC):
- Per misurare la densità minerale ossea e valutare il rischio di osteoporosi.
- Capillaroscopia:
- Esame microscopico del microcircolo, utile nella diagnosi di alcune connettiviti.
- Scintigrafia ossea:
- Per identificare aree di aumentata attività metabolica ossea, suggestive di infiammazione o metastasi.
- Elettromiografia (EMG):
- Per valutare la funzionalità dei nervi e dei muscoli, utile nella diagnosi di neuropatie e miopatie.
3. Altri esami:
- Artrocentesi: prelievo di liquido sinoviale dall’articolazione per analisi (esame citologico, colturale, ricerca di cristalli).
- Biopsia: prelievo di un campione di tessuto (sinoviale, cutaneo, muscolare) per analisi istologica.
- Test di funzionalità respiratoria: per valutare la funzionalità polmonare, utile in caso di coinvolgimento polmonare in corso di malattie reumatiche.
QUALI SONO LE TERAPIE CHE SOLITAMENTE PRESCRIVE?
1. Farmaci
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): come ibuprofene o naprossene, per ridurre dolore e infiammazione.
- Effetti collaterali: problemi gastrointestinali, aumento della pressione sanguigna.
- Corticosteroidi: come prednisone, per sopprimere il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione.
- Effetti collaterali: aumento di peso, osteoporosi, aumento del rischio di infezioni.
- Farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD): come metotrexato o leflunomide, per rallentare la progressione delle malattie reumatiche.
- Effetti collaterali: tossicità epatica, soppressione del midollo osseo.
- Farmaci biologici: come infliximab o adalimumab, per bloccare specifiche molecole coinvolte nel processo infiammatorio.
- Effetti collaterali: aumento del rischio di infezioni, reazioni allergiche.
- Inibitori della Janus chinasi (JAK): come tofacitinib o baricitinib, per bloccare la via di segnalazione JAK-STAT coinvolta nell’infiammazione.
- Effetti collaterali: aumento del rischio di infezioni, eventi tromboembolici.
- Antidolorifici: come paracetamolo o tramadolo, per alleviare il dolore.
- Effetti collaterali: dipendenti dal farmaco specifico.
2. Terapie non farmacologiche
- Fisioterapia: esercizi specifici per migliorare la mobilità articolare, la forza muscolare e la funzionalità.
- Terapia occupazionale: strategie per adattarsi alle limitazioni funzionali e mantenere l’indipendenza nelle attività quotidiane.
- Educazione del paziente: informazioni sulla malattia, le opzioni di trattamento e le strategie di gestione.
- Supporto psicologico: per affrontare l’impatto emotivo della malattia.
- Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessaria per riparare i danni articolari o sostituire le articolazioni danneggiate.
- Termoterapia: applicazione di calore o freddo per alleviare il dolore e l’infiammazione.
- Idroterapia: esercizi in acqua per migliorare la mobilità e ridurre il dolore.
- TENS (stimolazione elettrica nervosa transcutanea): applicazione di una corrente elettrica a bassa intensità per alleviare il dolore.
- Agopuntura: inserimento di aghi sottili in punti specifici del corpo per alleviare il dolore.
QUANDO BISOGNA CONSULTARLO?
Situazioni in cui è consigliabile consultare uno specialista in psichiatria:
1. Cambiamenti significativi nell’umore e nel comportamento:
- Umore depresso persistente: Tristezza profonda, perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane, disturbi del sonno o dell’appetito, difficoltà di concentrazione, pensieri di morte o suicidio.
- Episodi maniacali: Euforia eccessiva, irritabilità, aumento dell’energia, diminuito bisogno di sonno, pensieri accelerati, comportamenti impulsivi e rischiosi.
- Ansia intensa e ingestibile: Attacchi di panico, fobie, preoccupazione costante e eccessiva, disturbo ossessivo-compulsivo.
- Cambiamenti improvvisi e inspiegabili nel comportamento: Aggressività, isolamento sociale, paranoia, allucinazioni o deliri.
2. Difficoltà nel funzionamento quotidiano:
- Problemi sul lavoro o a scuola: Difficoltà di concentrazione, calo del rendimento, assenteismo.
- Problemi nelle relazioni interpersonali: Conflitti frequenti, isolamento sociale, difficoltà a mantenere relazioni stabili.
- Difficoltà nella cura di sé: Trascuratezza nell’igiene personale, alimentazione inadeguata, difficoltà a prendersi cura della propria salute.
3. Eventi traumatici o stressanti:
- Lutto o perdita significativa: Morte di una persona cara, separazione, perdita del lavoro.
- Abuso o violenza: Fisica, emotiva o sessuale.
- Incidenti o malattie gravi: Incidenti stradali, malattie croniche, diagnosi di una malattia terminale.
4. Presenza di sintomi fisici inspiegabili:
- Dolore cronico: Mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari senza una causa fisica evidente.
- Disturbi del sonno: Insonnia, incubi, sonnambulismo, apnee notturne.
- Disturbi gastrointestinali: Nausea, vomito, diarrea, stitichezza senza una causa organica.
5. Abuso di sostanze:
- Dipendenza da alcol o droghe: Difficoltà a controllare il consumo, astinenza, problemi di salute correlati.
- Abuso di farmaci: Assunzione di farmaci in dosi eccessive o per scopi diversi da quelli prescritti.
6. Pensieri di autolesionismo o suicidio:
- Pensieri ricorrenti di morte o suicidio.
- Comportamenti autolesionistici: Tagliarsi, bruciarsi, sbattere la testa.
- Tentativi di suicidio.