MEDICINA E VITTIME DELLE SETTE
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MEDICINA PER LE PERSONE VITTIME DELLE SETTE
Le sette sono organizzazioni che, con la promessa di felicità, benessere e successo, esercitano forme di manipolazione mentale sui propri adepti, privandoli della loro libertà di pensiero e della loro autonomia decisionale.
Spesso, chi entra a far parte di una setta si trova in un momento di particolare fragilità emotiva e, proprio per questo, è più incline a cadere nella trappola di un leader carismatico che promette di risolvere tutti i suoi problemi.
I danni causati dalle sette possono essere devastanti e persistere anche dopo l’uscita dal gruppo. Per questo motivo, è fondamentale conoscere i meccanismi di manipolazione utilizzati da queste organizzazioni e sapere come aiutare le persone che ne sono rimaste vittime.
Nessuno è immune al richiamo di una setta, a prescindere dal livello di istruzione o dallo status sociale.
Come le sette manipolano le persone
Le sette utilizzano diverse tecniche per manipolare le persone. Il controllo mentale si basa sul concetto di potere e sull’indebolimento delle capacità decisionali e di critica dell’individuo.
Per comprendere meglio il fenomeno della manipolazione mentale nelle sette, è utile analizzare il modello BITE (Behavior, Information, Thoughs, Emotions) sviluppato da Steven Hassan. Questo modello individua quattro elementi fondamentali del controllo mentale:
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- Controllo del comportamento: le sette impongono regole rigide di comportamento, limitando la libertà individuale e inducendo gli adepti a conformarsi a modelli prestabiliti. Questo controllo può manifestarsi attraverso l’imposizione di orari, diete, abbigliamento e persino il controllo sulle relazioni interpersonali.
- Controllo dell’informazione: le sette cercano di limitare l’accesso alle informazioni provenienti dall’esterno, inondando gli adepti con informazioni provenienti dal leader o dalla dottrina del gruppo. Questo controllo può avvenire attraverso la censura, la propaganda e la distorsione della realtà.
- Controllo del pensiero: le sette promuovono un pensiero dogmatico e assolutistico, dividendo il mondo in “noi” e “loro”. Viene incoraggiato il conformismo e scoraggiato il pensiero critico, portando gli adepti ad accettare la dottrina del gruppo come unica verità.
- Controllo delle emozioni: le sette manipolano le emozioni degli adepti, inducendo sensi di colpa, paura e dipendenza affettiva. La felicità e il benessere vengono presentati come raggiungibili solo all’interno del gruppo, mentre il mondo esterno viene dipinto come pericoloso e ostile.
Le sette, inoltre, utilizzano la manipolazione per estorcere denaro ai propri adepti. Alcuni gruppi chiedono ai membri di versare una percentuale dei loro guadagni mensili, promettendo in cambio benefici spirituali o materiali. Spesso, le persone danno più di quanto possono permettersi, convinte che in questo modo otterranno la salvezza o il successo promesso dal leader.
La personalità del leader gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le caratteristiche della setta. Spesso si tratta di figure carismatiche e narcisistiche, che si presentano come “eletti” o dotati di poteri speciali. Il leader esercita un potere assoluto sul gruppo, definendo scopi, ruoli e premi e punizioni.
Un altro aspetto importante della manipolazione nelle sette è la distruzione dei rapporti familiari. I familiari e gli amici degli adepti vengono visti come nemici, in quanto potrebbero indurre al pensiero critico e all’allontanamento dal gruppo. Le sette demonizzano i non aderenti, allontanando gli adepti dalle loro famiglie e facendogli credere che i loro cari non vogliano la loro felicità. In alcuni casi, vengono utilizzate tecniche come l’ipnosi per innestare falsi ricordi e screditare i familiari.
Le sette utilizzano diverse tecniche di manipolazione per controllare i propri adepti. Ecco un elenco dettagliato e professionale di queste tecniche:
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- Love bombing: I nuovi membri vengono sommersi di affetto e attenzioni per creare un forte legame di dipendenza affettiva. Questo fa sentire la persona accettata e amata, rendendo difficile l’allontanamento dal gruppo.
- Isolamento: Le sette incoraggiano l’allontanamento da familiari e amici, in modo che il gruppo diventi l’unico punto di riferimento. Questo isolamento rafforza il senso di appartenenza e indebolisce la capacità critica.
- Manipolazione del senso di colpa: Gli adepti vengono indotti a sentirsi in colpa per qualsiasi dubbio o critica verso il gruppo o il leader. Questo senso di colpa impedisce loro di mettere in discussione la dottrina della setta e li mantiene legati al gruppo.
- Sfruttamento economico: Spesso le sette chiedono ai membri di versare denaro o donare i propri beni, promettendo in cambio benefici spirituali o materiali.
- Deindividuazione: Le sette cercano di sopprimere l’individualità dei membri, promuovendo l’identità di gruppo e la conformità. Questo processo indebolisce il senso di responsabilità personale e la capacità di pensiero critico.
- Tecniche di persuasione: Le sette utilizzano tecniche di persuasione coercitiva per influenzare gli adepti, come la pressione dei pari, l’autorità del leader e la riprova sociale.
- Distorsione della realtà: Le sette creano una “nuova realtà” all’interno del gruppo, distorcendo la percezione del mondo esterno e presentando la setta come unica fonte di verità e salvezza.
- Abuso verbale e psicologico: Insulti, umiliazioni e minacce vengono utilizzati per indebolire l’autostima degli adepti e mantenerli sottomessi.
È importante ricordare che queste tecniche di manipolazione vengono spesso utilizzate in modo subdolo e graduale, rendendo difficile per le vittime riconoscerle e difendersi.
Disturbi psicologici degli ex membri di sette
Le persone che sono state coinvolte in una setta possono sviluppare diversi disturbi psicologici. Fattori sociali e psicologici, come la ricerca di un senso di appartenenza o la presenza di momenti di fragilità, possono rendere alcuni individui più vulnerabili alla manipolazione delle sette. Tra i disturbi più comuni troviamo:
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- Sindrome da dipendenza: l’adepto sviluppa una forte dipendenza dal gruppo e dal leader, simile a quella da sostanze stupefacenti, con la presenza di astinenza e craving in caso di allontanamento. Questo può manifestarsi come difficoltà a prendere decisioni autonomamente, bisogno costante di approvazione dal gruppo e incapacità di funzionare al di fuori della struttura della setta.
- Disturbo post-traumatico da stress (DPTS): l’esperienza all’interno della setta, con manipolazione, isolamento e possibili abusi, può causare un trauma con sintomi come ansia, flashback, incubi e difficoltà di concentrazione. Il DPTS può essere innescato da eventi specifici vissuti nella setta o dall’atmosfera generale di coercizione e controllo.
- Depressione: la perdita di identità, l’isolamento sociale e il senso di colpa per aver abbandonato la propria vita precedente possono portare alla depressione. La depressione può essere aggravata dalla difficoltà di reintegrarsi nella società e dalla perdita di supporto sociale.
- Disturbi d’ansia: l’ansia si manifesta come attacchi di panico, fobie e disturbo ossessivo-compulsivo. Può essere legata alla paura del mondo esterno, al timore di essere perseguitati dalla setta o alla difficoltà di reinserirsi nella società.
- Disturbo dissociativo dell’identità: in casi estremi, la manipolazione subita può frammentare la personalità, portando allo sviluppo di diverse identità distinte. Questo disturbo è raro ma può verificarsi in seguito a traumi prolungati e intensi.
- Problemi relazionali: la difficoltà a fidarsi degli altri e a stabilire relazioni sane può persistere a lungo dopo l’uscita dalla setta. L’esperienza di manipolazione e tradimento può rendere difficile instaurare legami significativi e duraturi.
- Disturbi del sonno: incubi, insonnia e altri disturbi del sonno sono comuni tra gli ex membri delle sette. Questi disturbi possono essere causati dall’ansia, dal DPTS o dalla difficoltà di elaborare l’esperienza traumatica.
- Abuso di sostanze: alcuni ex membri possono ricorrere all’abuso di sostanze per affrontare i sintomi di ansia, depressione o DPTS. L’abuso di sostanze può diventare un ulteriore problema da affrontare nel percorso di recupero.
- Problemi di salute fisica: la trascuratezza della salute fisica all’interno della setta, diete restrittive o pratiche dannose possono portare a problemi di salute a lungo termine. È importante sottolineare che i danni psicologici causati dalle sette possono essere a lungo termine e persistere anche dopo l’uscita dal gruppo. Circa il 25% degli ex adepti soffre di danni psicologici irreversibili. Inoltre, non vanno sottovalutati i rischi di danni fisici, come quelli derivanti da prove di lealtà pericolose o da gesti estremi richiesti dal leader.
Trattamenti medici e psicologici
Esistono diversi trattamenti medici e psicologici disponibili per le persone che sono state coinvolte in una setta. Tra i più efficaci ci sono:
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): questo approccio terapeutico si concentra sull’identificazione e la modifica di schemi di pensiero e comportamenti disfunzionali appresi all’interno della setta. Attraverso la ristrutturazione cognitiva, la TCC aiuta le vittime a mettere in discussione le credenze negative e a sviluppare un pensiero più razionale e critico. La TCC si è dimostrata efficace nel trattamento di una vasta gamma di disturbi mentali, tra cui ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress, che sono comuni tra le vittime delle sette.
- Terapia di gruppo: la terapia di gruppo offre alle vittime delle sette l’opportunità di condividere le proprie esperienze con altre persone che hanno vissuto situazioni simili, fornendo supporto reciproco e aiutando a superare il senso di isolamento. Il confronto con gli altri aiuta a normalizzare le proprie emozioni e a sentirsi meno soli nel processo di guarigione.
- Exit counseling: l’exit counseling è un intervento specifico per le vittime delle sette, che aiuta a comprendere i meccanismi di manipolazione e a riacquisire il proprio spirito critico. Questo approccio non coercitivo si basa sull’educazione e sull’informazione, aiutando la persona a riprendere il controllo della propria vita e a sviluppare strategie per resistere alla manipolazione.
- Exity Strategy Theraphy (E.S.T.): questa strategia terapeutica non coercitiva si concentra sul recupero psicologico dell’adepto, aiutandolo a uscire dalla setta e a liberarsi dal controllo mentale. I passi fondamentali dell’E.S.T. includono la costruzione di un rapporto di fiducia, lo sviluppo di un modello di identità sano, il contatto con l’Io pre-cultista e la fornitura di prospettive diverse da cui guardare la realtà.
Strategie di aiuto per uscire da una setta
Vi forniamo un elenco delle strategie di aiuto per uscire da una setta:
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- Mantenere un approccio non conflittuale: È fondamentale evitare di reagire con rabbia o di giudicare la persona coinvolta nella setta. Un atteggiamento conflittuale può portare all’interruzione del dialogo e all’ulteriore isolamento dell’adepto. È importante mantenere viva la relazione, evitando di giudicare e cercando di avere una comunicazione regolare.
- Comprendere i meccanismi di manipolazione: È importante conoscere le tecniche di manipolazione utilizzate dalle sette per poter aiutare la persona a riconoscerle e a liberarsene. L’exit counseling è un intervento specifico che aiuta a comprendere i meccanismi di manipolazione e a riacquisire il proprio spirito critico.
- Offrire supporto emotivo: Le persone che escono da una setta spesso si sentono confuse, sole e vulnerabili. È importante offrire loro supporto emotivo, ascolto e comprensione. I gruppi di supporto per ex membri di sette offrono la possibilità di condividere le proprie esperienze e ricevere aiuto.
- Aiutare a ricostruire l’identità: L’esperienza all’interno di una setta può portare alla perdita di identità e alla dipendenza dal gruppo. È importante aiutare la persona a ricostruire la propria identità e a riacquisire la propria autonomia decisionale.
- Fornire informazioni e prospettive diverse: Le sette spesso isolano i propri membri dal mondo esterno e controllano l’informazione. È importante fornire alla persona informazioni e prospettive diverse da quelle del gruppo, aiutandola a sviluppare un pensiero critico.
- Considerare l’età e la fase di sviluppo: Nel caso di giovani adepti, è fondamentale considerare l’età e la fase di sviluppo nel processo di aiuto. Gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi accolti, compresi e rassicurati.
- Cercare aiuto professionale: In molti casi, è necessario l’aiuto di professionisti specializzati nell’assistenza alle vittime di sette. Psicologi, psichiatri ed esperti in exit counseling possono offrire un valido supporto nel percorso di uscita e di recupero.
- Avere pazienza: Uscire da una setta è un processo lungo e complesso che richiede tempo e pazienza. È importante non avere fretta e rispettare i tempi della persona coinvolta.
Ricorda che ogni situazione è unica e richiede un approccio personalizzato. È importante adattare le strategie di aiuto alle specifiche esigenze della persona coinvolta.
L’Exit counseling è un tipo di intervento specifico per le vittime di sette, che aiuta a comprendere i meccanismi di manipolazione e a riacquisire il proprio spirito critico. Questo approccio non coercitivo si basa sull’educazione e sull’informazione, aiutando la persona a riprendere il controllo della propria vita. È fondamentale adottare un approccio non conflittuale quando si cerca di aiutare una persona ad uscire da una setta. Reagire con rabbia o farsi trasportare dalle emozioni può portare all’interruzione del dialogo e all’ulteriore isolamento dell’adepto. È importante mantenere viva la relazione, evitare di giudicare e cercare di avere una comunicazione regolare.
Nel caso di giovani adepti, è fondamentale considerare l’età e la fase di sviluppo nel processo di aiuto. Gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi accolti, compresi e rassicurati. Il terapeuta deve creare un clima di intimità e fiducia, aiutando il giovane a riacquisire fiducia in se stesso e a prendere il controllo della propria vita.
Aspetti legali e le sette
Ecco un elenco degli aspetti legali relativi alle sette e alle vittime delle sette:
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- Difficoltà nell’azione penale: Non esiste un reato specifico di “appartenenza a una setta”. La difficoltà principale risiede nell’individuare e configurare la violenza psicologica esercitata e il suo impatto sulla persona. Il reato di plagio, che puniva la riduzione in totale stato di soggezione, è stato dichiarato incostituzionale per la sua indeterminatezza. Le sette spesso si nascondono dietro associazioni culturali o di volontariato, rendendo difficile l’intervento delle autorità.
- Tutela della libertà religiosa: L’ordinamento italiano tutela la libertà di religione, di espressione del pensiero, di associazione e di riunione. Questo rende difficile intervenire legalmente contro le sette, a meno che non commettano reati specifici che contrastino con interessi tutelati dalla legge.
- Reati connessi alle sette: Le sette possono essere coinvolte in diversi reati, tra cui:
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- Esercizio abusivo di professioni: come quelle mediche e psicologiche, spesso con la promessa di guarigioni miracolose.
- Truffa: ottenere un profitto ingiusto con artifizi o raggiri, ad esempio con la vendita di corsi, libri o oggetti di culto.
- Violenza sessuale: abusi sessuali su adulti o minori all’interno della setta.
- Violenza privata: costringere qualcuno a fare, omettere o tollerare qualcosa con violenza o minaccia.
- Estorsione: ottenere denaro o altri beni con violenza o minaccia.
- Istigazione al suicidio: indurre una persona a togliersi la vita.
- Omicidio: nei casi più estremi, come nel caso di sette che spingono i membri a commettere omicidi o suicidi collettivi.
- Delitti contro il sentimento religioso: profanazione di cimiteri o utilizzo di cadaveri per riti.
- Maltrattamenti in famiglia: violenze fisiche o psicologiche su familiari o conviventi all’interno della setta.
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- Mancanza di una legge specifica: Nonostante i tentativi di introdurre una legge contro la manipolazione mentale, in Italia manca una normativa specifica che contrasti efficacemente le sette. Questo vuoto normativo rende difficile perseguirle legalmente, anche quando utilizzano tecniche manipolative pericolose.
- Strumenti di tutela per le vittime: Le vittime di sette possono avvalersi di alcuni strumenti di tutela previsti dall’ordinamento:
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- Denuncia: sporgere denuncia alle autorità competenti per i reati subiti.
- Costituzione di parte civile: partecipare al processo penale e chiedere il risarcimento dei danni.
- Patrocinio a spese dello Stato: ottenere l’assistenza di un avvocato a spese dello Stato in caso di reddito basso.
- Centri antiviolenza: ricevere assistenza e supporto da centri specializzati.
- Amministratore di sostegno: chiedere al Tribunale di nominare un amministratore di sostegno per gestire i propri interessi in caso di difficoltà.
- Misure cautelari: chiedere al Tribunale di applicare misure cautelari all’autore del reato per proteggere la vittima da ulteriori violenze.
- Ordine di protezione: ottenere un ordine di protezione contro gli abusi familiari.
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È importante sottolineare che la legislazione in materia di sette è complessa e in continua evoluzione. È fondamentale rivolgersi a professionisti legali esperti per ottenere una consulenza specifica e aggiornata sulla propria situazione.
Conclusioni
Le sette sono un fenomeno complesso e pericoloso che può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone. La manipolazione mentale, l’isolamento, lo sfruttamento economico e gli abusi psicologici sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano queste organizzazioni.
È fondamentale conoscere i meccanismi di manipolazione utilizzati dalle sette per poter aiutare chi ne è rimasto vittima. I trattamenti medici e psicologici, come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia di gruppo e l’Exity Strategy Theraphy, insieme al supporto di centri specializzati e gruppi di auto-aiuto, possono essere fondamentali per il recupero e la riabilitazione degli ex adepti.
È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle sette e promuovere la prevenzione, aiutando le persone a sviluppare un pensiero critico e a riconoscere i segnali di manipolazione. Se voi o qualcuno che conoscete siete stati colpiti da questo fenomeno, non esitate a cercare aiuto. I centri specializzati e i gruppi di supporto possono offrire un valido sostegno nel percorso di uscita e di recupero.