NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La siringomielia è una malattia rara caratterizzata dalla formazione di una cavità piena di liquido cerebrospinale (siringa) all’interno del midollo spinale. Quando questa cavità si estende al tronco encefalico, la condizione è chiamata siringobulbia.
La siringa può espandersi e allungarsi nel tempo, danneggiando il midollo spinale e comprimendo le fibre nervose che trasportano informazioni sensoriali e motorie dal cervello al resto del corpo.
Epidemiologia
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- Incidenza: 8.4 casi per 100.000 persone.
- Distribuzione per sesso: Leggermente più comune negli uomini.
- Età di insorgenza: Può manifestarsi a qualsiasi età, ma più frequentemente tra i 20 e i 40 anni.
Eziologia e Genetica
La siringomielia può essere:
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- Congenita: Spesso associata alla malformazione di Chiari I, dove una porzione del cervelletto si estende nel canale spinale, ostruendo il flusso del liquido cerebrospinale.
- Acquisita: Causada da traumi, meningite, tumori spinali, aracnoidite o emorragia subaracnoidea.
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La maggior parte dei casi di siringomielia sono sporadici, ma sono state identificate alcune forme familiari, suggerendo una possibile predisposizione genetica.
Patogenesi
L’ostruzione del flusso del liquido cerebrospinale, spesso a livello della giunzione cranio-cervicale, è il meccanismo patogenetico principale. Questa ostruzione crea un gradiente pressorio che spinge il liquido cerebrospinale nel tessuto midollare, formando la siringa. La siringa, espandendosi, comprime e danneggia le fibre nervose, in particolare quelle che attraversano la commessura anteriore del midollo spinale, responsabili della sensibilità termica e dolorifica.
Manifestazioni Cliniche
I sintomi variano a seconda della localizzazione e dell’estensione della siringa.
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Siringomielia:
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- Dolore: Spesso il primo sintomo, localizzato a livello del collo, delle spalle e delle braccia.
- Debolezza muscolare: Inizialmente nelle mani e nelle braccia, può progredire verso gli arti inferiori.
- Perdita di sensibilità: Principalmente termica e dolorifica, con una distribuzione “a mantellina” sul dorso, le spalle e le braccia.
- Scoliosi: Curvatura anomala della colonna vertebrale.
- Altri sintomi: Disturbi della sudorazione, disfunzione erettile, incontinenza urinaria.
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Siringobulbia:
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- Vertigini
- Nistagmo: Movimenti involontari degli occhi.
- Ipoestesia facciale: Diminuzione della sensibilità al volto.
- Atrofia e debolezza linguale
- Disartria: Difficoltà nell’articolare le parole.
- Disfagia: Difficoltà nella deglutizione.
- Raucedine
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Dizionario dei Termini Medici:
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- Nistagmo: Oscillazioni ritmiche e involontarie dei bulbi oculari.
- Ipoestesia: Riduzione della sensibilità.
- Atrofia: Diminuzione del volume di un organo o tessuto.
- Disartria: Disturbo della parola causato da alterazioni dei muscoli coinvolti nell’articolazione dei suoni.
- Disfagia: Difficoltà nella deglutizione.
Procedimenti Diagnostici
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- Risonanza Magnetica (RM): Esame di scelta per visualizzare la siringa e le eventuali anomalie associate, come la malformazione di Chiari I.
- Tomografia Computerizzata (TC): Può essere utile per valutare le strutture ossee della colonna vertebrale.
- Esami neurofisiologici: Come lo studio della conduzione nervosa e l’elettromiografia, per valutare la funzionalità dei nervi e dei muscoli.
Prognosi
La prognosi della siringomielia varia a seconda della causa, dell’estensione della siringa e della presenza di eventuali complicazioni.
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- Senza trattamento: La siringomielia può progressivamente peggiorare, causando disabilità significativa.
- Con trattamento: L’obiettivo è arrestare la progressione della malattia e alleviare i sintomi. Il trattamento può includere farmaci per il dolore, fisioterapia e, nei casi più gravi, intervento chirurgico per drenare la siringa o correggere la malformazione di Chiari I.
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TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Farmaci Specifici
Non esistono farmaci specifici per curare la siringomielia o la siringobulbia. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire i sintomi o le complicanze associate a queste condizioni.
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- Analgesici: Per il dolore neuropatico, spesso si usano anticonvulsivanti (gabapentin, pregabalin) o antidepressivi triciclici (amitriptilina).
- Corticosteroidi: Possono essere utili per ridurre l’infiammazione e l’edema, soprattutto nelle fasi acute.
- Miorilassanti: Per spasmi muscolari e rigidità.
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Altri Trattamenti
Il trattamento principale per la siringomielia e la siringobulbia è la chirurgia. L’obiettivo dell’intervento è drenare la siringa e decomprimere le strutture nervose. Diverse procedure chirurgiche possono essere considerate, a seconda della causa e della localizzazione della siringa:
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- Decompressione della fossa cranica posteriore: Questa procedura è spesso utilizzata per la siringomielia associata alla malformazione di Chiari I, dove il cervelletto protrude nel canale spinale. L’obiettivo è creare più spazio nella fossa cranica posteriore per migliorare il flusso del liquido cerebrospinale.
- Drenaggio della siringa: Può essere eseguito inserendo uno shunt nella siringa per drenare il liquido in un’altra cavità corporea, come la cavità peritoneale.
- Laminectomia: Rimozione di una parte della vertebra per decomprimere il midollo spinale.
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In alcuni casi, può essere raccomandata la radioterapia per ridurre le dimensioni di un tumore che causa la siringomielia.
Gestione della Malattia
La gestione della siringomielia e della siringobulbia richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge neurologi, neurochirurghi, fisioterapisti e altri specialisti. Oltre al trattamento farmacologico e chirurgico, la gestione della malattia include:
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- Monitoraggio: Regolari esami neurologici e di imaging (RM) per monitorare l’evoluzione della malattia.
- Fisioterapia: Per mantenere la forza muscolare, la flessibilità e la coordinazione.
- Terapia occupazionale: Per migliorare l’autonomia nelle attività quotidiane.
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