SINDROMI MALFORMATIVE CONGENITE GRAVI ED INVALIDANTI CON DISOSTOSI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

Le Sindromi Malformative Congenite Gravi ed Invalidanti con Disostosi come Segno Prevalente  rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie rare caratterizzate da anomalie scheletriche (disostosi) che causano gravi disabilità.

Queste sindromi sono spesso associate ad altre malformazioni che interessano diversi organi e apparati.

Epidemiologia
    • Incidenza: Data la rarità e l’eterogeneità di queste sindromi, è difficile stimare con precisione l’incidenza. Orphanet non riporta dati epidemiologici specifici per questo gruppo di malattie.
    • Distribuzione per sesso: Non ci sono evidenze di una prevalenza in un sesso specifico.
    • Età di insorgenza: Le manifestazioni cliniche sono generalmente presenti alla nascita o si manifestano nei primi anni di vita.
Eziologia e Genetica

La maggior parte delle sindromi malformative con disostosi ha una base genetica, sebbene le cause precise siano spesso sconosciute. Le mutazioni possono interessare geni coinvolti nello sviluppo scheletrico, nella crescita ossea, o in altre vie metaboliche. Alcuni esempi di sindromi con disostosi includono:

      • Acondroplasia: causata da mutazioni nel gene FGFR3.
      • Displasia Tanatofora: causata da mutazioni nel gene FGFR3.
      • Sindrome di Desbuquois: causata da mutazioni nel gene CANT1.
Patogenesi

Le disostosi sono causate da un’alterazione dei processi di formazione, crescita e rimodellamento osseo. A seconda del gene coinvolto e del tipo di mutazione, le anomalie scheletriche possono variare notevolmente. Le disostosi possono interessare:

      • Crescita delle ossa lunghe: causando nanismo o anomalie nella forma degli arti.
      • Sviluppo delle ossa del cranio: causando deformità facciali e craniche.
      • Formazione delle articolazioni: causando rigidità o lussazioni.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche sono molto variabili e dipendono dalla specifica sindrome. In generale, le disostosi possono causare:

      • Nanismo: bassa statura sproporzionata.
      • Deformità degli arti: braccia e gambe corte, incurvate o con anomalie nella forma delle mani e dei piedi.
      • Deformità del cranio e del viso: fronte prominente, ipoplasia del mascellare, palatoschisi.
      • Problemi respiratori: dovuti a malformazioni della gabbia toracica o delle vie aeree.
      • Difetti cardiaci: alcuni tipi di disostosi possono essere associati a cardiopatie congenite.
      • Ritardo dello sviluppo: motorio, cognitivo o del linguaggio.

Dizionario dei termini medici:

    • Disostosi: malformazione congenita di uno o più ossa.
    • Ipoplasia: sviluppo incompleto o ridotto di un organo o tessuto.
    • Palatoschisi: fenditura del palato.
    • Nanismo: bassa statura.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi si basa sulla valutazione clinica, sull’esame radiologico dello scheletro e, in alcuni casi, su test genetici.

      • Esame obiettivo: valutazione delle caratteristiche fisiche e delle malformazioni presenti.
      • Radiografie: permettono di visualizzare le anomalie scheletriche.
      • Test genetici: per identificare mutazioni in geni specifici.
Prognosi

La prognosi è variabile e dipende dalla gravità delle malformazioni e dalle complicanze associate. Alcune sindromi con disostosi possono essere letali in epoca neonatale, mentre altre consentono una sopravvivenza con una buona qualità di vita. È importante una presa in carico multidisciplinare che coinvolga specialisti in genetica medica, ortopedia, pediatria, fisioterapia e altre figure professionali a seconda delle necessità del paziente.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
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Bologna (BO)
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Bologna (BO)
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Bolzano (BZ)
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Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
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Firenze (FI)
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Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
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Milano (MI)
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Monza (MB)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
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Padova (PD)
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Palermo (PA)
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Perugia (PG)
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Roma (RM)
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Roma (RM)
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Roma (RM)
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Sassari (SS)
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Siena (SI)
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Torino (TO)
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Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Farmaci Specifici

Al momento, non esistono farmaci specifici per curare le disostosi. La terapia farmacologica si concentra principalmente sulla gestione delle complicanze e dei sintomi associati, come dolore, infiammazione e deficit funzionali.

Alcuni farmaci che possono essere utilizzati includono:

      • Analgesici: per il controllo del dolore, come paracetamolo, FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) o, in casi più gravi, oppioidi.
      • Antinfiammatori: per ridurre l’infiammazione, come i FANS o i corticosteroidi.
      • Integratori: come calcio e vitamina D, per supportare la salute delle ossa.
      • Farmaci per la crescita: in alcuni casi, ormone della crescita ricombinante può essere utilizzato per stimolare la crescita ossea.
      • Bisfosfonati: per aumentare la densità ossea e ridurre il rischio di fratture.

È fondamentale sottolineare che la scelta del farmaco e del dosaggio deve essere personalizzata in base alla specifica condizione del paziente e alle sue esigenze individuali.

Altri Trattamenti

Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono essere utili per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disostosi:

      • Fisioterapia: per mantenere la mobilità articolare, migliorare la forza muscolare e prevenire deformità.
      • Terapia occupazionale: per aiutare i pazienti ad adattarsi alle limitazioni funzionali e a svolgere le attività quotidiane.
      • Interventi chirurgici: in alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici per correggere deformità scheletriche, stabilizzare le articolazioni o alleviare la compressione dei nervi.
      • Supporto psicologico: per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
      • Ausili: come ortesi, tutori o carrozzine, per migliorare la mobilità e l’autonomia.
Gestione della Malattia

La gestione delle sindromi malformative congenite gravi ed invalidanti con disostosi come segno prevalente richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui genetisti, ortopedici, fisioterapisti, terapisti occupazionali e psicologi.