SINDROMI DA ANEUPLOIDIA CROMOSOMICA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

Le sindromi da aneuploidia cromosomica sono un gruppo di condizioni genetiche causate dalla presenza di un numero anomalo di cromosomi in una cellula.

Invece dei tipici 46 cromosomi (23 coppie), un individuo con aneuploidia può avere un cromosoma in più (trisomia) o uno in meno (monosomia).

Epidemiologia

Incidenza: L’incidenza complessiva delle aneuploidie cromosomiche è stimata tra lo 0,3% e lo 0,5% dei nati vivi. Tuttavia, l’incidenza varia significativamente a seconda del tipo specifico di aneuploidia.

Le trisomie più comuni sono:

      • Trisomia 21 (Sindrome di Down): circa 1 caso ogni 700 nati vivi.
      • Trisomia 18 (Sindrome di Edwards): circa 1 caso ogni 5.000 nati vivi.
      • Trisomia 13 (Sindrome di Patau): circa 1 caso ogni 16.000 nati vivi.

Distribuzione per sesso: Alcune aneuploidie mostrano una leggera prevalenza in un sesso rispetto all’altro. Ad esempio, la sindrome di Klinefelter (XXY) colpisce solo i maschi.

Età di insorgenza: Le aneuploidie cromosomiche sono presenti fin dal concepimento. Le manifestazioni cliniche possono essere evidenti alla nascita o manifestarsi più tardi nel corso della vita.

Eziologia e Genetica

La causa principale dell’aneuploidia è la non-disgiunzione durante la meiosi, il processo di divisione cellulare che produce i gameti (spermatozoi e ovuli). La non-disgiunzione si verifica quando i cromosomi non si separano correttamente, risultando in gameti con un numero anomalo di cromosomi.

Fattori di rischio:

      • Età materna avanzata: Il rischio di aneuploidia, in particolare la trisomia 21, aumenta con l’età della madre.
      • Storia familiare di aneuploidia: Una storia familiare di aneuploidia può aumentare leggermente il rischio.
      • Fattori ambientali: Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione a radiazioni o a certe sostanze chimiche può aumentare il rischio di aneuploidia.
Patogenesi

L’aneuploidia causa uno squilibrio nel dosaggio genico, con conseguente sovraespressione o sottoespressione di geni specifici. Questo squilibrio può interferire con lo sviluppo e la funzione di diversi organi e sistemi.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche delle aneuploidie cromosomiche sono estremamente variabili e dipendono dal tipo specifico di aneuploidia e dai geni coinvolti.

Alcune caratteristiche comuni includono:

    • Ritardo mentale: Di gravità variabile.
    • Difetti congeniti: Possono interessare il cuore, il sistema nervoso centrale, l’apparato gastrointestinale e altri organi.
    • Disabilità intellettiva: Di gravità variabile.
    • Problemi di crescita: Ritardo nella crescita, bassa statura.
    • Caratteristiche facciali distintive: Possono essere presenti in alcune sindromi.

Dizionario dei termini medici:

    • Disabilità intellettiva: Limitazione significativa del funzionamento intellettivo e del comportamento adattivo.
    • Difetti congeniti: Anomalie strutturali o funzionali presenti alla nascita.
    • Ritardo mentale: Funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di aneuploidia cromosomica può essere effettuata mediante:

      • Analisi del cariotipo: Esame dei cromosomi al microscopio.
      • Test genetici prenatali: Amniocentesi, villocentesi, NIPT (test prenatale non invasivo).
      • Test genetici postnatali: Analisi del sangue o di altri tessuti.
Prognosi

La prognosi delle sindromi da aneuploidia cromosomica varia ampiamente a seconda del tipo specifico di aneuploidia e della gravità delle manifestazioni cliniche. Alcune aneuploidie sono letali in utero o nella prima infanzia, mentre altre consentono una sopravvivenza a lungo termine con un’adeguata assistenza medica e supporto.

Fattori che influenzano la prognosi:

    • Tipo di aneuploidia: Alcune aneuploidie hanno una prognosi migliore di altre.
    • Gravità delle manifestazioni cliniche: La presenza di difetti congeniti gravi può influire negativamente sulla prognosi.
    • Accesso alle cure mediche e al supporto: Un’adeguata assistenza medica e un supporto psicologico e sociale possono migliorare significativamente la qualità della vita delle persone con aneuploidia cromosomica.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Ospedale “San Paolo” – Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
 Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia
Bosisio Parini (LC)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
AOU Renato Dulbecco di Catanzaro
Catanzaro (CZ)
Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio
Catanzaro (CZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Presidio Ospedaliero “G. Tatarella”
Cerignola (FG)
Ospedale M. Bufalini
Cesena (FC)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”
Cosenza (CS)
Ospedale di Cremona
Cremona (CR)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti”
Foggia (FG)
Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni
Forlì (FC)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
 Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
 Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Istituto Auxologico Italiano
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele
Milano (MI)
Ospedale Niguarda
Milano (MI)
Ospedale S. Paolo
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Istituto Oncologico Veneto
Padova (PD)
 Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
 Ospedale Maggiore
Parma (PR)
 Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino”
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Guglielmo da Saliceto
Piacenza (PC)
Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
IRCCS Stella Maris
Pisa (PI)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
Potenza (PZ)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Presidio Ospedaliero Centrale “SS. Annunziata”
Taranto (TA)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi
Varese (VA)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)

Purtroppo, non esiste una cura per le sindromi da aneuploidia cromosomica. Tuttavia, sono disponibili diversi trattamenti e strategie di gestione per affrontare i sintomi specifici e migliorare la qualità di vita delle persone affette.

Farmaci Specifici

L’uso di farmaci specifici per le sindromi da aneuploidia cromosomica dipende dalle manifestazioni cliniche individuali. Alcuni esempi includono:

      • Ormoni della crescita: possono essere utilizzati per migliorare la crescita in bambini con sindrome di Turner (monosomia X) o altre sindromi che causano bassa statura.
      • Farmaci per il controllo delle convulsioni: possono essere necessari in caso di epilessia, una condizione comune in alcune sindromi da aneuploidia cromosomica.
      • Farmaci per il cuore: possono essere prescritti per gestire le cardiopatie congenite, che sono frequenti in alcune sindromi come la sindrome di Down (trisomia 21).
      • Integratori vitaminici e minerali: possono essere utili per correggere eventuali carenze nutrizionali.

È importante sottolineare che l’uso di qualsiasi farmaco deve essere attentamente valutato da un medico, tenendo conto dei potenziali benefici e rischi per il singolo paziente.

Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, diverse terapie non farmacologiche possono contribuire al benessere delle persone con sindromi da aneuploidia cromosomica. Alcuni esempi includono:

      • Fisioterapia: può aiutare a migliorare la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità.
      • Logopedia: può essere utile per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
      • Terapia occupazionale: può aiutare le persone a sviluppare le abilità necessarie per la vita quotidiana e l’autonomia.
      • Sostegno psicologico: può aiutare le persone e le loro famiglie a gestire le sfide emotive e sociali associate alla condizione.
      • Interventi educativi: possono favorire l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo.
Gestione della Malattia

La gestione delle sindromi da aneuploidia cromosomica richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui genetisti, pediatri, neurologi, cardiologi, fisioterapisti, logopedisti e psicologi.

È fondamentale una diagnosi precoce per poter intervenire tempestivamente e offrire il miglior supporto possibile. La presa in carico deve essere personalizzata in base alle esigenze specifiche del paziente e deve mirare a:

      • Monitorare la salute generale: controlli regolari per individuare e gestire eventuali complicazioni.
      • Promuovere lo sviluppo e l’autonomia: attraverso interventi educativi, riabilitativi e di supporto sociale.
      • Migliorare la qualità di vita: fornendo supporto emotivo e sociale alle persone affette e alle loro famiglie.