SINDROMI CON CRANIOSINOSTOSI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

Le sindromi con craniosinostosi sono un gruppo eterogeneo di malattie rare caratterizzate dalla chiusura prematura di una o più suture craniche.

Questa fusione precoce impedisce la normale crescita del cranio, causando deformità craniche e, in alcuni casi, complicanze neurologiche. Le craniosinostosi possono essere isolate o associate ad altre anomalie, costituendo delle sindromi.

Epidemiologia
    • Incidenza: L’incidenza complessiva delle craniosinostosi è stimata in circa 1 caso ogni 2.000-2.500 nati vivi. Le sindromi con craniosinostosi sono meno comuni, con un’incidenza variabile a seconda della sindrome specifica.
    • Distribuzione per sesso: Alcune sindromi con craniosinostosi mostrano una leggera prevalenza maschile, mentre altre non mostrano differenze significative tra i sessi.
    • Età di insorgenza: Le craniosinostosi sono congenite, ovvero presenti alla nascita. Le deformità craniche sono solitamente evidenti nei primi mesi di vita.
Eziologia e Genetica

La maggior parte delle sindromi con craniosinostosi ha una base genetica, con mutazioni in geni che regolano lo sviluppo delle ossa craniche. Le mutazioni possono essere ereditate dai genitori o verificarsi de novo. Alcuni dei geni coinvolti includono:

      • FGFR1, FGFR2, FGFR3 (sindrome di Apert, sindrome di Crouzon, sindrome di Pfeiffer)
      • TWIST1 (sindrome di Saethre-Chotzen)
      • EFNB1 (sindrome craniofrontonasale)
      • MSX2 (sindrome di Boston)
Patogenesi

Le mutazioni genetiche alterano la funzione delle proteine coinvolte nella formazione e nel rimodellamento delle ossa del cranio. Questo porta alla fusione prematura delle suture craniche, impedendo l’espansione del cranio nella direzione perpendicolare alla sutura interessata. La crescita del cervello continua, causando deformità craniche e, in alcuni casi, aumento della pressione intracranica.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche delle sindromi con craniosinostosi variano a seconda della sindrome specifica e delle suture coinvolte. Alcune caratteristiche comuni includono:

      • Deformità craniche:
          • Scafocefalia: chiusura prematura della sutura sagittale, con cranio allungato e stretto.
          • Brachicefalia: chiusura prematura della sutura coronale, con cranio corto e largo.
          • Trigonocefalia: chiusura prematura della sutura metopica, con fronte triangolare.
          • Plagiocefalia: chiusura prematura di una sola sutura coronale o lambdoidea, con cranio asimmetrico.
      • Disabilità intellettiva: presente in alcune sindromi, con gravità variabile.
      • Problemi visivi: strabismo, ambliopia, papilledema.
      • Problemi respiratori: apnea ostruttiva del sonno, difficoltà respiratorie.
      • Anomalie facciali: ipertelorismo (occhi distanti), esoftalmo (occhi sporgenti), ipoplasia mediofacciale (scarso sviluppo della parte centrale del viso), palatoschisi (fenditura del palato).
      • Anomalie degli arti: sindattilia (fusione delle dita), brachidattilia (dita corte), clinodattilia (dita curve).

Dizionario dei termini medici:

    • Sutura cranica: articolazione fibrosa tra le ossa del cranio.
    • Ipertelorismo: distanza eccessiva tra gli occhi.
    • Esoftalmo: protrusione del globo oculare.
    • Ipoplasia mediofacciale: scarso sviluppo della parte centrale del viso.
    • Palatoschisi: fenditura del palato.
    • Sindattilia: fusione delle dita.
    • Brachidattilia: dita corte.
    • Clinodattilia: dita curve.
    • Strabismo: deviazione degli assi visivi.
    • Ambliopia: riduzione dell’acuità visiva in un occhio.
    • Papilledema: edema della papilla ottica, segno di aumento della pressione intracranica.
    • Apnea ostruttiva del sonno: interruzione della respirazione durante il sonno a causa dell’ostruzione delle vie aeree superiori.
Procedimenti Diagnostici
    • Esame obiettivo: valutazione delle deformità craniche e di altre anomalie fisiche.
    • Radiografia del cranio: per confermare la diagnosi di craniosinostosi e identificare le suture coinvolte.
    • Tomografia computerizzata (TC) del cranio: per una valutazione più dettagliata delle ossa craniche e del cervello.
    • Risonanza magnetica (RM) del cervello: per escludere anomalie cerebrali associate.
    • Test genetici: per identificare la mutazione genetica responsabile della sindrome.
Prognosi

La prognosi delle sindromi con craniosinostosi varia a seconda della sindrome specifica, della gravità delle anomalie e della tempestività del trattamento.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
 Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera
Genova (GE)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
 Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
 Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
 Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
 Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Farmaci Specifici

Attualmente, non esistono farmaci specifici per trattare la craniosinostosi o le sindromi associate. La terapia farmacologica è principalmente di supporto e sintomatica, mirata a gestire le complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente.

Esempi di farmaci utilizzati:

    • Analgesici: per il controllo del dolore post-operatorio o in caso di cefalea.
    • Antibiotici: per prevenire o trattare infezioni post-operatorie.
    • Antiepilettici: in caso di convulsioni associate ad alcune sindromi.
    • Ormoni della crescita: in alcuni casi di ritardo della crescita.
Altri Trattamenti

Il trattamento principale per la craniosinostosi, specialmente nelle forme sindromiche, è chirurgico. L’intervento chirurgico mira a:

      • Correggere la deformità cranica: rimodellando le ossa del cranio per permettere una crescita normale del cervello.
      • Migliorare l’aspetto estetico: riducendo le asimmetrie facciali e craniche.
      • Prevenire complicanze: come l’aumento della pressione intracranica, problemi visivi e respiratori.

Oltre alla chirurgia, altri trattamenti possono includere:

      • Terapia occupazionale: per migliorare le capacità motorie e l’autonomia.
      • Logopedia: per affrontare eventuali difficoltà di linguaggio e comunicazione.
      • Supporto psicologico: per aiutare il paziente e la famiglia a gestire l’impatto emotivo della condizione.
Gestione della Malattia

La gestione delle sindromi con craniosinostosi richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

      • Neurochirurgo: per la valutazione e il trattamento chirurgico della craniosinostosi.
      • Genetista: per la diagnosi genetica e la consulenza genetica.
      • Pediatra: per il monitoraggio della crescita e dello sviluppo del bambino.
      • Oculista: per la valutazione e il trattamento di eventuali problemi visivi.
      • Otorinolaringoiatra: per la valutazione e il trattamento di eventuali problemi uditivi.
      • Ortodontista: per la correzione di eventuali malformazioni dentali.
      • Fisioterapista: per migliorare la mobilità e la funzionalità.