NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La sindrome MEN 2B (MEN2B) è una malattia rara ereditaria che fa parte delle neoplasie endocrine multiple di tipo 2 (MEN2).
È caratterizzata dalla presenza di tumori in diverse ghiandole endocrine.
Epidemiologia
-
- Incidenza: La MEN2B è molto rara, con una stima di 1 caso ogni 30.000-40.000 nati vivi.
- Distribuzione per sesso: La MEN2B colpisce maschi e femmine in egual misura.
- Età di insorgenza: La MEN2B può manifestarsi a qualsiasi età, ma i sintomi compaiono spesso nell’infanzia o nell’adolescenza. Il CMT, in particolare, può essere presente già alla nascita.
Eziologia e Genetica
La MEN2B è causata da una mutazione del gene RET, situato sul cromosoma 10. Questo gene codifica per una proteina che svolge un ruolo importante nella crescita e nello sviluppo delle cellule nervose e endocrine. La mutazione specifica associata alla MEN2B è quasi sempre una mutazione puntiforme a carico dell’esone 16, che porta alla sostituzione di una metionina con una treonina in posizione 918 (M918T). Questa mutazione determina un’attivazione costitutiva del recettore RET, con conseguente proliferazione cellulare incontrollata e sviluppo di tumori.
La MEN2B è una malattia a trasmissione autosomica dominante, il che significa che basta ereditare una copia del gene mutato da uno dei genitori per sviluppare la malattia. Circa il 50% dei casi è ereditario, mentre l’altra metà è dovuta a mutazioni de novo, ovvero insorte spontaneamente al momento del concepimento.
Patogenesi
La mutazione del gene RET nella MEN2B porta a un’attivazione continua delle vie di segnalazione intracellulare, che stimolano la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule delle ghiandole endocrine. Questo processo favorisce la formazione di tumori, in particolare il CMT e il feocromocitoma.
Manifestazioni Cliniche
Le manifestazioni cliniche della MEN2B sono variabili e dipendono dal tipo e dalla localizzazione dei tumori. I segni e sintomi più comuni includono:
-
-
- Neuromi mucosi: sono spesso il primo segno della malattia e si presentano come piccoli noduli di colore chiaro, morbidi e indolori, localizzati sulle labbra, sulla lingua, sulle palpebre e sulla mucosa orale.
- Carcinoma midollare della tiroide (CMT): può presentarsi come un nodulo tiroideo palpabile, ma spesso viene diagnosticato in fase precoce grazie allo screening genetico nei familiari di pazienti affetti. I sintomi del CMT avanzato includono raucedine, difficoltà a deglutire, dolore al collo e linfonodi ingrossati.
- Feocromocitoma: i sintomi sono legati all’eccessiva produzione di catecolamine e includono ipertensione arteriosa (spesso parossistica), cefalea, palpitazioni, sudorazione eccessiva, ansia e tremori.
- Ganglioneuromi intestinali: tumori benigni che si sviluppano nell’intestino e possono causare diarrea, stitichezza e dolore addominale.
- Habitus marfanoide: aspetto fisico longilineo, con arti lunghi e sottili, dita affusolate (aracnodattilia) e lassità articolare.
- Anomalie scheletriche: scoliosi, cifosi, deformità del torace (pectus excavatum o carinatum).
-
Dizionario dei termini medici:
-
- Autosomica dominante: modalità di trasmissione ereditaria in cui basta una copia del gene mutato per manifestare la malattia.
- Calcitonina: ormone prodotto dalle cellule C della tiroide che regola il metabolismo del calcio.
- Catecolamine: ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali, come adrenalina e noradrenalina, che regolano la risposta allo stress.
- Esone: sequenza di DNA che codifica per una parte di una proteina.
- Ganglioneuroma: tumore benigno del sistema nervoso periferico.
- Habitus marfanoide: aspetto fisico simile a quello delle persone affette da sindrome di Marfan.
- Mucosa: membrana che riveste le cavità interne del corpo.
- Mutazione de novo: mutazione genetica insorta spontaneamente al momento del concepimento.
- Mutazione puntiforme: alterazione di una singola base del DNA.
- Neoplasia: crescita cellulare anomala che può essere benigna o maligna.
- Neuromi: tumori benigni dei nervi periferici.
- Recettore RET: proteina che si trova sulla superficie delle cellule e che, quando attivata, trasmette segnali all’interno della cellula.
Procedimenti Diagnostici
La diagnosi di MEN2B si basa su:
-
-
- Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici caratteristici, come neuromi mucosi e habitus marfanoide.
- Anamnesi familiare: ricerca di casi di MEN2 o tumori correlati nella famiglia.
- Test genetici: analisi del DNA per identificare la mutazione del gene RET. Il test genetico è il gold standard per la diagnosi di MEN2B e permette di identificare anche i portatori sani della mutazione.
- Dosaggio della calcitonina: la calcitonina è un marcatore tumorale per il CMT. Livelli elevati di calcitonina nel sangue possono indicare la presenza di un CMT.
- Dosaggio delle catecolamine: la misurazione delle catecolamine urinarie o plasmatiche è utile per diagnosticare il feocromocitoma.
- Imaging: ecografia tiroidea, TC o RMN delle ghiandole surrenali e dell’addome per identificare eventuali tumori.
-
Prognosi
La prognosi della MEN2B dipende dalla precocità della diagnosi e del trattamento. La mortalità è principalmente correlata al CMT, che può metastatizzare in altri organi. La diagnosi precoce e la tiroidectomia profilattica (asportazione chirurgica della tiroide) nei portatori della mutazione RET offrono la migliore possibilità di guarigione dal CMT.
Il feocromocitoma, se diagnosticato e trattato tempestivamente, ha generalmente una buona prognosi. I neuromi mucosi sono benigni, ma possono causare problemi estetici e funzionali.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione “STRUTTURE OSPEDALIERE” (<< cliccando)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Centro di Riferimento Oncologico di Aviano |
Aviano (PN) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
Policlinico – S.Orsola Malpighi |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale |
Bolzano (BZ) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini |
Brescia (BS) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione (ARNAS) Garibaldi – Nesima |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio |
Catanzaro (CZ) |
Ospedale Policlinico SS. Annunziata |
Chieti (CH) |
Ospedale di Cremona |
Cremona (CR) |
Arcispedale S.Anna |
Ferrara (FE) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi |
Firenze (FI) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer |
Firenze (FI) |
Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni |
Forlì (FC) |
Istituto Giannina Gaslini |
Genova (GE) |
Ospedale Policlinico San Martino |
Genova (GE) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Ospedale Maggiore Policlinico |
Milano (MI) |
Istituto Nazionale dei Tumori |
Milano (MI) |
Istituto Auxologico Italiano |
Milano (MI) |
Istituto Europeo di Oncologia |
Milano (MI) |
Ospedale San Raffaele |
Milano (MI) |
Ospedale Niguarda |
Milano (MI) |
Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara |
Modena (MO) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena |
Modena (MO) |
Ospedale San Gerardo |
Monza (MB) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Ospedale Maggiore |
Parma (PR) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
Ospedale Civile Spirito Santo |
Pescara (PE) |
Ospedale Cisanello |
Pisa (PI) |
Ospedale Santa Chiara |
Pisa (PI) |
Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
Arcispedale S. Maria Nuova |
Reggio nell’Emilia (RE) |
Ospedale S. Eugenio e Ospedale CTO Andrea Alesini |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini |
Roma (RM) |
Policlinico Umberto I |
Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Istituto Regina Elena – Istituto San Gallicano |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù |
Roma (RM) |
Istituto Clinico Humanitas |
Rozzano (MI) |
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” |
Salerno (SA) |
Casa Sollievo della Sofferenza |
San Giovanni Rotondo (FG) |
Ospedale San Paolo |
Savona (SV) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
Azienda Ospedaliera S.Maria |
Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” |
Trento (TN) |
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello |
Treviso (TV) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata |
Verona (VR) |
Ospedale San Bortolo |
Vicenza (VI) |
TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Farmaci Specifici
Non esiste una cura farmacologica specifica per la MEN2B. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere impiegati per gestire le manifestazioni cliniche della malattia o come terapia adiuvante in seguito a interventi chirurgici.
-
-
- Inibitori della tirosin chinasi (TKI): Questi farmaci, come vandetanib e cabozantinib, sono utilizzati principalmente nel trattamento del carcinoma midollare della tiroide (CMT) metastatico, una delle neoplasie caratteristiche della MEN2B. Agiscono bloccando l’attività del recettore tirosin chinasico RET, implicato nella crescita tumorale.
- Antagonisti dei recettori alfa e beta-adrenergici: Farmaci come fenossibenzamina e propranololo sono utilizzati per controllare l’ipertensione arteriosa causata dal feocromocitoma, un altro tumore frequente nella MEN2B.
- Analgesici: Possono essere necessari per il controllo del dolore associato ai neuromi mucosi, lesioni benigne che si sviluppano a livello della mucosa orale e gastrointestinale.
-
Altri Trattamenti
La MEN2B richiede un approccio multidisciplinare che include diverse opzioni terapeutiche oltre ai farmaci.
-
-
- Chirurgia: È il trattamento di prima scelta per le neoplasie endocrine associate alla MEN2B.
-
- Tiroidectomia totale: Raccomandata in età precoce (anche nel primo anno di vita) a causa dell’elevato rischio di sviluppare CMT aggressivo.
- Surrenectomia: Indicata in presenza di feocromocitoma.
- Resezione dei neuromi mucosi: Può essere necessaria per alleviare i sintomi o per motivi estetici.
-
- Radioterapia: Può essere utilizzata come terapia adiuvante dopo la chirurgia o in caso di tumori non operabili.
- Chemioterapia: Raramente utilizzata nella MEN2B, può essere considerata in casi selezionati di CMT metastatico.
- Chirurgia: È il trattamento di prima scelta per le neoplasie endocrine associate alla MEN2B.
-
Gestione della Malattia
La gestione della MEN2B è complessa e richiede un approccio personalizzato basato sulle caratteristiche individuali del paziente.
-
- Diagnosi precoce: Fondamentale per una prognosi favorevole. La diagnosi si basa su criteri clinici, esami di imaging e test genetici per la ricerca di mutazioni nel gene RET.
- Sorveglianza: I pazienti con MEN2B necessitano di un follow-up regolare per monitorare l’eventuale sviluppo di tumori e complicanze. Gli esami di controllo includono:
-
- Dosaggio della calcitonina: Marker tumorale per il CMT.
- Dosaggio delle catecolamine urinarie e plasmatiche: Per la diagnosi di feocromocitoma.
- Esami di imaging: Ecografia tiroidea, TC o RMN surrenali, endoscopia digestiva.
-