NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La Sindrome di Kabuki (KS) è una malattia rara caratterizzata da un insieme di anomalie congenite multiple e alterazioni del neurosviluppo.
Il nome deriva dalla somiglianza dei tratti del viso dei pazienti con il trucco degli attori del teatro Kabuki giapponese.
Epidemiologia
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- Incidenza: La KS è una condizione rara con una prevalenza stimata tra 1/32.000 e 1/86.000 nati vivi.
- Distribuzione per sesso: La sindrome colpisce maschi e femmine in egual misura.
- Età di insorgenza: La KS è una malattia congenita, il che significa che è presente alla nascita. Tuttavia, la diagnosi può essere fatta in qualsiasi momento della vita, a seconda della gravità dei sintomi e della consapevolezza della condizione da parte degli operatori sanitari.
Eziologia e Genetica
La KS è causata principalmente da mutazioni in due geni:
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- KMT2D (circa il 75% dei casi): Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella regolazione dell’espressione genica e nello sviluppo embrionale. Le mutazioni in KMT2D sono generalmente de novo, ovvero non ereditate dai genitori.
- KDM6A (meno del 5% dei casi): Questo gene codifica per un enzima che regola l’attività di altri geni. Le mutazioni in KDM6A sono spesso ereditate con un pattern legato all’X.
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Patogenesi
Le mutazioni in KMT2D e KDM6A alterano l’espressione di numerosi geni coinvolti nello sviluppo di diversi organi e tessuti, portando alle molteplici anomalie che caratterizzano la KS. I meccanismi esatti attraverso i quali queste mutazioni causano la malattia sono ancora oggetto di studio.
Manifestazioni Cliniche
La KS presenta una vasta gamma di manifestazioni cliniche, che possono variare da lievi a gravi. Le caratteristiche più comuni includono:
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- Disabilità intellettiva: Generalmente di grado lieve-moderato, può variare da un’intelligenza normale a una disabilità grave. L’acquisizione del linguaggio verbale e la memoria sono spesso migliori rispetto alle capacità visuo-spaziali.
- Dismorfismi facciali:
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- Rime palpebrali lunghe: Distanza aumentata tra le palpebre superiore e inferiore.
- Palpebre inferiori estroflesse (ectropion): Rotazione verso l’esterno del margine della palpebra inferiore.
- Sopracciglia arcuate e folte: Sopracciglia con una forma ad arco pronunciato e con peli abbondanti.
- Orecchie grandi e prominenti: Orecchie di dimensioni superiori alla media e sporgenti dalla testa.
- Punta del naso piatta e columella corta: Naso con la punta poco pronunciata e la parte inferiore del setto nasale (columella) corta.
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- Anomalie scheletriche:
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- Brachidattilia: Dita delle mani e/o dei piedi corte.
- Clinodattilia: Curvatura anomala di un dito, spesso il quinto dito.
- Brachimesofalangia: Ossa delle dita corte, in particolare quelle centrali (falangi medie).
- Anomalie della colonna vertebrale: Come scoliosi o cifosi.
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- Cuscinetti fetali: Presenza di cuscinetti di tessuto adiposo sui polpastrelli delle dita, che persistono dopo la nascita.
- Bassa statura postnatale: Crescita inferiore alla media dopo la nascita.
- Malformazioni:
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- Cardiopatie congenite: Difetti cardiaci presenti alla nascita.
- Difetti del palato: Come la palatoschisi (fenditura del palato).
- Anomalie renali e urogenitali: Problemi ai reni o alle vie urinarie.
- Anomalie del sistema nervoso centrale: Come l’agenesia del corpo calloso (mancanza della struttura che connette i due emisferi cerebrali).
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- Altri problemi:
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- Difficoltà di alimentazione: Problemi con la suzione, la deglutizione o la digestione.
- Ritardo della crescita: Crescita lenta e/o al di sotto della media.
- Ipotonia: Riduzione del tono muscolare.
- Convulsioni: Episodi di attività elettrica anomala nel cervello.
- Problemi di udito: Perdita dell’udito di vario grado.
- Problemi di vista: Come strabismo o miopia.
- Suscettibilità alle infezioni: Maggiore predisposizione a contrarre infezioni.
- Anomalie dentali: Come denti mancanti o malformati.
- Problemi gastrointestinali: Come reflusso gastroesofageo o stitichezza.
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Procedimenti Diagnostici
La diagnosi di KS si basa principalmente sulla valutazione clinica delle caratteristiche fisiche e dello sviluppo del paziente. Non esiste un singolo test diagnostico. Gli strumenti diagnostici includono:
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- Esame obiettivo: Valutazione dei segni clinici caratteristici.
- Anamnesi: Raccolta di informazioni sulla storia familiare e sullo sviluppo del paziente.
- Test genetici: Analisi del DNA per identificare mutazioni in KMT2D o KDM6A.
- Valutazioni specialistiche: Visite da parte di genetisti, cardiologi, neurologi, ortopedici, gastroenterologi, ecc., a seconda delle necessità del paziente.
- Imaging: Radiografie, ecografie, risonanza magnetica per valutare eventuali anomalie scheletriche, cardiache o di altri organi.
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Prognosi
La prognosi della KS è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. In generale, l’aspettativa di vita è normale, ma la qualità della vita può essere influenzata dalle disabilità intellettive, dalle malformazioni e dalle altre complicanze.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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Catanzaro (CZ) |
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Firenze (FI) |
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Messina (ME) |
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Milano (MI) |
Ospedale S. Paolo di Milano |
Milano (MI) |
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Monza (MB) |
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Napoli (NA) |
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Napoli (NA) |
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Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
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Padova (PD) |
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Padova (PD) |
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Palermo (PA) |
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Pisa (PI) |
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Pisa (PI) |
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Reggio di Calabria (RC) |
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Reggio nell’Emilia (RE) |
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Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
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Roma (RM) |
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Ospedale Sant’Anna |
San Fermo della Battaglia (CO) |
Casa Sollievo della Sofferenza |
San Giovanni Rotondo (FG) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari |
Sassari (SS) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” |
Trento (TN) |
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello |
Treviso (TV) |
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Trieste (TS) |
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Troina (EN) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale |
Verona (VR) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata |
Verona (VR) |
Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Attualmente, non esiste una cura specifica per la sindrome di Kabuki. Il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi e delle complicanze associate.
Farmaci Specifici
Non ci sono farmaci specifici per la sindrome di Kabuki. Tuttavia, possono essere prescritti farmaci per gestire specifiche condizioni mediche associate, come:
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- Convulsioni: farmaci antiepilettici
- Infezioni: antibiotici, antivirali o antifungini
- Problemi gastrointestinali: antiacidi, procinetici, lassativi
- Disturbi del comportamento: farmaci per l’ADHD, l’ansia o la depressione
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È fondamentale che la prescrizione di qualsiasi farmaco avvenga sotto stretto controllo medico, considerando le possibili interazioni e gli effetti collaterali.
Altri Trattamenti
Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono essere utili per migliorare la qualità di vita delle persone con sindrome di Kabuki:
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- Terapia Fisica: per migliorare la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità.
- Terapia Occupazionale: per sviluppare le abilità della vita quotidiana e l’autonomia.
- Logopedia: per migliorare le capacità di comunicazione e linguaggio.
- Interventi Educativi: per supportare l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo.
- Supporto Psicologico: per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
- Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessaria per correggere difetti cardiaci, palatoschisi, o altre anomalie scheletriche.
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Gestione della Malattia
La gestione della sindrome di Kabuki richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:
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- Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
- Pediatra: per il monitoraggio della crescita e dello sviluppo.
- Cardiologo: per la valutazione e il trattamento di eventuali problemi cardiaci.
- Neurologo: per la gestione delle convulsioni e di altri disturbi neurologici.
- Gastroenterologo: per i problemi digestivi.
- Ortopedico: per le anomalie scheletriche.
- Otorinolaringoiatra: per i problemi di udito e delle vie respiratorie.
- Dentista: per la cura dei denti e delle gengive.
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