SINDROME DI WEAVER

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Weaver (WVS) è una malattia genetica rara caratterizzata da una crescita eccessiva pre e post-natale, tratti facciali distintivi e disabilità intellettiva di grado variabile.

Epidemiologia
    • Incidenza: È una condizione molto rara, con circa 50 casi riportati in letteratura. Non sono disponibili dati precisi sull’incidenza.
    • Distribuzione per sesso: Non sembra esserci una predominanza di sesso.
    • Età di insorgenza: Le caratteristiche della sindrome sono generalmente evidenti alla nascita o nella prima infanzia.
Eziologia e Genetica

La WVS è causata da mutazioni nel gene EZH2, situato sul cromosoma 7. Questo gene codifica per un enzima istone metiltransferasi coinvolto nella regolazione dell’espressione genica. Le mutazioni in EZH2 sono generalmente de novo, ovvero non ereditate dai genitori. La WVS ha un pattern di ereditarietà autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia.

Patogenesi

Le mutazioni in EZH2 alterano la funzione dell’enzima, con conseguente disregolazione dell’espressione di numerosi geni coinvolti nello sviluppo e nella crescita. Questo porta alle caratteristiche cliniche della sindrome.

Manifestazioni Cliniche
    • Crescita eccessiva: Iperaccrescimento prenatale e postnatale con statura elevata, spesso superiore a 2 deviazioni standard sopra la media.
    • Tratti facciali caratteristici:
        • Ipertelorismo (occhi distanti)
        • Orecchie grandi e carnose
        • Retrognazia (mascella piccola e sfuggente) con mento “incastrato”
        • Pieghe cutanee orizzontali sul mento
    • Disabilità intellettiva: Presente in circa l’80% dei casi, di solito lieve, ma può essere moderata in alcuni individui.
    • Altre caratteristiche:
        • Macrocefalia (testa grande)
        • Lassità articolare
        • Scoliosi lieve-moderata
        • Pectus excavatum (torace a imbuto)
        • Ipotonia e/o ipertonia
        • Scarsa coordinazione
        • Cute soffice
        • Clinodattilia (curvatura anomala delle dita)
        • Camptodattilia (flessione permanente delle dita) delle mani e/o dei piedi
        • Ernia ombelicale
        • Pianto debole e rauco
        • Difetti cardiaci congeniti
        • Aumento del rischio di alcuni tumori, in particolare rabdomiosarcoma e neuroblastoma
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di WVS si basa sulla valutazione clinica delle caratteristiche fisiche e dello sviluppo del bambino. La conferma diagnostica si ottiene tramite test genetico per identificare mutazioni nel gene EZH2.

      • Esame obiettivo: Valutazione della crescita, dei tratti facciali e di altre anomalie fisiche.
      • Valutazione dello sviluppo: Per identificare eventuali ritardi cognitivi o motori.
      • Test genetico: Sequenziamento del gene EZH2 per identificare mutazioni patogenetiche.
      • Radiografie: Possono essere utili per valutare anomalie scheletriche.
      • Ecocardiogramma: Per escludere la presenza di difetti cardiaci.
Prognosi

La prognosi della WVS è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. La crescita eccessiva generalmente si stabilizza dopo la pubertà. L’aspettativa di vita non è generalmente ridotta, ma la qualità della vita può essere influenzata dalla presenza di disabilità intellettiva e di altre complicazioni.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Istituto Oncologico Veneto
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Farmaci Specifici

Non ci sono farmaci specifici per la sindrome di Weaver. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire specifici sintomi o complicazioni. Ad esempio:

      • Ormone della crescita: In alcuni casi, l’ormone della crescita può essere utilizzato per rallentare la crescita eccessiva nei bambini con sindrome di Weaver.
      • Farmaci anticonvulsivanti: Se si verificano convulsioni, possono essere prescritti farmaci anticonvulsivanti.
      • Farmaci per il dolore: Analgesici possono essere utilizzati per gestire il dolore associato a problemi articolari o muscolari.

È importante notare che l’uso di qualsiasi farmaco deve essere attentamente valutato da un medico, tenendo conto dei potenziali benefici e rischi per il singolo paziente.

Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, una serie di altri trattamenti può essere utile per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome di Weaver. Questi includono:

      • Terapia fisica e occupazionale: La fisioterapia può aiutare a migliorare la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità. La terapia occupazionale può aiutare le persone con sindrome di Weaver a sviluppare competenze per la vita quotidiana e ad adattarsi alle loro capacità.
      • Logopedia: La logopedia può aiutare a migliorare le capacità di comunicazione e linguaggio.
      • Supporto educativo: I bambini con sindrome di Weaver possono beneficiare di un supporto educativo specializzato per aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale.
      • Intervento precoce: L’intervento precoce, che include la terapia fisica, occupazionale e logopedia, può essere particolarmente utile per i bambini con sindrome di Weaver.
      • Consulenza genetica: La consulenza genetica può aiutare le famiglie a comprendere la sindrome di Weaver, le sue cause e le sue implicazioni per altri membri della famiglia.
Gestione della Malattia

La gestione della sindrome di Weaver richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

      • Genetista medico: Per la diagnosi e la consulenza genetica.
      • Pediatra: Per la cura generale del bambino.
      • Neurologo: Per la gestione di eventuali problemi neurologici.
      • Ortopedico: Per la gestione di eventuali problemi muscoloscheletrici.
      • Fisioterapista: Per migliorare la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità.
      • Logopedista: Per migliorare le capacità di comunicazione e linguaggio.
      • Terapista occupazionale: Per aiutare a sviluppare competenze per la vita quotidiana.