SINDROME DI TORIELLO-CAREY

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La sindrome di Toriello-Carey è una malattia genetica rara caratterizzata da una serie di anomalie congenite che colpiscono principalmente lo sviluppo del cervello e del viso.

Epidemiologia
    • Incidenza: La sindrome di Toriello-Carey è estremamente rara. Non esistono dati precisi sull’incidenza a livello mondiale, ma si stima che colpisca meno di 1 persona su 1 milione di nati vivi.
    • Distribuzione per sesso: Non sembra esserci una prevalenza significativa in un sesso rispetto all’altro.
    • Età di insorgenza: Le manifestazioni cliniche sono presenti fin dalla nascita.
Eziologia e Genetica

L’eziologia della sindrome di Toriello-Carey non è ancora del tutto compresa, ma si ritiene che sia una condizione geneticamente eterogenea.

      • Fattori genetici:
          • Anomalie cromosomiche: Circa il 20% dei casi presenta anomalie cromosomiche, come microdelezioni o traslocazioni.
          • Geni candidati: Sono stati identificati due possibili geni candidati:
            • MN1 (22q12.1): Deleto in alcuni pazienti con microdelezioni.
            • SATB2 (2q33.1): Rotto da una traslocazione bilanciata de novo in altri pazienti.
          • Ereditarietà: La maggior parte dei casi sono sporadici, il che significa che si verificano in individui senza una storia familiare della malattia. Tuttavia, sono stati descritti anche casi familiari, suggerendo una possibile ereditarietà autosomica dominante in alcune famiglie.
Patogenesi

La patogenesi della sindrome di Toriello-Carey è complessa e non completamente chiarita. Le anomalie genetiche identificate probabilmente interferiscono con i processi di sviluppo embrionale, in particolare quelli che coinvolgono la formazione del cervello, del viso e di altri organi.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della sindrome di Toriello-Carey sono variabili, ma alcune caratteristiche comuni includono:

      • Disformismi craniofacciali:
          • Telecanto: Aumento della distanza tra gli angoli interni degli occhi.
          • Blefarofimosi: Riduzione dell’apertura palpebrale.
          • Ipoplasia delle ali del naso: Sviluppo incompleto delle ali del naso.
          • Palatoschisi: Fessura nel palato.
          • Micrognatia: Mandibola piccola.
          • Collo corto: Riduzione della lunghezza del collo.
      • Anomalie cerebrali:
          • Agenesia del corpo calloso: Assenza parziale o completa del corpo calloso, la struttura che connette i due emisferi cerebrali.
          • Malformazioni cerebellari: Anomalie nello sviluppo del cervelletto.
          • Idrocefalo: Accumulo di liquido cerebrospinale nel cervello.
      • Difficoltà alla deglutizione: Problemi nella deglutizione, che possono portare a difficoltà di alimentazione e aspirazione.
      • Cardiopatie: Difetti cardiaci congeniti, come difetti del setto interatriale o interventricolare.
      • Ipotonia: Riduzione del tono muscolare.
      • Ritardo dello sviluppo: Ritardo nello sviluppo motorio, cognitivo e del linguaggio.
      • Difficoltà respiratorie: Problemi respiratori, spesso correlati alle anomalie craniofacciali e alle difficoltà di deglutizione.
      • Anomalie degli arti: Sindattilia (fusione delle dita), clinodattilia (curvatura delle dita), brachidattilia (dita corte).
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi della sindrome di Toriello-Carey si basa sulla valutazione clinica delle caratteristiche fisiche e sullo svolgimento di esami strumentali:

      • Esame obiettivo: Valutazione dei dismorfismi craniofacciali e di altre anomalie fisiche.
      • Risonanza magnetica (RM) del cervello: Per visualizzare le anomalie cerebrali, come l’agenesia del corpo calloso e le malformazioni cerebellari.
      • Ecocardiografia: Per identificare eventuali cardiopatie congenite.
      • Test genetici: Analisi cromosomica e test genetici molecolari per identificare anomalie cromosomiche o mutazioni nei geni candidati.
Prognosi

La prognosi della sindrome di Toriello-Carey è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche.

      • Aspettativa di vita: L’aspettativa di vita può essere ridotta, soprattutto nei casi con gravi anomalie cerebrali o cardiache.
      • Qualità di vita: La qualità di vita può essere significativamente compromessa dalle disabilità fisiche e cognitive associate alla sindrome.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
I.R.C.C.S. “Eugenio Medea”
Brindisi (BR)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera
Genova (GE)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale regionale San Salvatore
L’Aquila (AQ)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Ospedale dei Bambini V. Buzzi
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
IRCCS Stella Maris
Pisa (PI)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico”
Tricase (LE)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Farmaci specifici

Non esistono farmaci specifici per la sindrome di Toriello-Carey. Tuttavia, a seconda dei sintomi presentati, possono essere prescritti farmaci per gestire le diverse problematiche:

      • Antiepilettici: in caso di convulsioni.
      • Farmaci per il reflusso gastroesofageo: per problemi di alimentazione e digestione.
      • Diuretici: per gestire l’idrocefalo.
      • Farmaci per problemi cardiaci: in presenza di difetti cardiaci congeniti.

È fondamentale che la terapia farmacologica sia personalizzata e monitorata attentamente da un medico specialista.

Altri trattamenti

Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono essere utili per la gestione della sindrome di Toriello-Carey:

      • Interventi chirurgici: possono essere necessari per correggere difetti cardiaci, palatoschisi, problemi respiratori o altre anomalie fisiche.
      • Terapia fisica e occupazionale: per migliorare le capacità motorie, la coordinazione e l’autonomia nelle attività quotidiane.
      • Logopedia: per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
      • Supporto psicologico: per il paziente e la famiglia, per affrontare le sfide emotive e sociali legate alla malattia.
      • Educazione speciale: per garantire un percorso di apprendimento adeguato alle esigenze del bambino.
Gestione della malattia

La gestione della sindrome di Toriello-Carey richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti:

      • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
      • Neurologo: per la gestione delle problematiche neurologiche.
      • Cardiologo: per la valutazione e il trattamento di eventuali difetti cardiaci.
      • Chirurgo: per eventuali interventi chirurgici.
      • Gastroenterologo: per la gestione dei problemi digestivi.
      • Fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale: per il supporto riabilitativo.