SINDROME DI SHWACHMAN-DIAMOND

MALATTIE DEL SANGUE E DEGLI ORGANI EMATOPOIETICI

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Shwachman-Diamond (SDS) è una malattia genetica rara che colpisce principalmente il pancreas, il midollo osseo e le ossa.

È caratterizzata da una triade di sintomi: insufficienza pancreatica esocrina, anomalie ematologiche e anomalie scheletriche.

Epidemiologia
    • Incidenza: La SDS è una malattia rara con un’incidenza stimata di circa 1 caso ogni 75.000 nati vivi.
    • Distribuzione per sesso: Esiste una lieve prevalenza nel sesso maschile (rapporto M:F = 1,7:1).
    • Età di insorgenza: La maggior parte dei casi viene diagnosticata nella prima infanzia, spesso entro il primo anno di vita. Tuttavia, sono stati descritti anche casi ad esordio più tardivo, in età adulta.
Eziologia e Genetica

La SDS è causata da mutazioni nel gene SBDS, situato sul cromosoma 7q11. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella biogenesi dei ribosomi, le strutture cellulari responsabili della sintesi proteica. Le mutazioni nel gene SBDS compromettono la funzione dei ribosomi, con conseguenti difetti nella produzione di proteine essenziali per il normale sviluppo e la funzione di diversi organi e tessuti, tra cui il pancreas, il midollo osseo e le ossa.

La SDS è ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie mutate del gene SBDS (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Patogenesi

La patogenesi della SDS è complessa e non ancora completamente compresa. Si ritiene che le mutazioni nel gene SBDS causino un’alterazione della biogenesi dei ribosomi, con conseguente riduzione della sintesi proteica. Questo deficit proteico avrebbe un impatto negativo su diverse funzioni cellulari, tra cui la proliferazione, la differenziazione e la sopravvivenza cellulare.

In particolare, il deficit di proteine ribosomiali sembra influenzare:

      • Lo sviluppo del pancreas: causando un’insufficienza pancreatica esocrina, con conseguente malassorbimento dei nutrienti e ritardo della crescita.
      • La funzione del midollo osseo: causando anomalie ematologiche, come neutropenia, anemia e trombocitopenia.
      • La crescita e lo sviluppo delle ossa: causando anomalie scheletriche, come disostosi metafisaria e anomalie costali.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della SDS sono variabili e possono includere:

      • Insufficienza pancreatica esocrina: si manifesta con diarrea cronica, steatorrea (feci grasse), dolore addominale, distensione addominale e ritardo della crescita.
      • Anomalie ematologiche: la neutropenia è la più comune e può predisporre a infezioni ricorrenti. Possono essere presenti anche anemia e trombocitopenia.
      • Anomalie scheletriche: le più comuni sono la disostosi metafisaria, che colpisce le estremità delle ossa lunghe, e le anomalie costali.
      • Altre manifestazioni: possono includere ritardo dello sviluppo psicomotorio, difetti cardiaci, anomalie renali e predisposizione a sviluppare leucemia mieloide acuta (LMA) e sindromi mielodisplastiche (MDS).
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di SDS si basa sulla combinazione di:

      • Anamnesi e esame obiettivo: per valutare la presenza di sintomi e segni suggestivi della malattia.
      • Esami di laboratorio:
          • Esami del sangue: per valutare la conta delle cellule del sangue (neutropenia, anemia, trombocitopenia) e la funzionalità epatica e renale.
          • Esami delle feci: per valutare la presenza di steatorrea e la funzionalità pancreatica.
          • Test genetici: per identificare le mutazioni nel gene SBDS.
      • Esami strumentali:
          • Radiografie dello scheletro: per valutare la presenza di anomalie scheletriche.
          • Ecografia addominale: per valutare la morfologia del pancreas.
          • Biopsia del midollo osseo: per valutare la cellularità e la morfologia delle cellule del midollo osseo.
Prognosi

La prognosi della SDS è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche, in particolare dalla presenza di complicanze ematologiche e dalla predisposizione allo sviluppo di LMA e MDS.

La neutropenia può aumentare il rischio di infezioni, che possono essere gravi e potenzialmente letali. La LMA e le MDS sono complicanze gravi che possono influenzare significativamente la sopravvivenza.

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Farmaci specifici

Al momento non esiste una cura specifica per la SDS, ma i trattamenti disponibili mirano a gestire i sintomi e le complicanze.

      • Enzimi pancreatici: per compensare l’insufficienza pancreatica, vengono somministrati enzimi pancreatici per via orale, incapsulati in microgranuli o microsfere gastroresistenti. Questi enzimi aiutano a digerire il cibo e ad assorbire i nutrienti.
      • Fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF): per stimolare la produzione di neutrofili nel midollo osseo e ridurre il rischio di infezioni, può essere somministrato il G-CSF per via sottocutanea.
      • Antibiotici: in caso di infezioni, vengono utilizzati antibiotici per combattere i batteri responsabili.
      • Trasfusioni di sangue: in caso di anemia grave o trombocitopenia, possono essere necessarie trasfusioni di sangue.
Altri trattamenti
    • Supporto nutrizionale: una dieta adeguata è fondamentale per la gestione della SDS. Può essere necessario un apporto calorico elevato e l’integrazione di vitamine liposolubili. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere all’alimentazione parenterale.
    • Chirurgia: in caso di complicanze come la pancreatite o la colecistite, può essere necessario un intervento chirurgico.
    • Trapianto di midollo osseo: il trapianto di midollo osseo è l’unica terapia potenzialmente curativa per la SDS, in quanto può correggere il difetto ematopoietico e ridurre il rischio di LMA/MDS. Tuttavia, il trapianto comporta rischi significativi e viene riservato ai casi più gravi.
    • Terapia genica: la terapia genica è un approccio promettente per il trattamento della SDS, ma è ancora in fase sperimentale.
Gestione della malattia

La gestione della SDS richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui pediatri, gastroenterologi, ematologi, ortopedici, genetisti, dietisti e psicologi.