SINDROME DI SHPRINTZEN-GOLDBERG

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Shprintzen-Goldberg (SGS) è una rara malattia genetica del tessuto connettivo, caratterizzata da una combinazione di anomalie craniofacciali, scheletriche e cardiovascolari.

I tratti distintivi includono craniosinostosi, ipertelorismo, palatoschisi, aracnodattilia, scoliosi e cardiopatie congenite. La SGS presenta una significativa sovrapposizione clinica con la Sindrome di Marfan, ma si distingue per la presenza di craniosinostosi e disabilità intellettiva.

Epidemiologia
    • Incidenza: La SGS è estremamente rara, con una prevalenza stimata inferiore a 1 su 1.000.000 di nati vivi.
    • Distribuzione per sesso: Non vi è una predominanza di genere significativa.
    • Età di insorgenza: Le manifestazioni cliniche sono generalmente presenti alla nascita o si sviluppano nella prima infanzia.
Eziologia e Genetica

La SGS è causata da mutazioni eterozigoti nel gene SKI, situato sul cromosoma 1p36.3. Questo gene codifica per una proteina che regola negativamente la trasduzione del segnale del TGF-β. Le mutazioni in SKI determinano un aumento dell’attività del TGF-β, con conseguenti anomalie nello sviluppo del tessuto connettivo. La trasmissione è autosomica dominante, il che significa che un solo allele mutato è sufficiente per causare la malattia. Tuttavia, sono stati descritti anche casi sporadici, in cui la mutazione si verifica de novo.

Patogenesi

L’alterata segnalazione del TGF-β, causata dalle mutazioni in SKI, interferisce con la proliferazione, la differenziazione e la migrazione cellulare durante lo sviluppo embrionale. Ciò porta a un’ampia gamma di anomalie a carico di diversi tessuti e organi, in particolare:

      • Cranio e faccia: Craniosinostosi (fusione prematura delle suture craniche), ipertelorismo (occhi distanziati), palatoschisi (fenditura del palato), micrognazia (mandibola piccola), orecchie a basso impianto.
      • Scheletro: Aracnodattilia (dita lunghe e sottili), scoliosi (curvatura della colonna vertebrale), pectus excavatum (torace a imbuto), piede piatto.
      • Sistema cardiovascolare: Prolasso della valvola mitrale, dilatazione dell’aorta, aneurismi.
      • Sistema nervoso: Disabilità intellettiva (di grado variabile), ritardo dello sviluppo, idrocefalo.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della SGS sono variabili, anche all’interno della stessa famiglia. Le caratteristiche più comuni includono:

    • Craniofacciali: Craniosinostosi, ipertelorismo, palatoschisi, micrognazia, orecchie a basso impianto.
    • Scheletriche: Aracnodattilia, scoliosi, pectus excavatum, piede piatto.
    • Cardiovascolari: Prolasso della valvola mitrale, dilatazione dell’aorta.
    • Neurologiche: Disabilità intellettiva, ritardo dello sviluppo.
    • Altri: Ernia inguinale, ipotonia muscolare, lassità articolare.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di SGS si basa sulla valutazione clinica e sui reperti radiologici.

      • Esame obiettivo: Valutazione delle caratteristiche craniofacciali, scheletriche e cardiovascolari.
      • Radiografie: Cranio, colonna vertebrale, torace.
      • Ecocardiogramma: Valutazione della funzione cardiaca e delle valvole.
      • Test genetico: Conferma diagnostica mediante identificazione di mutazioni nel gene SKI.

Diagnosi differenziale

La SGS deve essere distinta da altre condizioni con caratteristiche cliniche simili, come la Sindrome di Marfan, la Sindrome di Loeys-Dietz e la Sindrome di Beals.

Prognosi

La prognosi della SGS è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. Le complicanze più gravi sono legate alle anomalie cardiovascolari e neurologiche. La craniosinostosi può richiedere un intervento chirurgico per prevenire danni cerebrali. La gestione della SGS richiede un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento di genetisti, cardiologi, neurologi, ortopedici e altri specialisti.

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Verona (VR)
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Farmaci Specifici

Non esiste un trattamento farmacologico specifico per la SGS. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire le manifestazioni cliniche della malattia. Ad esempio:

      • Antiepilettici: se il paziente presenta crisi epilettiche.
      • Farmaci per il controllo del dolore: per gestire il dolore cronico associato alle anomalie scheletriche.
      • Farmaci per il controllo del reflusso gastroesofageo: frequente nei pazienti con SGS.
      • Farmaci per il controllo delle problematiche cardiache: come betabloccanti o ACE-inibitori, se presenti.

È fondamentale sottolineare che la scelta dei farmaci deve essere personalizzata in base alle esigenze del singolo paziente e alle specifiche manifestazioni della malattia.

Altri Trattamenti

Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono essere utili nella gestione della SGS:

      • Chirurgia: la craniosinostosi, una delle caratteristiche principali della SGS, spesso richiede un intervento chirurgico per correggere la forma del cranio e prevenire complicazioni neurologiche. Anche altre anomalie scheletriche, come la scoliosi, possono richiedere un intervento chirurgico correttivo.
      • Terapia fisica e occupazionale: per migliorare la mobilità, la forza muscolare e l’autonomia nelle attività quotidiane.
      • Logopedia: per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
      • Sostegno psicologico: per il paziente e la sua famiglia, per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
      • Educazione speciale: per garantire un percorso di apprendimento adeguato alle esigenze del paziente.
Gestione della Malattia Rara

La gestione di una malattia rara come la SGS richiede un approccio olistico e coordinato. È fondamentale che il paziente sia seguito da un team multidisciplinare di specialisti, che includa:

      • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
      • Neurologo: per la gestione delle problematiche neurologiche.
      • Chirurgo cranio-facciale: per la correzione chirurgica della craniosinostosi e di altre anomalie cranio-facciali.
      • Ortopedico: per la gestione delle anomalie scheletriche.
      • Cardiologo: per la valutazione e il trattamento delle problematiche cardiache.
      • Gastroenterologo: per la gestione del reflusso gastroesofageo e di altri problemi digestivi.
      • Fisioterapista: per la riabilitazione motoria.
      • Logopedista: per la riabilitazione del linguaggio.