NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La Sindrome di Schinzel-Giedion (SGS) è una rara malattia genetica caratterizzata da un’ampia gamma di anomalie congenite che colpiscono diversi sistemi del corpo.
Questa condizione, descritta per la prima volta nel 1978, presenta un quadro clinico complesso e variabile, con prognosi generalmente sfavorevole. E’ una malattia genetica rara a trasmissione autosomica dominante, caratterizzata da dismorfismi facciali tipici, gravi anomalie dello sviluppo, malformazioni scheletriche, idronefrosi e un aumentato rischio di sviluppare tumori.
Epidemiologia
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- Incidenza: La SGS è estremamente rara. Nonostante non esistano dati precisi sull’incidenza a livello globale, si stima che siano stati riportati meno di 100 casi in letteratura medica.
- Distribuzione per sesso: Non sembra esserci una prevalenza significativa in un sesso rispetto all’altro.
Eziologia e Genetica
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- Mutazioni nel gene SETBP1: La SGS è causata da mutazioni de novo (non ereditate) nel gene SETBP1, localizzato sul cromosoma 18. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella regolazione della trascrizione genica e nello sviluppo neuronale.
- Ereditarietà autosomica dominante: Sebbene la maggior parte dei casi sia sporadica (non presente nei genitori), la SGS può essere trasmessa da un genitore affetto al figlio con una probabilità del 50%. Tuttavia, a causa della grave prognosi, la riproduzione negli individui affetti è estremamente rara.
Patogenesi
Le mutazioni nel gene SETBP1 alterano la funzione della proteina SETBP1, che a sua volta interferisce con processi cruciali per lo sviluppo embrionale. Si ritiene che queste alterazioni molecolari siano responsabili delle molteplici anomalie congenite osservate nella SGS.
Manifestazioni Cliniche
La SGS si manifesta con un quadro clinico variabile, che può includere:
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- Disformismi facciali:
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- Fronte prominente
- Ipoplasia mediofacciale (sviluppo incompleto della parte centrale del viso)
- Naso corto e rivolto all’alto
- Ipertelorismo (occhi distanti)
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- Anomalie scheletriche:
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- Coste larghe
- Vertebre a farfalla
- Scoliosi
- Deformità degli arti
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- Idronefrosi: Dilatazione del bacinetto renale causata da un’ostruzione al deflusso dell’urina
- Ritardo dello sviluppo:
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- Ritardo mentale grave
- Ritardo nella crescita
- Difficoltà nell’alimentazione
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- Altre anomalie:
- Cardiopatie congenite
- Anomalie genitali
- Convulsioni
- Ipotonia (riduzione del tono muscolare)
- Problemi respiratori
- Aumentato rischio di sviluppare tumori, in particolare neuroblastoma
- Disformismi facciali:
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Procedimenti Diagnostici
La diagnosi di SGS si basa su:
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- Valutazione clinica: Osservazione dei segni e sintomi caratteristici
- Analisi genetica: Sequenziamento del gene SETBP1 per identificare mutazioni patogenetiche
- Esami strumentali:
- Ecografia renale per valutare l’idronefrosi
- Radiografie dello scheletro per identificare anomalie ossee
- Risonanza magnetica cerebrale per valutare eventuali anomalie del sistema nervoso centrale
- Ecocardiogramma per escludere cardiopatie
Prognosi
La prognosi della SGS è generalmente sfavorevole. La maggior parte dei pazienti muore durante l’infanzia a causa di complicanze respiratorie, infezioni o tumori. I pazienti che sopravvivono oltre l’infanzia presentano gravi disabilità intellettive e motorie, richiedendo assistenza continua.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Farmaci Specifici
Attualmente, non esistono farmaci specifici per curare la SGS. La terapia farmacologica si concentra sulla gestione dei sintomi e delle complicanze associate alla malattia. Alcuni farmaci comunemente utilizzati includono:
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- Antiepilettici: Per controllare le crisi epilettiche, frequenti nella SGS. La scelta del farmaco dipende dal tipo di crisi e dalla risposta individuale. Esempi includono:
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- Fenobarbital: Un barbiturico ad ampio spettro.
- Levetiracetam: Un farmaco antiepilettico di nuova generazione.
- Valproato: Efficace in diverse forme di epilessia.
- Topiramato: Un antiepilettico con possibili effetti collaterali cognitivi.
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- Farmaci per il reflusso gastroesofageo: Per gestire il reflusso acido, comune nei pazienti con SGS.
- Inibitori della pompa protonica (PPI): Come omeprazolo e lansoprazolo, riducono la produzione di acido gastrico.
- Antiacidi: Neutralizzano l’acido nello stomaco.
- Procinetici: Accelerano lo svuotamento gastrico.
- Lassativi: Per trattare la stitichezza, spesso presente a causa di anomalie gastrointestinali.
- Diuretici: Per gestire l’idronefrosi, una dilatazione del bacinetto renale.
- Antibiotici: Per trattare le infezioni ricorrenti, a cui i pazienti con SGS possono essere più suscettibili.
- Antiepilettici: Per controllare le crisi epilettiche, frequenti nella SGS. La scelta del farmaco dipende dal tipo di crisi e dalla risposta individuale. Esempi includono:
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Altri Trattamenti
Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono migliorare la qualità di vita dei pazienti con SGS:
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- Terapia fisica e occupazionale: Per migliorare le capacità motorie, la forza muscolare e l’autonomia nelle attività quotidiane.
- Logopedia: Per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
- Interventi chirurgici: Per correggere alcune anomalie congenite, come la stenosi delle coane (restringimento delle vie nasali) o le malformazioni cardiache.
- Sostegno nutrizionale: Per garantire un adeguato apporto calorico e nutrizionale, spesso compromesso dalle difficoltà di alimentazione. Può includere l’uso di sondino nasogastrico o gastrostomia.
- Supporto psicologico: Per i pazienti e le loro famiglie, per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
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Gestione della Malattia
La gestione della SGS richiede un approccio olistico e personalizzato, che tenga conto delle specifiche esigenze di ciascun paziente. È fondamentale un follow-up regolare con un team multidisciplinare composto da:
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- Genetista: Per la diagnosi, la consulenza genetica e il supporto alle famiglie.
- Neurologo: Per la gestione delle crisi epilettiche e delle problematiche neurologiche.
- Nefrologo: Per il monitoraggio e il trattamento dell’idronefrosi.
- Cardiologo: Per la valutazione e la gestione delle cardiopatie.
- Gastroenterologo: Per la gestione dei problemi gastrointestinali.
- Ortopedico: Per la valutazione e il trattamento delle anomalie scheletriche.
- Fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale: Per il supporto riabilitativo.
- Infermiere specializzato: Per il supporto nella gestione quotidiana della malattia e nell’educazione sanitaria.
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