SINDROME DI PEARSON

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Pearson (PS) è una malattia rara multisistemica causata da delezioni nel DNA mitocondriale (mtDNA). Si manifesta principalmente nell’infanzia con disfunzioni ematologiche e pancreatiche, in particolare, anemia sideroblastica refrattaria, insufficienza pancreatica esocrina e acidosi lattica.

Epidemiologia

La PS è una malattia estremamente rara, con una prevalenza stimata inferiore a 1/1.000.000. Data la sua rarità e la difficoltà di diagnosi, l’incidenza reale potrebbe essere sottostimata. Non sembra esserci una predisposizione etnica o geografica specifica.

Eziologia e Genetica

La PS è causata da delezioni spontanee nel mtDNA, che codifica per proteine essenziali per la fosforilazione ossidativa e la produzione di energia cellulare. Queste delezioni sono solitamente eteroplasmiche, ovvero presenti in una percentuale variabile di mtDNA all’interno di una cellula. Le delezioni più comuni coinvolgono geni che codificano per subunità dei complessi della catena respiratoria e per tRNA.

Patogenesi

Le delezioni del mtDNA compromettono la funzione mitocondriale e la produzione di energia, con conseguente disfunzione cellulare e apoptosi. I tessuti ad alta richiesta energetica, come il midollo osseo e il pancreas, sono particolarmente vulnerabili.

Manifestazioni Cliniche

La PS si manifesta tipicamente nei primi anni di vita con una triade di sintomi:

      • Anemia sideroblastica: caratterizzata da eritropoiesi inefficace, con conseguente anemia, debolezza, pallore e affaticamento.
      • Insufficienza pancreatica esocrina: causa malassorbimento, diarrea cronica, steatorrea, disturbi della crescita e deficit nutrizionali.
      • Acidosi lattica: accumulo di acido lattico nel sangue, che può portare a nausea, vomito, dolori addominali e difficoltà respiratorie.

Altre manifestazioni cliniche possono includere:

      • Disfunzione epatica: epatomegalia, ittero, elevati livelli di enzimi epatici.
      • Disfunzione renale: proteinuria, ematuria, insufficienza renale.
      • Disfunzione neurologica: ritardo dello sviluppo, ipotonia, convulsioni, atassia.
      • Miopatie: debolezza muscolare, atrofia.
      • Cardiomiopatia: ingrossamento del cuore, insufficienza cardiaca.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di PS si basa su una combinazione di:

      • Anamnesi e esame obiettivo: valutazione dei sintomi e dei segni clinici.
      • Esami del sangue: emocromo completo, studio del metabolismo del ferro, test di funzionalità epatica e renale, gasometria arteriosa.
      • Esame del midollo osseo: aspirato midollare e biopsia per valutare la morfologia delle cellule e la presenza di sideroblasti ad anello.
      • Analisi del DNA mitocondriale: ricerca di delezioni nel mtDNA mediante PCR quantitativa o Southern blot.
      • Test di funzionalità pancreatica: misurazione dei livelli di enzimi pancreatici nelle feci o nel succo duodenale.
      • Biopsia del pancreas: valutazione istologica per evidenziare la fibrosi e l’atrofia del pancreas.
Prognosi

La prognosi della PS è generalmente sfavorevole, con un’elevata mortalità nei primi anni di vita. Le principali cause di morte sono l’acidosi metabolica intrattabile, le infezioni ricorrenti e l’insufficienza multiorgano. Alcuni pazienti possono sopravvivere fino all’età adulta, ma spesso sviluppano complicanze neurologiche e miopatiche.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
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Aosta (AO)
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Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale 
Bolzano (BZ)
A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”
Campobasso (CB)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
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Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara
Modena (MO)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino”
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)

Data la complessità e la variabilità della Sindrome di Pearson, la gestione richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti.

Farmaci Specifici

Non esiste una cura per la Sindrome di Pearson, ma alcuni farmaci possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita:

      • Supplementazione vitaminica: Vitamine del gruppo B (B1, B2, B6, B12), vitamina C, vitamina E e vitamina K possono essere utili per contrastare le carenze nutrizionali e supportare la funzione mitocondriale.
      • Acido folico e ferro: L’acido folico è essenziale per la produzione di globuli rossi, mentre il ferro può essere necessario in caso di anemia sideroblastica. La somministrazione di ferro deve essere attentamente monitorata per evitare sovraccarico.
      • Eritropoietina (EPO): L’EPO può stimolare la produzione di globuli rossi e ridurre la necessità di trasfusioni in alcuni pazienti.
      • Farmaci per il controllo dell’acidosi lattica: Il bicarbonato di sodio può essere utilizzato per correggere l’acidosi metabolica.
      • Enzimi pancreatici: La supplementazione con enzimi pancreatici può migliorare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti in caso di insufficienza pancreatica esocrina.
      • Altri farmaci: A seconda dei sintomi specifici, possono essere prescritti farmaci per il controllo del dolore, antiemetici, anticonvulsivanti, immunosoppressori e altri.
Altri Trattamenti

Oltre alla terapia farmacologica, altri trattamenti possono essere utili per la gestione della Sindrome di Pearson:

      • Trasfusioni di sangue: Le trasfusioni di globuli rossi e/o piastrine possono essere necessarie per gestire l’anemia e la trombocitopenia.
      • Nutrizione: Una dieta bilanciata e ricca di nutrienti è fondamentale. In caso di malassorbimento, può essere necessario un supporto nutrizionale enterale o parenterale.
      • Fisioterapia e terapia occupazionale: Queste terapie possono aiutare a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e l’autonomia funzionale.
      • Logopedia: La logopedia può essere utile per i pazienti con difficoltà di linguaggio o deglutizione.
      • Supporto psicologico: La Sindrome di Pearson può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente e della sua famiglia. Il supporto psicologico può aiutare ad affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Pearson richiede un approccio olistico e personalizzato, che tenga conto delle esigenze individuali del paziente. È fondamentale un follow-up regolare con un team multidisciplinare di specialisti, che includa:

      • Ematologo: per il monitoraggio e il trattamento delle anomalie ematologiche.
      • Gastroenterologo: per la gestione dell’insufficienza pancreatica esocrina e dei disturbi gastrointestinali.
      • Endocrinologo: per la valutazione e il trattamento delle disfunzioni endocrine.
      • Nefrologo: per il monitoraggio e il trattamento della disfunzione renale.
      • Neurologo: per la valutazione e il trattamento delle complicanze neurologiche.
      • Genetista: per la consulenza genetica e la diagnosi prenatale.
      • Dietista: per la pianificazione di una dieta adeguata alle esigenze del paziente.
      • Fisioterapista e terapista occupazionale: per il mantenimento della funzionalità fisica e dell’autonomia.