SINDROME DI PALLISTER-KILLIAN

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Pallister-Killian (SPK) è una malattia genetica rara caratterizzata da un’ampia gamma di anomalie fisiche e ritardo dello sviluppo. È caratterizzata da un mosaicismo tissutale, il che significa che alcune cellule del corpo hanno un cromosoma 12 extra, mentre altre hanno un normale corredo cromosomico.

Questo mosaicismo spiega la variabilità delle manifestazioni cliniche tra gli individui affetti.

Epidemiologia

La SPK è una malattia rara, con un’incidenza stimata di circa 1 su 25.000 nati vivi. Tuttavia, si ritiene che la sua prevalenza sia sottostimata a causa della difficoltà di diagnosi, soprattutto nei casi lievi. Colpisce entrambi i sessi in egual misura.

Eziologia e Genetica

La SPK è causata dalla presenza di un isocromosoma 12p in soprannumero. Un isocromosoma è un cromosoma anomalo con due bracci identici, in questo caso due bracci corti del cromosoma 12. Questo isocromosoma extra è presente solo in alcune cellule del corpo, creando un mosaicismo. L’isocromosoma 12p porta alla sovraespressione dei geni situati sul braccio corto del cromosoma 12, che si ritiene siano responsabili delle anomalie osservate nella SPK.

La SPK è generalmente causata da un errore casuale durante la formazione delle cellule riproduttive o nelle prime fasi dello sviluppo embrionale. Non è ereditaria e non c’è un aumento del rischio di ricorrenza in future gravidanze.

Patogenesi

La patogenesi della SPK è complessa e non completamente compresa. Si ritiene che la sovraespressione dei geni sul cromosoma 12p interferisca con i normali processi di sviluppo, portando alle anomalie fisiche e cognitive caratteristiche della sindrome.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della SPK sono molto variabili, a seconda del grado di mosaicismo e dei tessuti coinvolti. Alcuni dei segni e sintomi più comuni includono:

      • Disabilità intellettiva: di grado variabile, da lieve a grave.
      • Ritardo dello sviluppo: sia motorio che del linguaggio.
      • Tratti facciali caratteristici: fronte alta e prominente, radice del naso piatta, occhi distanziati (ipertelorismo), orecchie basse e malformate, macroglossia (lingua grande).
      • Anomalie scheletriche: scoliosi, cifoscoliosi, clinodattilia (curvatura delle dita), piedi piatti.
      • Ipotonia: ridotto tono muscolare.
      • Convulsioni: presenti in una percentuale significativa di pazienti.
      • Difetti cardiaci: come difetti del setto interatriale o interventricolare.
      • Anomalie renali: come rene a ferro di cavallo o idronefrosi.
      • Anomalie genitali: come ipospadia nei maschi o clitoromegalia nelle femmine.
      • Problemi di alimentazione: difficoltà nella suzione e nella deglutizione.
      • Problemi di vista e udito: strabismo, nistagmo, ipoacusia.
      • Pigmentazione cutanea anomala: aree di ipopigmentazione o iperpigmentazione, spesso con una distribuzione a linee di Blaschko.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di SPK può essere sospettata in base alle caratteristiche cliniche, ma deve essere confermata da test genetici. Il test diagnostico di scelta è il cariotipo su colture di fibroblasti cutanei, che permette di identificare l’isocromosoma 12p nelle cellule della pelle. Altri test che possono essere utili includono:

      • Cariotipo su sangue periferico: può essere normale o mostrare un basso livello di mosaicismo.
      • FISH (ibridazione in situ fluorescente): può essere utilizzata per identificare l’isocromosoma 12p in diversi tessuti.
      • Array-CGH (ibridazione genomica comparativa su array): può identificare altre anomalie cromosomiche, anche se non è specifico per la SPK.
Prognosi

La prognosi della SPK è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. L’aspettativa di vita può essere normale, ma molti individui richiedono assistenza medica e supporto per tutta la vita. La disabilità intellettiva e i problemi di salute associati possono influenzare significativamente la qualità della vita.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
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Aosta (AO)
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Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
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Bologna (BO)
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Brescia (BS)
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Cagliari (CA)
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Catania (CT)
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Genova (GE)
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Milano (MI)
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Milano (MI)
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Milano (MI)
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Modena (MO)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Palermo (PA)
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Roma (RM)
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Siena (SI)
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Torino (TO)
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Trento (TN)
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Treviso (TV)
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Trieste (TS)
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Udine (UD)
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Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Ospedale di Belcolle
Viterbo (VT)

Non esiste una cura per la PKS, ma esistono trattamenti e terapie che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone affette.

Farmaci Specifici

Non ci sono farmaci specifici per la PKS. Tuttavia, diversi farmaci possono essere utilizzati per trattare i sintomi specifici, come:

      • Antiepilettici: per controllare le convulsioni, un sintomo comune nella PKS.
      • Farmaci per il reflusso gastroesofageo: per gestire i problemi di alimentazione e digestione.
      • Lassativi: per trattare la stitichezza, un altro problema comune.
      • Farmaci per il controllo del comportamento: per gestire l’iperattività o altri problemi comportamentali.
      • Ormoni della crescita: in alcuni casi, possono essere utilizzati per stimolare la crescita.

È importante sottolineare che la scelta dei farmaci deve essere fatta da un medico specialista in base alle esigenze individuali del paziente.

Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire la PKS:

      • Fisioterapia: per migliorare la forza muscolare, la coordinazione e la mobilità.
      • Logopedia: per aiutare con i problemi di linguaggio e comunicazione.
      • Terapia occupazionale: per sviluppare le capacità di vita quotidiana e l’autonomia.
      • Educazione speciale: per fornire un supporto educativo adeguato alle esigenze del bambino.
      • Supporto psicologico: per aiutare il paziente e la famiglia a gestire le sfide emotive e sociali associate alla PKS.
Gestione della Malattia

La gestione della PKS richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

      • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
      • Neurologo: per la gestione delle convulsioni e altri problemi neurologici.
      • Gastroenterologo: per i problemi di alimentazione e digestione.
      • Cardiologo: per valutare e gestire eventuali problemi cardiaci.
      • Ortopedico: per i problemi muscoloscheletrici.