SINDROME DI NETHERTON

MALATTIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Netherton (SN) è una genodermatosi rara caratterizzata dalla triade di:

    • Ittiosi lamellare: una condizione cutanea che si manifesta con squame grandi e scure, simili a quelle di un pesce.
    • Tricoressi invaginata: un’anomalia del fusto del capello che lo fa apparire fragile e spezzato, con un aspetto a “bambù”.
    • Manifestazioni atopiche: come dermatite atopica, asma, allergie alimentari e rinite allergica.
Epidemiologia

La SN è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 200.000 nati. Non sembra esserci una predilezione per un particolare sesso o etnia.

Eziologia e Genetica

La SN è causata da mutazioni nel gene SPINK5 (Serine Peptidase Inhibitor Kazal-type 5), localizzato sul cromosoma 5q32. Questo gene codifica per la proteina LEKTI (Lympho-epithelial Kazal-type related inhibitor), un inibitore di serina proteasi che svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’integrità della barriera cutanea e nella regolazione del processo di infiammazione.

Le mutazioni in SPINK5 portano a una deficienza o assenza di LEKTI, con conseguente:

      • Aumento dell’attività delle serina proteasi: questo causa un’alterazione della desquamazione cutanea, con accumulo di squame e sviluppo di ittiosi.
      • Disregolazione della risposta immunitaria: contribuisce allo sviluppo di manifestazioni atopiche.

La SN si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una mutazione nel gene SPINK5 affinché il figlio possa sviluppare la malattia.

Patogenesi

La patogenesi della SN è complessa e non ancora del tutto chiarita. La deficienza di LEKTI sembra innescare una serie di eventi a cascata che coinvolgono:

      • Alterazione della differenziazione e della proliferazione dei cheratinociti: le cellule che costituiscono lo strato più superficiale della pelle.
      • Compromissione della funzione barriera della pelle: con conseguente aumento della perdita di acqua transepidermica e maggiore suscettibilità alle infezioni.
      • Attivazione del sistema immunitario: con rilascio di citochine pro-infiammatorie e sviluppo di manifestazioni atopiche.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della SN sono variabili e possono presentarsi con diversa gravità.

Alla nascita, i neonati affetti da SN possono presentare:

      • Eritroderma: arrossamento diffuso e desquamazione di tutta la superficie cutanea.
      • Membrana collodion: una pellicola trasparente e tesa che ricopre l’intero corpo del neonato.

Nelle settimane o mesi successivi, si sviluppano le caratteristiche tipiche della SN:

      • Ittiosi lamellare: con squame grandi, scure e aderenti, che possono interessare tutto il corpo o essere localizzate in alcune aree.
      • Tricoressi invaginata: i capelli appaiono fragili, secchi e spezzati, con un caratteristico aspetto a “bambù” visibile al microscopio.
      • Manifestazioni atopiche: come dermatite atopica, eczema, asma, rinite allergica, congiuntivite allergica e allergie alimentari.

Altre manifestazioni cliniche possono includere:

      • Ritardo della crescita: dovuto a malassorbimento e aumentato dispendio energetico.
      • Anomalie ungueali: come fragilità, ispessimento o distrofia.
      • Problemi oculari: come congiuntivite, blefarite e cheratite.
      • Infezioni cutanee ricorrenti: dovute alla compromissione della barriera cutanea.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di SN si basa su:

      • Esame obiettivo: valutazione delle caratteristiche cliniche, in particolare ittiosi, tricoressi invaginata e manifestazioni atopiche.
      • Esame microscopico dei capelli: per evidenziare la tricoressi invaginata.
      • Biopsia cutanea: per confermare la diagnosi di ittiosi e valutare l’eventuale presenza di infiammazione.
      • Test genetici: per identificare le mutazioni nel gene SPINK5.
Prognosi

La SN è una malattia cronica che persiste per tutta la vita. La gravità delle manifestazioni cliniche è variabile e può migliorare con l’età.

Le principali complicanze della SN sono legate a:

      • Infezioni cutanee: che possono essere gravi e potenzialmente letali, soprattutto nei neonati.
      • Disidratazione: dovuta alla perdita di acqua transepidermica.
      • Malnutrizione: dovuta a malassorbimento e aumentato dispendio energetico.
      • Problemi psicosociali: legati all’impatto estetico della malattia.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
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Aosta (AO)
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Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale 
Bolzano (BZ)
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Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
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Chieti (CH)
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Firenze (FI)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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La Spezia (SP)
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L’Aquila (AQ)
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Milano (MI)
Ospedale S. Paolo
Milano (MI)
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Modena (MO)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
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Padova (PD)
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Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Policlinico San Matteo
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Perugia (PG)
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Pescara (PE)
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Pisa (PI)
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Pordenone (PN)
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Reggio di Calabria (RC)
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Reggio nell’Emilia (RE)
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Roma (RM)
Istituto Dermopatico Dell’Immacolata
Roma (RM)
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Roma (RM)
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San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
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Teramo (TE)
Azienda Ospedaliera S.Maria
Terni (TR)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico”
Tricase (LE)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
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Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)
Farmaci specifici

Al momento non esiste una cura per la sindrome di Netherton, ma diverse terapie farmacologiche possono aiutare a gestire i sintomi:

      • Emollienti: creme idratanti e unguenti per ridurre la secchezza e la desquamazione della pelle. Sono fondamentali per mantenere la barriera cutanea idratata e prevenire le infezioni.
      • Corticosteroidi topici: creme o unguenti a base di cortisone per ridurre l’infiammazione e il prurito. Si usano per brevi periodi e sotto stretto controllo medico, a causa dei possibili effetti collaterali.
      • Inibitori della calcineurina topici: (tacrolimus, pimecrolimus) creme che modulano la risposta immunitaria e riducono l’infiammazione. Sono un’alternativa ai corticosteroidi, soprattutto per le zone delicate del viso e delle pieghe cutanee.
      • Retinoidi topici: derivati della vitamina A che favoriscono il ricambio cellulare e riducono la desquamazione. Possono essere irritanti e fotosensibilizzanti, quindi vanno usati con cautela.
      • Antibiotici: per trattare le infezioni cutanee, frequenti nei pazienti con sindrome di Netherton a causa della compromissione della barriera cutanea.
      • Antiistaminici: per controllare i sintomi allergici come prurito, orticaria e rinite.
      • Immunomodulatori sistemici: farmaci che sopprimono il sistema immunitario, come ciclosporina o azatioprina, possono essere utilizzati nei casi più gravi e resistenti alle terapie topiche.
Altri trattamenti

Oltre ai farmaci, altri approcci possono migliorare la qualità di vita dei pazienti:

      • Fototerapia: esposizione a raggi UVB a banda stretta per ridurre l’infiammazione e la desquamazione.
      • Bagni emollienti: immersione in acqua tiepida con aggiunta di oli o amido per idratare la pelle e alleviare il prurito.
      • Cure igieniche accurate: lavaggi frequenti con detergenti delicati e senza profumo, asciugatura accurata senza sfregare.
      • Indumenti di cotone: preferire tessuti naturali e traspiranti per evitare irritazioni e sudorazione eccessiva.
      • Protezione solare: utilizzare creme solari ad alta protezione per prevenire danni alla pelle fragile.
      • Supporto psicologico: la sindrome di Netherton può avere un impatto significativo sulla qualità di vita e sull’autostima, quindi è importante offrire supporto psicologico ai pazienti e alle loro famiglie.
Gestione della malattia

La gestione della sindrome di Netherton richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge dermatologi, allergologi, genetisti, psicologi e altri specialisti. È fondamentale:

      • Diagnosi precoce: per iniziare tempestivamente le terapie e prevenire le complicanze.
      • Educazione del paziente e della famiglia: per comprendere la malattia e gestire al meglio i sintomi.
      • Monitoraggio costante: per valutare l’efficacia delle terapie e adattare il trattamento alle esigenze del paziente.
      • Prevenzione delle complicanze: come infezioni cutanee, ritardo di crescita, disturbi nutrizionali e problemi psicologici.