SINDROME DI MOEBIUS

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Moebius è una rara malattia neurologica congenita caratterizzata principalmente da paralisi facciale e incapacità di muovere gli occhi lateralmente.

Questa condizione deriva da un’agenesia o ipoplasia dei nervi cranici VI (abducente) e VII (facciale).

    • Nervo Abducente (VI): Permette di muovere l’occhio verso l’esterno. La sua compromissione nella Sindrome di Moebius causa strabismo convergente (occhi incrociati) e diplopia (visione doppia).
    • Nervo Facciale (VII): Controlla i muscoli facciali responsabili delle espressioni. Il suo coinvolgimento porta a una “maschera facciale” con difficoltà a sorridere, chiudere gli occhi, aggrottare le sopracciglia e succhiare.

Oltre a questi due nervi, possono essere coinvolti anche altri nervi cranici (III, V, VIII, IX, XI e XII) causando ulteriori problematiche come difficoltà di deglutizione, problemi di udito e debolezza della lingua.

Epidemiologia

La Sindrome di Moebius è estremamente rara. Si stima che colpisca circa 1 persona ogni 50.000 – 150.000 nati vivi. Non sembra esserci una predisposizione di genere o etnia.

Eziologia e Genetica

La causa esatta della Sindrome di Moebius è ancora sconosciuta, ma si ritiene che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali.

      • Fattori genetici: Sebbene non sia stata identificata una specifica mutazione genetica responsabile, si ipotizza un’ereditarietà autosomica dominante o recessiva in alcuni casi. Sono state osservate anomalie cromosomiche nelle regioni 13q12.2-q13 e 1p34.
      • Fattori ambientali: Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione a sostanze tossiche o farmaci durante la gravidanza (come la misoprostolo) possa aumentare il rischio di sviluppare la sindrome. Anche l’ipossia (mancanza di ossigeno) durante il parto potrebbe contribuire.
Patogenesi

La patogenesi della Sindrome di Moebius non è ancora completamente compresa. L’ipotesi più accreditata è che si verifichi un’interruzione dello sviluppo dei nuclei dei nervi cranici nel tronco encefalico durante le prime settimane di gestazione. Questo può portare a un’agenesia (assenza) o ipoplasia (sviluppo incompleto) dei nervi cranici, con conseguente paralisi facciale e deficit nei movimenti oculari.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Moebius sono variabili e dipendono dalla gravità del coinvolgimento dei nervi cranici. I sintomi più comuni includono:

      • Paralisi facciale: Incapacità di muovere i muscoli facciali, con difficoltà a sorridere, chiudere gli occhi, aggrottare le sopracciglia e succhiare.
      • Strabismo: Deviazione degli occhi verso l’interno (strabismo convergente) o l’esterno (strabismo divergente).
      • Difficoltà di alimentazione: Problemi di suzione e deglutizione nei neonati.
      • Problemi di linguaggio: Difficoltà nell’articolare i suoni a causa della debolezza dei muscoli facciali.
      • Anomalie degli arti: Deformità degli arti superiori e/o inferiori, come la sindattilia (dita palmate) o la mancanza di dita.
      • Problemi dentali: Malocclusione dentale e palatoschisi.
      • Ritardo mentale: Presente in una piccola percentuale di casi.
Procedimenti diagnostici

La diagnosi della Sindrome di Moebius è principalmente clinica e si basa sull’osservazione dei segni e sintomi caratteristici. Non esiste un test specifico per la diagnosi. Alcuni esami possono essere utili per escludere altre condizioni e valutare la gravità del coinvolgimento dei nervi cranici:

      • Esame neurologico: Valutazione della funzione dei nervi cranici e dei riflessi.
      • Elettromiografia (EMG): Misura l’attività elettrica dei muscoli facciali per valutare la funzionalità del nervo facciale.
      • Studi di imaging: Risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC) del cervello e del tronco encefalico per escludere altre cause di paralisi facciale.
      • Esame genetico: Può essere utile per identificare eventuali anomalie cromosomiche.
Prognosi

La Sindrome di Moebius è una condizione non progressiva, il che significa che i sintomi non peggiorano nel tempo. Tuttavia, la prognosi varia a seconda della gravità del coinvolgimento dei nervi cranici e della presenza di altre anomalie.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
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Aosta (AO)
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Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
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Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
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Bolzano (BZ)
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Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
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Catania (CT)
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Catanzaro (CZ)
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Chieti (CH)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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Milano (MI)
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Milano (MI)
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Modena (MO)
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Monza (MB)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
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Padova (PD)
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Palermo (PA)
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Palermo (PA)
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Parma (PR)
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Perugia (PG)
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Pisa (PI)
Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
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Pisa (PI)
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Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
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Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
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Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
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Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo
Vicenza (VI)

Purtroppo, non esiste una cura per la Sindrome di Moebius, ma diverse opzioni terapeutiche possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Farmaci Specifici

Non esistono farmaci specifici per trattare la Sindrome di Moebius in sé. Tuttavia, possono essere prescritti farmaci per gestire alcuni sintomi o complicazioni associate:

      • Problemi oculari:
        • Lacrime artificiali o unguenti per la secchezza oculare.
        • Chirurgia per correggere lo strabismo o la ptosi palpebrale.
      • Difficoltà di alimentazione:
        • Supporto nutrizionale con sondino nasogastrico o gastrostomia nei casi più gravi.
        • Logopedia per migliorare la deglutizione.
      • Problemi dentali:
        • Controlli dentali regolari e igiene orale accurata per prevenire carie e malattie gengivali.
        • Ortodonzia per correggere malocclusioni.
      • Problemi di linguaggio:
        • Logopedia per migliorare l’articolazione e la comunicazione.
      • Difficoltà respiratorie:
        • Supporto respiratorio non invasivo (CPAP o BiPAP) in caso di apnea notturna.
        • Tracheostomia nei casi più gravi.
      • Problemi ortopedici:
        • Fisioterapia per migliorare la postura e la mobilità.
        • Chirurgia per correggere deformità scheletriche.
      • Problemi psicologici:
        • Supporto psicologico per affrontare le difficoltà emotive e sociali legate alla malattia.
        • Terapia di gruppo per condividere esperienze con altre persone affette dalla Sindrome di Moebius.
Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, diverse opzioni terapeutiche possono contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con Sindrome di Moebius:

      • Chirurgia:
          • Trasferimento di nervi: per ripristinare la funzione del nervo facciale e consentire il sorriso.
          • Chirurgia dello strabismo: per correggere l’allineamento degli occhi.
          • Chirurgia della ptosi palpebrale: per sollevare le palpebre cadenti.
          • Chirurgia ortognatica: per correggere malformazioni della mascella e della mandibola.
      • Terapia occupazionale: per migliorare le capacità di svolgere le attività quotidiane.
      • Logopedia: per migliorare la comunicazione verbale e non verbale.
      • Fisioterapia: per migliorare la postura, la mobilità e la forza muscolare.
      • Supporto psicologico: per affrontare le difficoltà emotive e sociali legate alla malattia.
Gestione della Sindrome di Moebius

La gestione della Sindrome di Moebius richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti:

      • Neurologo: per la diagnosi e il monitoraggio della malattia.
      • Oculista: per la cura dei problemi oculari.
      • Chirurgo maxillo-facciale: per la chirurgia ricostruttiva del viso.
      • Ortodontista: per la cura dei problemi dentali.
      • Logopedista: per la terapia del linguaggio.
      • Fisioterapista: per la riabilitazione motoria.