SINDROME DI MENKES

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Menkes, anche nota come malattia dei capelli crespi o kinky hair disease, è una malattia genetica rara caratterizzata dall’incapacità dell’organismo di assorbire e trasportare correttamente il rame.

Questo difetto porta a una carenza di rame nei tessuti che ne hanno bisogno, come il cervello e il fegato, e a un accumulo in altri, come l’intestino tenue e i reni. Il rame è un oligoelemento essenziale per diverse funzioni biologiche, tra cui la formazione di tessuto connettivo, la produzione di energia e lo sviluppo del sistema nervoso. La sua carenza compromette gravemente questi processi, causando una serie di sintomi e anomalie.

Epidemiologia

La Sindrome di Menkes è una malattia molto rara, con un’incidenza stimata tra 1 su 100.000 e 1 su 250.000 nati vivi. Colpisce prevalentemente i maschi, poiché è causata da una mutazione in un gene situato sul cromosoma X. Le femmine, avendo due cromosomi X, sono generalmente portatrici sane. Tuttavia, in rari casi, le femmine possono manifestare la malattia in forma lieve.

Eziologia e Genetica

La sindrome di Menkes è causata da mutazioni nel gene ATP7A, situato sul cromosoma Xq13.3. Questo gene codifica per una proteina ATPasi di tipo P che trasporta il rame attraverso le membrane cellulari. Le mutazioni in ATP7A compromettono la funzione di questa proteina, con conseguente accumulo di rame nell’intestino tenue e ridotto trasporto di rame al cervello e ad altri tessuti.

Esistono diverse centinaia di mutazioni diverse nel gene ATP7A che sono state associate alla sindrome di Menkes. La gravità della malattia può variare a seconda del tipo di mutazione e del grado di deficit di rame.

Patogenesi

La carenza di rame funzionale nella sindrome di Menkes compromette l’attività di numerosi enzimi rame-dipendenti, tra cui:

      • Lisil ossidasi: coinvolta nella formazione del collagene e dell’elastina, proteine essenziali per la struttura e la funzione del tessuto connettivo.
      • Dopamina beta-idrossilasi: coinvolta nella sintesi della noradrenalina, un neurotrasmettitore importante per la funzione del sistema nervoso.
      • Citocromo c ossidasi: componente della catena respiratoria mitocondriale, fondamentale per la produzione di energia cellulare.

Il deficit di questi enzimi porta alle diverse manifestazioni cliniche della malattia.

Manifestazioni cliniche

I sintomi della Sindrome di Menkes si manifestano generalmente nei primi mesi di vita e possono variare in gravità. Tra le manifestazioni più comuni:

      • Capelli fragili e di aspetto anomalo: i capelli sono radi, fragili, di colore chiaro e hanno un aspetto crespo e “a fil di ferro” (tricoressi nodosa).
      • Ritardo dello sviluppo: i bambini affetti mostrano un ritardo nella crescita e nello sviluppo psicomotorio, con difficoltà nell’acquisizione delle tappe fondamentali come il controllo della testa, la posizione seduta e la deambulazione.
      • Ipotonia: i muscoli appaiono flaccidi e deboli, con conseguente difficoltà nei movimenti e nella postura.
      • Convulsioni: le convulsioni sono frequenti e possono essere di diverso tipo.
      • Anomalie scheletriche: si possono osservare fragilità ossea, fratture spontanee e deformità scheletriche.
      • Problemi di alimentazione: difficoltà nella suzione e nella deglutizione, con conseguente ritardo nella crescita.
      • Ipotermia: difficoltà nel mantenere la temperatura corporea.
      • Facies caratteristica: i bambini affetti presentano spesso una facies tipica con fronte prominente, guance paffute e mento piccolo.
Procedimenti diagnostici

La diagnosi della Sindrome di Menkes si basa sull’osservazione dei sintomi clinici, sull’esame dei capelli e su test di laboratorio:

      • Esame dei capelli: l’analisi microscopica dei capelli rivela la tipica tricoressi nodosa, con la presenza di nodi e rotture lungo il fusto del capello.
      • Dosaggio del rame e della ceruloplasmina: il dosaggio del rame e della ceruloplasmina (una proteina che trasporta il rame nel sangue) nel sangue e nelle urine mostra livelli ridotti.
      • Test genetici: l’analisi del gene ATP7A può confermare la diagnosi e identificare la specifica mutazione responsabile della malattia.
      • Studi di imaging: la risonanza magnetica (RM) dell’encefalo può evidenziare anomalie cerebrali, come atrofia cerebrale, demielinizzazione e anomalie vascolari.
      • Biopsia cutanea: esame microscopico della pelle per valutare la struttura del collagene e l’attività degli enzimi rame-dipendenti.
Prognosi

La prognosi della sindrome di Menkes è generalmente sfavorevole. La maggior parte dei bambini affetti dalla malattia muore entro i primi 3 anni di vita a causa di complicazioni neurologiche, respiratorie o infettive. Tuttavia, alcune forme più lievi della malattia possono avere una sopravvivenza più lunga, anche se con gravi disabilità.

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Genova (GE)
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Milano (MI)
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Roma (RM)
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Trento (TN)
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Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)

Purtroppo, non esiste una cura definitiva, ma farmaci, terapie e una gestione attenta possono migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Farmaci Specifici

Il farmaco principale per la Sindrome di Menkes è il rame istidinato, somministrato per via sottocutanea o endovenosa. Questo trattamento può migliorare alcuni sintomi, specialmente se iniziato precocemente (idealmente prima dei 2 mesi di età).

      • Meccanismo d’azione: Il rame istidinato fornisce direttamente il rame all’organismo, bypassando il difetto di assorbimento intestinale tipico della malattia.
      • Benefici: Può migliorare lo sviluppo neurologico, la crescita dei capelli, la struttura ossea e la funzione cardiaca.
      • Effetti collaterali: Possono includere reazioni al sito di iniezione, febbre e alterazioni degli esami del sangue.

È importante sottolineare che la risposta al trattamento con rame istidinato è variabile e dipende dalla gravità della malattia e dall’età di inizio della terapia.

Altri Trattamenti

Oltre al rame istidinato, altri trattamenti possono essere utili per gestire i sintomi della Sindrome di Menkes:

      • Terapia fisica e occupazionale: Aiutano a migliorare le capacità motorie, la forza muscolare e l’autonomia.
      • Logopedia: Supporta lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione.
      • Terapia nutrizionale: Garantisce un adeguato apporto calorico e nutrizionale, spesso compromesso dalle difficoltà di alimentazione.
      • Trattamento delle complicanze: Possono includere farmaci antiepilettici per le convulsioni, interventi chirurgici per le anomalie vascolari e supporto respiratorio per le difficoltà respiratorie.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Menkes richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge medici specialisti, terapisti e la famiglia del paziente. Alcuni aspetti cruciali della gestione includono:

      • Diagnosi precoce: È fondamentale per iniziare il trattamento con rame istidinato il prima possibile.
      • Monitoraggio costante: Permette di valutare l’efficacia del trattamento e gestire tempestivamente le complicanze.
      • Supporto psicologico: Per la famiglia, per affrontare le sfide emotive e pratiche associate alla malattia.
      • Consulenza genetica: Per informare la famiglia sui rischi di ricorrenza della malattia in future gravidanze.