NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La sindrome di Marshall è una malattia genetica rara caratterizzata da una combinazione di anomalie cranio-facciali, oculari, uditive e scheletriche.
Questa sindrome presenta una sfida diagnostica a causa della sua rarità e della variabilità delle sue manifestazioni cliniche. È caratterizzata da una triade di sintomi principali:
-
- Displasia spondilo-epifisaria: anomalie nello sviluppo delle ossa della colonna vertebrale e delle estremità.
- Anomalie cranio-facciali: comprendono fronte prominente, ipoplasia delle ossa nasali, sella nasale piatta, palato ogivale e micrognazia.
- Problemi oculari: miopia, ipermetropia, astigmatismo, cataratta e glaucoma.
Epidemiologia
La sindrome di Marshall è estremamente rara. La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima che colpisca meno di 1 persona su 1.000.000. Non sembra esserci una predilezione per un particolare sesso o gruppo etnico.
Eziologia e Genetica
La sindrome di Marshall è causata da mutazioni nel gene COL11A1, situato sul cromosoma 1. Questo gene codifica per una delle catene del collagene di tipo XI, una proteina essenziale per la formazione e la struttura di vari tessuti connettivi, tra cui cartilagine, ossa e occhi. Le mutazioni in COL11A1 compromettono la produzione o la funzione del collagene di tipo XI, portando alle anomalie scheletriche, oculari e cranio-facciali caratteristiche della sindrome.
La trasmissione è autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Un individuo affetto ha il 50% di probabilità di trasmettere la mutazione a ciascun figlio.
Patogenesi
Le mutazioni nel gene COL11A1 alterano la struttura e la funzione del collagene di tipo XI, un componente importante della matrice extracellulare di vari tessuti connettivi. Questo difetto nella matrice extracellulare porta a un’anomala formazione e sviluppo delle ossa, della cartilagine e degli occhi, causando le manifestazioni cliniche della sindrome di Marshall.
Manifestazioni Cliniche
Le manifestazioni cliniche della sindrome di Marshall sono variabili e possono differire da persona a persona, anche all’interno della stessa famiglia. Le caratteristiche più comuni includono:
-
- Anomalie cranio-facciali:
-
- Fronte prominente
- Ipoplasia delle ossa nasali con sella nasale piatta o infossata
- Palato ogivale
- Micrognazia (mandibola piccola)
- Ipertelorismo (occhi distanti)
-
- Anomalie oculari:
-
- Miopia
- Ipermetropia
- Astigmatismo
- Cataratta
- Glaucoma
- Strabismo
-
- Anomalie scheletriche:
-
- Bassa statura
- Scoliosi
- Cifosi
- Displasia spondilo-epifisaria (anomalie delle vertebre e delle epifisi delle ossa lunghe)
- Osteoartrite precoce
- Dolore articolare
-
- Anomalie uditive:
-
- Ipoacusia neurosensoriale (perdita dell’udito causata da danni all’orecchio interno o al nervo acustico)
- Otite media ricorrente
-
- Altre manifestazioni:
-
- Ritardo dello sviluppo
- Difficoltà di apprendimento
- Problemi respiratori
- Anomalie dentali
-
- Anomalie cranio-facciali:
Procedimenti Diagnostici
La diagnosi della sindrome di Marshall si basa sulla valutazione clinica dei segni e sintomi caratteristici, in combinazione con esami strumentali e genetici.
-
- Valutazione clinica: un esame fisico completo per valutare le caratteristiche cranio-facciali, oculari, scheletriche e uditive.
- Radiografie: per valutare le anomalie scheletriche, come la displasia spondilo-epifisaria.
- Esami oculistici: per valutare la vista e identificare eventuali anomalie oculari.
- Test audiometrici: per valutare l’udito.
- Test genetici: per identificare mutazioni nel gene COL11A1.
Prognosi
La prognosi della sindrome di Marshall è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. In generale, la sindrome non è fatale, ma può influenzare significativamente la qualità della vita. Le complicanze più comuni includono:
-
- Problemi di vista: la miopia, la cataratta e il glaucoma possono portare a una significativa perdita della vista.
- Problemi di udito: l’ipoacusia può influenzare lo sviluppo del linguaggio e l’apprendimento.
- Problemi scheletrici: la displasia spondilo-epifisaria può causare dolore cronico, deformità e limitazioni funzionali.
- Problemi respiratori: le anomalie cranio-facciali possono causare ostruzione delle vie aeree e difficoltà respiratorie.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione “STRUTTURE OSPEDALIERE” (<< cliccando)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati |
Avellino (AV) |
Istituto Ortopedico Rizzoli |
Bagheria (PA) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
Ospedale Centrale |
Bolzano (BZ) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
Polo Regionale IRCCS “E. Medea” |
Conegliano (TV) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Ospedale Maggiore Policlinico |
Milano (MI) |
Ospedale San Gerardo |
Monza (MB) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
Istituto Oncologico Veneto |
Padova (PD) |
Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
Arcispedale S. Maria Nuova |
Reggio nell’Emilia (RE) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” |
Trento (TN) |
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello |
Treviso (TV) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale |
Verona (VR) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata |
Verona (VR) |
Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Farmaci Specifici
Data la natura complessa della Sindrome di Marshall, non esistono farmaci che la curino. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per trattare i sintomi specifici:
-
- Analgesici: Per gestire il dolore cronico, spesso vengono utilizzati analgesici come il paracetamolo o i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei). In alcuni casi, possono essere necessari oppioidi per il dolore più grave.
- Corticosteroidi: Per ridurre l’infiammazione e sopprimere il sistema immunitario, in particolare durante le riacutizzazioni, possono essere prescritti corticosteroidi come il prednisone.
- Farmaci per l’osteoporosi: A causa dell’aumentato rischio di osteoporosi, possono essere prescritti farmaci come i bifosfonati per aumentare la densità ossea e ridurre il rischio di fratture.
- Antibiotici: Le infezioni ricorrenti, come le otiti, possono richiedere l’uso di antibiotici.
Altri Trattamenti
Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita:
-
- Fisioterapia: La fisioterapia può aiutare a migliorare la mobilità articolare, la forza muscolare e la postura, contribuendo a ridurre il dolore e migliorare la funzionalità.
- Terapia occupazionale: La terapia occupazionale può aiutare i pazienti a sviluppare strategie per svolgere le attività quotidiane in modo più efficiente e indipendente, adattandosi alle limitazioni fisiche.
- Supporto psicologico: La Sindrome di Marshall può avere un impatto significativo sulla salute mentale. Il supporto psicologico, come la terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare i pazienti a gestire lo stress, l’ansia e la depressione.
- Chirurgia: In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere deformità scheletriche o trattare complicazioni come l’otite media cronica.
Gestione della Malattia
La gestione della Sindrome di Marshall richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti:
-
- Medico di base: Il medico di base coordina le cure e fornisce supporto generale.
- Reumatologo: Il reumatologo è specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle malattie muscoloscheletriche e può aiutare a gestire l’artrite e altri problemi articolari.
- Otorinolaringoiatra: L’otorinolaringoiatra si occupa dei problemi di udito e delle infezioni ricorrenti dell’orecchio.
- Ortopedico: L’ortopedico può valutare e trattare le deformità scheletriche.
- Fisioterapista: Il fisioterapista aiuta a migliorare la mobilità e la funzionalità.
- Terapista occupazionale: Il terapista occupazionale aiuta i pazienti a svolgere le attività quotidiane.