SINDROME DI MARFAN

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Marfan è una malattia genetica rara del tessuto connettivo, caratterizzata da una vasta gamma di manifestazioni cliniche che coinvolgono principalmente il sistema scheletrico, cardiovascolare, oculare e polmonare.

Epidemiologia

La Sindrome di Marfan colpisce circa 1 persona ogni 5.000-10.000, indipendentemente da sesso, etnia o background geografico.

Eziologia e Genetica

La Sindrome di Marfan è causata da mutazioni nel gene FBN1, situato sul cromosoma 15, che codifica per la fibrillina-1, una proteina essenziale per la formazione e il mantenimento delle fibre elastiche del tessuto connettivo. La maggior parte dei casi (circa il 75%) è ereditaria con modalità autosomica dominante, il che significa che un solo genitore affetto può trasmettere la malattia al figlio con una probabilità del 50%. Tuttavia, circa il 25% dei casi è dovuto a mutazioni spontanee (de novo) del gene FBN1.

Patogenesi

Le mutazioni nel gene FBN1 determinano un’alterazione strutturale e funzionale della fibrillina-1, compromettendo l’integrità delle fibre elastiche e la microarchitettura del tessuto connettivo. Questo deficit si traduce in una maggiore lassità e fragilità dei tessuti, con conseguente predisposizione a dilatazioni, aneurismi e dissezioni a livello cardiovascolare, lussazioni del cristallino a livello oculare, e deformità scheletriche come scoliosi, pectus excavatum e aracnodattilia.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Marfan sono estremamente variabili, sia in termini di gravità che di età di insorgenza. Alcuni individui possono presentare solo lievi anomalie, mentre altri possono sviluppare complicanze potenzialmente letali. Le principali manifestazioni cliniche interessano i seguenti sistemi:

      • Sistema scheletrico:
          • Statura elevata e arti sproporzionatamente lunghi
          • Aracnodattilia (dita delle mani e dei piedi lunghe e sottili)
          • Scoliosi
          • Pectus excavatum (sterno infossato) o pectus carinatum (sterno prominente)
          • Ipermobilità articolare
          • Piede piatto
      • Sistema cardiovascolare:
          • Dilatazione dell’aorta ascendente, con rischio di aneurisma e dissezione aortica
          • Prolasso della valvola mitrale
          • Insufficienza aortica
      • Sistema oculare:
          • Lussazione del cristallino (ectopia lentis)
          • Miopia
          • Distacco di retina
      • Sistema polmonare:
          • Pneumotorace spontaneo
          • Apnee notturne
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di Sindrome di Marfan si basa su una valutazione clinica completa, che include:

      • Anamnesi familiare e personale: raccolta di informazioni su eventuali casi di Sindrome di Marfan in famiglia e sui sintomi del paziente.
      • Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici caratteristici, come aracnodattilia, pectus excavatum, ipermobilità articolare, ecc.
      • Esami strumentali:
          • Ecocardiogramma: per valutare la presenza di dilatazione aortica e altre anomalie cardiache.
          • Radiografie: per evidenziare eventuali deformità scheletriche.
          • Esame oculistico completo: per individuare la lussazione del cristallino e altre anomalie oculari.
      • Test genetici: analisi del gene FBN1 per identificare eventuali mutazioni.
Criteri diagnostici

Esistono criteri diagnostici specifici, come i criteri di Ghent, che tengono conto delle manifestazioni cliniche, dell’anamnesi familiare e dei risultati degli esami strumentali per stabilire la diagnosi di Sindrome di Marfan.

Prognosi

La prognosi della Sindrome di Marfan è migliorata significativamente negli ultimi decenni grazie ai progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento delle complicanze cardiovascolari. La principale causa di mortalità è la dissezione aortica, che può essere prevenuta con un attento monitoraggio e un intervento chirurgico tempestivo. Con un adeguato follow-up medico e un corretto stile di vita, le persone affette da Sindrome di Marfan possono avere un’aspettativa di vita quasi normale.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Ospedale La Colletta
Arenzano (GE)
ASL 4 – Presidio Ospedaliero “S. Liberatore” di Atri
Atri (TE)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale M. Bufalini
Cesena (FC)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
Ospedale di Fidenza
Fidenza (PR)
Ospedale di Fiorenzuola d’Arda
Fiorenzuola d’Arda (PC)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni
Forlì (FC)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Ospedale S. Maria della Scaletta
Imola (BO)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”
Lecco (LC)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele
Milano (MI)
Ospedale Niguarda
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Ospedale “San Francesco” di Nuoro
Nuoro (NU)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Istituto Oncologico Veneto
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Guglielmo da Saliceto
Piacenza (PC)
Ospedale Cisanello
Pisa (PI)
Ospedale Santa Chiara 
Pisa (PI)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
Potenza (PZ)
Ospedale di Ravenna
Ravenna (RA)
Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda USL di Rimini – Ospedale Infermi
Rimini (RN)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Policlinico Tor Vergata
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Policlinico San Donato
San Donato Milanese (MI)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni
Terni (TR)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Non esiste una cura definitiva, ma farmaci e trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire complicazioni gravi.

Farmaci Specifici

I farmaci principali utilizzati nella gestione della Sindrome di Marfan mirano a:

      • Rallentare la progressione della dilatazione aortica:

          • Betabloccanti: Riducono la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, diminuendo lo stress sull’aorta. (es. atenololo, metoprololo)
          • Bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB): Possono essere utilizzati in alternativa o in aggiunta ai betabloccanti per un ulteriore controllo della pressione arteriosa e della dilatazione aortica (es. losartan, valsartan).
      • Gestire altre manifestazioni:

          • Analgesici: Per il dolore muscoloscheletrico.
          • Farmaci per il glaucoma: Se presente.
          • Ormoni della crescita: In alcuni casi, per migliorare la crescita e lo sviluppo osseo nei bambini.
Altri Trattamenti
    • Chirurgia:

        • Sostituzione della radice aortica: Intervento spesso necessario per prevenire la dissezione o la rottura dell’aorta.
        • Chirurgia della valvola mitralica: In caso di prolasso o insufficienza mitralica.
        • Chirurgia oculare: Per correggere la lussazione del cristallino o altri problemi oculari.
        • Chirurgia ortopedica: Per correggere deformità scheletriche come la scoliosi o il pectus excavatum.
    • Terapia fisica e riabilitazione:

        • Esercizi a basso impatto per mantenere la forza muscolare e la flessibilità articolare.
        • Terapia occupazionale per adattare le attività quotidiane e l’ambiente di vita.
    • Supporto psicologico:

        • Consulenza per affrontare l’impatto emotivo e sociale della malattia.
        • Gruppi di supporto per connettersi con altre persone affette dalla Sindrome di Marfan.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Marfan richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti:

      • Cardiologo: Monitoraggio del cuore e dell’aorta.
      • Genetista: Consulenza genetica e test per la diagnosi.
      • Oftalmologo: Controllo della vista e della salute degli occhi.
      • Ortopedico: Valutazione e trattamento dei problemi scheletrici.
      • Fisioterapista: Programma di esercizi personalizzato.