SINDROME DI MAFFUCCI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Maffucci è una malattia rara caratterizzata dalla presenza di encondromi multipli (tumori benigni della cartilagine) che causano deformità ossee, associati ad angiomi (tumori benigni dei vasi sanguigni) multipli di colore scuro e forma irregolare, o più raramente a linfangiomi (tumori benigni dei vasi linfatici).

Epidemiologia
    • Prevalenza: La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima essere di circa 1 caso ogni 100.000 persone.
    • Distribuzione: La sindrome colpisce entrambi i sessi in egual misura.
    • Età di esordio: L’esordio dei sintomi si verifica tipicamente durante l’infanzia, con la comparsa di encondromi e angiomi.
Eziologia e Genetica
    • Causa: La Sindrome di Maffucci è causata da mutazioni somatiche (non ereditate) nei geni IDH1 o IDH2. Questi geni codificano per enzimi coinvolti nel metabolismo cellulare. Le mutazioni in questi geni portano alla produzione di una proteina anomala che interferisce con la normale crescita e differenziazione delle cellule cartilaginee e dei vasi sanguigni.
    • Ereditarietà: La sindrome non è ereditaria, poiché le mutazioni genetiche si verificano dopo il concepimento e non sono presenti nelle cellule germinali dei genitori.
Patogenesi

Le mutazioni nei geni IDH1 o IDH2 causano un accumulo di una molecola chiamata 2-idrossiglutarato. Questa molecola interferisce con diversi processi cellulari, tra cui la differenziazione delle cellule cartilaginee e la formazione dei vasi sanguigni. Ciò porta allo sviluppo di encondromi e angiomi.

Manifestazioni Cliniche:

    • Encondromi:
        • Si presentano come masse dure e nodulari, localizzate principalmente nelle ossa delle mani e dei piedi, ma possono interessare anche le ossa lunghe degli arti.
        • Causano deformità ossee, accorciamento degli arti e dolore.
        • Possono fratturarsi facilmente.
    • Angiomi:
        • Si presentano come macchie cutanee di colore rosso-bluastro, di forma e dimensioni variabili.
        • Possono essere piatti o rilevati, e possono sanguinare facilmente.
        • Si localizzano principalmente sulla pelle, ma possono interessare anche organi interni.
    • Altre manifestazioni:
        • Linfangiomi
        • Displasia delle unghie
        • Deficit di crescita
        • Aumento del rischio di sviluppare tumori maligni, in particolare condrosarcomi (tumori maligni della cartilagine) e gliomi (tumori maligni del cervello).
Procedimenti Diagnostici
    • Esame obiettivo: Valutazione clinica delle deformità ossee e degli angiomi.
    • Radiografie: Per visualizzare gli encondromi e le deformità ossee.
    • Risonanza magnetica (RM): Per valutare l’estensione degli encondromi e degli angiomi, e per escludere la presenza di tumori maligni.
    • Biopsia: Per confermare la diagnosi e escludere la malignità.
    • Test genetici: Per identificare le mutazioni nei geni IDH1 o IDH2.
Prognosi

La prognosi della Sindrome di Maffucci è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche e dalla presenza di complicanze.

    • Complicanze:
        • Fratture ossee
        • Deformità articolari
        • Compressione dei nervi
        • Sanguinamento dagli angiomi
        • Trasformazione maligna degli encondromi in condrosarcomi
        • Sviluppo di altri tumori maligni, come gliomi e leucemie
    • Aspettativa di vita: L’aspettativa di vita può essere ridotta a causa del rischio di complicanze, in particolare la trasformazione maligna degli encondromi.
    • Qualità di vita: La qualità di vita può essere compromessa dalle deformità ossee, dal dolore e dalle limitazioni funzionali.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bologna (BO)
Ospedale Centrale 
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
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Pisa (PI)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
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Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Farmaci Specifici

Al momento, non esistono farmaci specifici per trattare la Sindrome di Maffucci. La ricerca in questo campo è limitata a causa della rarità della malattia. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire le complicanze o i sintomi specifici:

    • Analgesici: per il dolore causato da encondromi o fratture. Possono essere utilizzati analgesici da banco come paracetamolo o ibuprofene, o analgesici oppioidi in caso di dolore più severo.
    • Bifosfonati: in alcuni casi, possono essere utilizzati per ridurre il dolore osseo e il rischio di fratture.
    • Farmaci per il trattamento degli emangiomi: in caso di emangiomi sintomatici o che causano problemi estetici, possono essere utilizzati farmaci come i corticosteroidi o il propranololo.

È fondamentale che l’uso di qualsiasi farmaco sia supervisionato da un medico specialista, che valuterà attentamente i benefici e i rischi in base al singolo caso.

Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili nella gestione della Sindrome di Maffucci:

    • Chirurgia: l’intervento chirurgico può essere necessario per rimuovere encondromi che causano dolore, deformità o compressione di nervi o vasi sanguigni. Può anche essere utilizzato per correggere deformità ossee o per trattare fratture.
    • Radioterapia: in alcuni casi, la radioterapia può essere utilizzata per ridurre le dimensioni degli encondromi o degli emangiomi.
    • Terapia fisica e occupazionale: la fisioterapia può aiutare a mantenere la mobilità articolare e la forza muscolare, mentre la terapia occupazionale può aiutare i pazienti ad adattarsi alle limitazioni funzionali e a mantenere l’indipendenza nelle attività quotidiane.
    • Sclerosi: per il trattamento degli emangiomi, può essere utilizzata la sclerosi, una procedura che consiste nell’iniettare una sostanza che causa la chiusura dei vasi sanguigni.
    • Laserterapia: può essere utilizzata per trattare gli emangiomi superficiali.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Maffucci richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

    • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
    • Ortopedico: per la gestione delle deformità ossee e delle fratture.
    • Chirurgo vascolare: per il trattamento degli emangiomi.
    • Radiologo: per la diagnosi e il monitoraggio degli encondromi e degli emangiomi.
    • Fisioterapista: per la riabilitazione e il mantenimento della funzionalità.