SINDROME DI LANDAU-KLEFFNER

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Landau-Kleffner (LKS), anche conosciuta come afasia epilettica acquisita, è una rara encefalopatia epilettica dell’età infantile caratterizzata da una regressione nello sviluppo del linguaggio, associata ad anomalie elettroencefalografiche (EEG).

Epidemiologia

La LKS è una malattia rara, con un’incidenza stimata tra 1/50.000 e 1/200.000 bambini. Colpisce in egual misura maschi e femmine e si manifesta tipicamente tra i 3 e i 7 anni di età, anche se sono stati riportati casi con esordio più precoce o tardivo.

Eziologia e Genetica

L’eziologia della LKS è ancora in gran parte sconosciuta. Nonostante siano state identificate alcune varianti genetiche potenzialmente associate alla sindrome, non è stata ancora individuata una causa genetica specifica. Si ipotizza che la LKS possa essere causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali.

Patogenesi

La patogenesi della LKS non è completamente compresa. Le anomalie EEG, in particolare durante il sonno, suggeriscono un’alterazione dell’attività elettrica cerebrale nelle aree temporali e parietali, cruciali per l’elaborazione del linguaggio. Si ritiene che questa attività elettrica anomala interferisca con lo sviluppo e la funzione delle reti neurali coinvolte nel linguaggio, causando la regressione delle competenze linguistiche.

Manifestazioni Cliniche

La LKS si manifesta principalmente con:

    • Regressione del linguaggio: Perdita progressiva delle capacità linguistiche precedentemente acquisite, che può coinvolgere la comprensione, l’espressione o entrambe. Il bambino può avere difficoltà a comprendere il linguaggio parlato, a parlare fluentemente, a nominare oggetti o a ripetere parole.
    • Anomalie EEG: Presenza di anomalie elettroencefalografiche, in particolare durante il sonno, localizzate principalmente nelle aree temporali e parietali.
    • Crisi epilettiche: Circa due terzi dei bambini con LKS presentano crisi epilettiche, che possono essere di vario tipo (motorie parziali, cloniche generalizzate, assenze atipiche). Le crisi sono generalmente ben controllate con farmaci antiepilettici e tendono a regredire spontaneamente prima dell’adolescenza.
    • Altri sintomi: Oltre ai sintomi principali, possono essere presenti anche disturbi comportamentali (iperattività, aggressività, disturbi del sonno), difficoltà di apprendimento e deficit cognitivi.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di LKS si basa su una valutazione clinica completa che include:

    • Anamnesi: Raccolta di informazioni dettagliate sulla storia clinica del bambino, inclusi lo sviluppo del linguaggio, la presenza di crisi epilettiche e altri sintomi.
    • Esame neurologico: Valutazione delle funzioni neurologiche del bambino.
    • EEG: Registrazione dell’attività elettrica cerebrale per identificare le anomalie caratteristiche della LKS.
    • Esami di neuroimaging: Risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC) per escludere altre cause di regressione del linguaggio.
    • Test audiologici: Per escludere problemi di udito.
    • Valutazione psicologica: Per valutare le capacità cognitive e linguistiche del bambino.
Prognosi

La prognosi della LKS è variabile. Alcuni bambini recuperano completamente le capacità linguistiche, mentre altri presentano deficit persistenti. La prognosi è generalmente migliore nei bambini con esordio tardivo, crisi epilettiche ben controllate e assenza di deficit cognitivi.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
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Aosta (AO)
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Avellino (AV)
Ospedale “San Paolo” – Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
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Catania (CT)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
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Conegliano (TV)
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Firenze (FI)
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Genova (GE)
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Mantova (MN)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
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Milano (MI)
Ospedale dei Bambini V. Buzzi
Milano (MI)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
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Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
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Pordenone (PN)
Istituto Neurologico Mediterraneo
Pozzilli (IS)
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Ravenna (RA)
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Reggio nell’Emilia (RE)
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Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Villa Santa Maria SCS – Centro Multiservizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
Tavernerio (CO)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

La gestione di questa condizione richiede un approccio multidisciplinare che includa farmaci, terapie e supporto educativo.

Farmaci Specifici

I farmaci sono la prima linea di trattamento per la LKS, con l’obiettivo di controllare le crisi epilettiche e migliorare le capacità linguistiche. I più comunemente utilizzati includono:

    • Antiepilettici:
      • Benzodiazepine: come il clonazepam, spesso il farmaco di prima scelta, efficace nel controllare le crisi e migliorare il linguaggio.
      • Acido valproico: un altro farmaco di prima linea che può essere utilizzato da solo o in combinazione con le benzodiazepine.
      • Lamotrigina: può essere efficace nei casi resistenti ad altri farmaci.
      • Levetiracetam: un’opzione più recente con buoni risultati in alcuni pazienti.
      • Topiramato: può essere considerato in caso di crisi focali.
      • Etosuccimide: utile per le crisi di assenza, che possono essere presenti in alcuni casi di LKS.

È importante sottolineare che la risposta ai farmaci varia da individuo a individuo. Il neurologo specialista in epilessia infantile valuterà attentamente il caso specifico per individuare il farmaco più efficace e il dosaggio ottimale, monitorando attentamente gli effetti collaterali.

Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per la gestione della LKS:

    • Corticosteroidi: come il prednisone, possono essere utilizzati per brevi periodi in caso di grave afasia, ma il loro uso a lungo termine è limitato dagli effetti collaterali.
    • Immunoglobuline per via endovenosa (IVIG): in alcuni casi, possono migliorare le capacità linguistiche e ridurre la frequenza delle crisi.
    • Terapia logopedica: fondamentale per aiutare il bambino a recuperare le capacità linguistiche perse o a sviluppare strategie di comunicazione alternative.
    • Terapia occupazionale: può aiutare il bambino a sviluppare le abilità motorie fini e a migliorare l’autonomia nelle attività quotidiane.
    • Sostegno psicologico: per il bambino e la famiglia, per affrontare l’impatto emotivo e sociale della malattia.
    • Stimolazione cerebrale: tecniche come la stimolazione magnetica transcranica (TMS) e la stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS) sono in fase di studio e potrebbero offrire nuove opzioni terapeutiche in futuro.
    • Chirurgia: in casi molto selezionati, con crisi epilettiche farmaco-resistenti e localizzate in una specifica area del cervello, si può considerare l’intervento chirurgico per rimuovere la zona responsabile delle crisi.
Gestione della Malattia

La gestione della LKS richiede un approccio olistico che coinvolga diversi specialisti e la famiglia. Alcuni punti chiave includono:

    • Diagnosi precoce: fondamentale per iniziare tempestivamente il trattamento e massimizzare le possibilità di recupero.
    • Monitoraggio regolare: con EEG e visite neurologiche per valutare l’efficacia del trattamento e adattare la terapia se necessario.
    • Supporto educativo: è importante che il bambino frequenti una scuola che possa fornire un supporto adeguato alle sue esigenze, con insegnanti specializzati e programmi individualizzati.