SINDROME DI ISAAC

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Isaac (neuromiotonia, sindrome da attività continua delle fibre muscolari, o “quantal squander” syndrome) è una rara malattia neuromuscolare autoimmune che colpisce la giunzione neuromuscolare.

È caratterizzata da ipereccitabilità dei nervi periferici, che causa attività muscolare continua anche a riposo.

Epidemiologia
    • Prevalenza: La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima che siano stati descritti tra 100 e 200 casi in tutto il mondo.
    • Età di insorgenza: Può manifestarsi a qualsiasi età, ma è più comune tra i 20 e i 50 anni.
    • Distribuzione per sesso: Sembra colpire leggermente più gli uomini che le donne.
Eziologia e Genetica
    • Causa: Nella maggior parte dei casi, la Sindrome di Isaac è acquisita e si ritiene sia causata da autoanticorpi diretti contro i canali del potassio voltaggio-dipendenti nelle membrane dei nervi periferici. Questi autoanticorpi interferiscono con la normale funzione dei canali, causando un’aumentata eccitabilità dei nervi e una continua attività muscolare.
    • Forme congenite: Esistono anche rare forme congenite della malattia, causate da mutazioni genetiche che alterano la funzione dei canali del potassio.
    • Associazione con altre malattie: In circa il 20% dei casi, la Sindrome di Isaac si associa a tumori maligni, in particolare timoma e cancro polmonare a piccole cellule. In questi casi, la sindrome può essere considerata una sindrome paraneoplastica, ovvero una condizione che si manifesta in associazione a un tumore.
Patogenesi
    • Ipereccitabilità dei nervi periferici: L’alterazione dei canali del potassio voltaggio-dipendenti porta a una maggiore eccitabilità dei nervi periferici.
    • Attività muscolare continua: L’ipereccitabilità dei nervi provoca una continua liberazione di acetilcolina nella giunzione neuromuscolare, causando contrazioni muscolari involontarie persistenti.
    • Sintomi: L’attività muscolare continua si manifesta con rigidità, crampi, miochimia (contrazioni muscolari visibili sotto la pelle), e pseudomiotonia (difficoltà a rilassare i muscoli dopo la contrazione).
Manifestazioni Cliniche
    • Rigidità muscolare: È il sintomo più comune e spesso il primo a manifestarsi. La rigidità è più evidente nei muscoli distali (mani e piedi) e può essere aggravata da freddo, stress o esercizio fisico.
    • Crampi muscolari: Sono spesso dolorosi e possono verificarsi a riposo o durante l’attività fisica.
    • Miochimia: Consiste in contrazioni muscolari involontarie visibili sotto la pelle, spesso descritte come “vermi che si muovono sotto la pelle”.
    • Pseudomiotonia: Si riferisce alla difficoltà a rilassare i muscoli dopo la contrazione.
    • Altri sintomi: Possono includere iperidrosi (eccessiva sudorazione), ipertrofia muscolare (aumento delle dimensioni dei muscoli), iporeflessia (riduzione dei riflessi tendinei), debolezza muscolare e fascicolazioni (contrazioni muscolari brevi e spontanee).
Procedimenti Diagnostici
    • Esame clinico: Valutazione dei sintomi e dei segni clinici.
    • Elettromiografia (EMG): Mostra anomalie caratteristiche, come scariche miochimiche, scariche neuromiotoniche, potenziali di fibrillazione e scariche da crampi.
    • Studi di conduzione nervosa: Possono evidenziare scariche successive, indicative di ipereccitabilità dei nervi.
    • Test sierologici: Ricerca di autoanticorpi specifici, anche se non sempre sono presenti.
    • Biopsia muscolare: Raramente necessaria, può mostrare segni di denervazione e reinnervazione.
    • Indagini per escludere altre condizioni: Possono includere risonanza magnetica (RM) del cervello e del midollo spinale, e test per altre malattie neuromuscolari.
    • Ricerca di tumori: Se si sospetta una sindrome paraneoplastica, è importante effettuare indagini per identificare un eventuale tumore maligno sottostante.
Prognosi
    • Variabile: La prognosi della Sindrome di Isaac è variabile e dipende dalla gravità dei sintomi, dalla presenza di complicanze e dalla risposta al trattamento.
    • Remissione spontanea: In alcuni casi, la malattia può andare incontro a remissione spontanea.
    • Decorso cronico: Più spesso, la malattia ha un decorso cronico con periodi di miglioramento e peggioramento.

Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione STRUTTURE OSPEDALIERE (<< cliccando)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino”
Pavia (PV)
Ospedale Cisanello
Pisa (PI)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Istituto Neurologico Mediterraneo
Pozzilli (IS)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Istituto Clinico Humanitas
Rozzano (MI)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)
Farmaci Specifici

Non esiste una cura per la Sindrome di Isaac, ma diversi farmaci possono aiutare a gestire i sintomi:

    • Anticonvulsivanti:
      • Carbamazepina: È spesso il farmaco di prima scelta, efficace nel ridurre la rigidità e gli spasmi muscolari.
      • Fenitoina: Un’alternativa alla carbamazepina, può essere utile nel controllo degli spasmi.
      • Gabapentin e Pregabalin: Possono essere efficaci nel ridurre il dolore neuropatico associato alla sindrome.
      • Lamotrigina: Utile per alcuni pazienti, ma può avere effetti collaterali come rash cutaneo.
    • Immunosoppressori: In alcuni casi, la Sindrome di Isaac può avere una causa autoimmune. In questi casi, possono essere utilizzati farmaci immunosoppressori come:
      • Corticosteroidi: Prednisone o metilprednisolone, per ridurre l’infiammazione.
      • Azatioprina: Un farmaco immunosoppressore che può essere utilizzato in combinazione con i corticosteroidi.
      • Immunoglobuline per via endovenosa (IVIG): Possono essere utili in alcuni casi, ma la loro efficacia a lungo termine è incerta.
    • Altri farmaci:
      • Plasmaferesi: Può essere utile in alcuni casi per rimuovere gli anticorpi dal sangue.
      • Benzodiazepine: Come diazepam o clonazepam, possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare il sonno, ma possono causare dipendenza.
      • Miorilassanti: Come il baclofene, possono aiutare a ridurre la rigidità muscolare.
Altri Trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi della Sindrome di Isaac:

    • Fisioterapia: Esercizi di stretching e di rafforzamento muscolare possono aiutare a migliorare la flessibilità e la forza muscolare, riducendo la rigidità.
    • Terapia occupazionale: Può aiutare i pazienti a sviluppare strategie per svolgere le attività quotidiane in modo più efficiente.
    • Supporto psicologico: La Sindrome di Isaac può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Il supporto psicologico può aiutare i pazienti a gestire lo stress, l’ansia e la depressione.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Isaac richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui neurologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali e psicologi.

Ecco alcuni consigli per la gestione della malattia:

    • Mantenere uno stile di vita sano: Una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e un sonno adeguato possono aiutare a gestire i sintomi.
    • Evitare fattori scatenanti: Alcuni fattori, come lo stress, il freddo e l’affaticamento, possono peggiorare i sintomi.
    • Partecipare a gruppi di supporto: Condividere esperienze con altre persone affette dalla Sindrome di Isaac può essere di grande aiuto.