SINDROME DI GOLDENHAR

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Goldenhar, nota anche come displasia oculo-auricolo-vertebrale (OAV) o microsomia emifacciale, è una rara malattia congenita che colpisce lo sviluppo della testa e del viso.

Si caratterizza per una serie di anomalie che interessano principalmente occhi, orecchie, mandibola e colonna vertebrale. Si tratta di un gruppo di disturbi che condividono caratteristiche simili e che probabilmente derivano da un difetto nello sviluppo del primo e del secondo arco branchiale durante la vita embrionale. Questi archi branchiali sono strutture che contribuiscono alla formazione di diverse parti della testa e del collo, tra cui orecchie, mandibola, e ossa del viso.

Epidemiologia

La Sindrome di Goldenhar è una malattia rara, con un’incidenza stimata tra 1 su 3.500 e 1 su 5.600 nati vivi. Colpisce leggermente più i maschi rispetto alle femmine.

Eziologia e Genetica

L’eziologia della Sindrome di Goldenhar non è ancora completamente compresa. Si ritiene che sia causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali.

    • Fattori genetici: Anche se nella maggior parte dei casi la sindrome si presenta sporadicamente, sono stati identificati alcuni geni che potrebbero essere coinvolti, tra cui MYT1, EFTUD2 e SHROOM3. La modalità di trasmissione ereditaria, quando presente, sembra essere autosomica dominante o autosomica recessiva.
    • Fattori ambientali: Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione a determinati fattori ambientali durante la gravidanza, come il diabete materno, l’uso di alcuni farmaci o l’abuso di alcol, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la sindrome.
Patogenesi

La patogenesi della Sindrome di Goldenhar è legata a un’alterazione nello sviluppo del primo e del secondo arco branchiale durante le prime settimane di gestazione. Questo difetto può portare a una crescita incompleta o anomala delle strutture derivate da questi archi, causando le caratteristiche malformazioni facciali.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Goldenhar sono molto variabili, da lievi a gravi. Le anomalie più comuni includono:

    • Microsomia emifacciale: Sviluppo incompleto di un lato del viso, con conseguente asimmetria.
    • Malformazioni dell’orecchio: Possono variare da orecchie piccole e deformate (microtia) all’assenza completa dell’orecchio esterno (anotia). Spesso è presente sordità di tipo conduttivo.
    • Anomalie oculari: Possono includere coloboma (una fessura nell’iride, nella retina o nel nervo ottico), dermoide epibulbare (una massa benigna sulla superficie dell’occhio) e microftalmia (occhio piccolo).
    • Anomalie della bocca e della mandibola: Possono includere palatoschisi (fenditura del palato), labbro leporino, malformazioni della mandibola e difficoltà di alimentazione.
    • Anomalie vertebrali: Possono includere vertebre fuse, emivertebre o vertebre a forma di cuneo.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi della Sindrome di Goldenhar si basa principalmente sull’esame obiettivo e sulla valutazione delle caratteristiche cliniche. Possono essere utili anche alcuni esami strumentali, tra cui:

    • Radiografie: Per valutare le anomalie scheletriche del viso e della colonna vertebrale.
    • Tomografia computerizzata (TC): Per ottenere immagini più dettagliate delle strutture ossee.
    • Risonanza magnetica (RM): Per visualizzare i tessuti molli e gli organi interni.
    • Ecografia: Per valutare lo sviluppo degli organi interni, in particolare del cuore e dei reni.
    • Esame audiologico: Per valutare l’udito.
    • Esame oftalmologico: Per valutare la vista e identificare eventuali anomalie oculari.
Prognosi

La prognosi della Sindrome di Goldenhar dipende dalla gravità delle malformazioni presenti. In generale, le persone con forme lievi della sindrome possono avere una vita normale, mentre quelle con forme più gravi possono richiedere interventi chirurgici e trattamenti a lungo termine.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
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Genova (GE)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale S. Paolo
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello
Palermo (PA)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Cisanello
Pisa (PI)
Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Non esiste una cura per la Sindrome di Goldenhar, ma i trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Farmaci Specifici

Non esistono farmaci specifici per la Sindrome di Goldenhar. Tuttavia, a seconda dei sintomi specifici, possono essere prescritti farmaci per gestire problemi correlati, come:

    • Dolore: Analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene possono essere utilizzati per gestire il dolore, in particolare dopo interventi chirurgici.
    • Infezioni: Antibiotici possono essere prescritti per trattare infezioni dell’orecchio o altre infezioni.
    • Problemi cardiaci: Se sono presenti difetti cardiaci congeniti, possono essere necessari farmaci per il cuore.
    • Problemi renali: Se sono presenti problemi renali, possono essere necessari farmaci specifici.

È fondamentale che l’uso di qualsiasi farmaco sia supervisionato da un medico, che terrà conto delle esigenze specifiche del paziente.

Altri Trattamenti

La gestione della Sindrome di Goldenhar spesso richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti. I trattamenti possono includere:

    • Chirurgia: La chirurgia può essere utilizzata per correggere alcune anomalie fisiche, come la microtia (orecchie piccole o malformate), la palatoschisi (labbro leporino o palato) e le anomalie della colonna vertebrale.
    • Terapia logopedica: Può aiutare a migliorare le capacità di linguaggio e comunicazione, soprattutto nei casi in cui sono presenti anomalie del palato o della mandibola.
    • Terapia occupazionale: Può aiutare a sviluppare le capacità motorie fini e ad adattarsi alle attività quotidiane.
    • Fisioterapia: Può essere utile per migliorare la forza muscolare e la coordinazione, soprattutto nei casi in cui sono presenti anomalie della colonna vertebrale.
    • Apparecchi acustici: Se sono presenti problemi di udito, gli apparecchi acustici possono aiutare a migliorare l’udito.
    • Supporto psicologico: La Sindrome di Goldenhar può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere emotivo. Il supporto psicologico può aiutare le persone a gestire le sfide emotive e sociali associate alla condizione.
Gestione della Malattia

La gestione della Sindrome di Goldenhar è un processo continuo che richiede un approccio olistico. Oltre ai trattamenti specifici, è importante:

    • Monitoraggio regolare: Controlli medici regolari sono essenziali per monitorare la crescita e lo sviluppo, e per individuare e gestire eventuali complicazioni.
    • Sostegno educativo: Bambini con Sindrome di Goldenhar possono avere bisogno di supporto educativo aggiuntivo per aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale.
    • Gruppi di supporto: I gruppi di supporto possono offrire un’opportunità per connettersi con altre persone affette dalla Sindrome di Goldenhar e condividere esperienze e informazioni.