NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La Sindrome di Ehlers-Danlos (EDS) è un gruppo eterogeneo di malattie genetiche rare del tessuto connettivo.
Si caratterizza principalmente per iperestensibilità della pelle, ipermobilità articolare e fragilità tissutale. Queste anomalie derivano da difetti nella struttura, produzione o elaborazione del collagene, una proteina fondamentale che fornisce forza e struttura a pelle, ossa, tendini, legamenti, vasi sanguigni e organi interni.
Esistono 13 sottotipi di EDS, ognuno con caratteristiche cliniche, genetiche e prognostiche distinte. Tuttavia, alcune manifestazioni sono comuni a molti sottotipi.
Epidemiologia
L’EDS colpisce circa 1 persona su 5.000 in tutto il mondo. La prevalenza esatta varia a seconda del sottotipo specifico. Alcuni sottotipi, come l’EDS ipermobile, sono relativamente comuni, mentre altri, come l’EDS vascolare, sono molto rari. L’EDS colpisce indifferentemente uomini e donne e può manifestarsi in qualsiasi gruppo etnico.
Eziologia e Genetica
L’EDS è causata da mutazioni in geni che codificano per il collagene o per proteine coinvolte nella sua biosintesi e assemblaggio. La maggior parte dei sottotipi di EDS sono ereditati con un pattern autosomico dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Alcuni sottotipi, come l’EDS classico e l’EDS ipermobile, possono anche essere ereditati con un pattern autosomico recessivo, dove entrambe le copie del gene devono essere mutate per manifestare la malattia.
Patogenesi
La patogenesi dell’EDS varia a seconda del sottotipo specifico e del gene coinvolto. Tuttavia, il meccanismo principale è un difetto nella struttura o nella funzione del collagene. Questo può portare a una ridotta resistenza alla trazione, una maggiore elasticità e una maggiore fragilità dei tessuti connettivi.
Manifestazioni Cliniche
Le manifestazioni cliniche dell’EDS sono estremamente variabili, sia tra i diversi sottotipi che tra gli individui con lo stesso sottotipo. Alcune delle manifestazioni più comuni includono:
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- Iperestensibilità della pelle: la pelle può essere stirata in modo anomalo e ritorna lentamente alla sua posizione originale.
- Ipermobilità articolare: le articolazioni possono essere piegate oltre il normale range di movimento.
- Fragilità tissutale: la pelle e altri tessuti possono essere facilmente danneggiati, con conseguente formazione di lividi, cicatrici anomale e ferite che guariscono lentamente.
- Dolore cronico: molti individui con EDS soffrono di dolore cronico, spesso a carico di articolazioni, muscoli e ossa.
- Fatica: la fatica cronica è un sintomo comune, probabilmente correlato al dolore cronico e alle difficoltà nel mantenere la stabilità articolare.
- Manifestazioni cardiovascolari: alcuni sottotipi di EDS, in particolare l’EDS vascolare, sono associati a un aumentato rischio di complicanze cardiovascolari, come la dissecazione arteriosa e la rottura di aneurismi.
- Manifestazioni gastrointestinali: alcuni individui con EDS possono presentare problemi gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile, il reflusso gastroesofageo e la stipsi.
Procedimenti Diagnostici
La diagnosi di EDS si basa principalmente sulla valutazione clinica, che include un’attenta anamnesi familiare, un esame fisico per valutare l’iperestensibilità della pelle e l’ipermobilità articolare, e l’identificazione di segni clinici caratteristici. Per confermare la diagnosi e identificare il sottotipo specifico, possono essere utilizzati i seguenti test:
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- Test genetici: l’analisi del DNA può identificare mutazioni in geni noti per essere associati all’EDS.
- Biopsia cutanea: l’esame microscopico di un campione di pelle può rivelare anomalie nel collagene.
- Ecocardiogramma: può essere utilizzato per valutare la presenza di anomalie cardiache, in particolare nei pazienti con sospetta EDS vascolare.
Prognosi
La prognosi dell’EDS varia notevolmente a seconda del sottotipo specifico e della gravità delle manifestazioni cliniche. Alcuni individui con EDS hanno una vita normale, mentre altri possono sperimentare complicanze significative che influiscono sulla qualità della vita. L’EDS vascolare è il sottotipo con la prognosi più grave, a causa del rischio elevato di complicanze cardiovascolari potenzialmente letali.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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Aosta (AO) |
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Arenzano (GE) |
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati |
Avellino (AV) |
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Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
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Benevento (BN) |
Policlinico – S.Orsola Malpighi |
Bologna (BO) |
Istituto Ortopedico Rizzoli |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale |
Bolzano (BZ) |
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Brescia (BS) |
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Brindisi (BR) |
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Cagliari (CA) |
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Cagliari (CA) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
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Chieti (CH) |
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Conegliano (TV) |
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Crema (CR) |
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Firenze (FI) |
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Firenze (FI) |
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Genova (GE) |
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Genova (GE) |
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La Spezia (SP) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
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Milano (MI) |
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Modena (MO) |
Ospedale San Gerardo |
Monza (MB) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
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Nuoro (NU) |
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Padova (PD) |
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Padova (PD) |
Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
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Palermo (PA) |
Policlinico San Matteo |
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Pavia (PV) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
Ospedale Santa Chiara |
Pisa (PI) |
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria |
Reggio di Calabria (RC) |
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Reggio nell’Emilia (RE) |
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini |
Roma (RM) |
Policlinico Umberto I |
Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù |
Roma (RM) |
Policlinico Tor Vergata |
Roma (RM) |
Istituto Clinico Humanitas |
Rozzano (MI) |
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Salerno (SA) |
Policlinico San Donato |
San Donato Milanese (MI) |
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San Giovanni Rotondo (FG) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari |
Sassari (SS) |
Ospedale San Paolo |
Savona (SV) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
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Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” |
Trento (TN) |
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Treviso (TV) |
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Tricase (LE) |
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Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale |
Verona (VR) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata |
Verona (VR) |
Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
TRATTAMENTO E GESTIONE DI QUESTA MALATTIA
Attualmente, non esiste una cura per l’EDS, ma i trattamenti si concentrano sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze.
Farmaci Specifici
Non esistono farmaci specifici per trattare l’EDS. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire i sintomi e le complicanze associate:
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- Analgesici: per il dolore cronico, spesso associato all’ipermobilità articolare e alle lussazioni. Possono essere utilizzati paracetamolo, FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) o, in casi più gravi, oppioidi.
- Integratori: alcuni integratori, come vitamina C, magnesio e condroitina solfato, possono contribuire alla salute delle articolazioni e del tessuto connettivo. Tuttavia, è importante consultare un medico prima di assumere qualsiasi integratore.
- Farmaci per la pressione sanguigna: in caso di problemi cardiovascolari, come la dilatazione dell’aorta, possono essere prescritti farmaci per controllare la pressione sanguigna e ridurre il rischio di complicanze.
- Farmaci per la gestione di altre condizioni: a seconda delle manifestazioni specifiche dell’EDS, possono essere necessari farmaci per trattare condizioni associate, come disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci o disturbi della coagulazione.
Altri Trattamenti
Oltre ai farmaci, diverse terapie non farmacologiche possono essere utili nella gestione dell’EDS:
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- Fisioterapia: esercizi specifici possono aiutare a rafforzare i muscoli, migliorare la stabilità articolare e ridurre il dolore.
- Terapia occupazionale: può aiutare a sviluppare strategie per svolgere le attività quotidiane in modo sicuro ed efficiente, adattando l’ambiente e utilizzando ausili specifici.
- Supporto psicologico: l’EDS può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, e il supporto psicologico può aiutare a gestire lo stress, l’ansia e la depressione.
- Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare danni articolari, vascolari o di altri tessuti.
- Nutrizione: una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può contribuire alla salute generale e al benessere delle persone con EDS.
- Medicina alternativa e complementare: alcune terapie complementari, come l’agopuntura, il massaggio e lo yoga, possono aiutare a gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è importante discutere di queste opzioni con il proprio medico.
Gestione della Malattia
La gestione dell’EDS richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui genetisti, reumatologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali e psicologi.
È fondamentale:
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- Ottenere una diagnosi accurata: una diagnosi precoce e precisa è essenziale per una corretta gestione della malattia.
- Educarsi sulla propria condizione: comprendere l’EDS e le sue possibili complicanze è importante per prendere decisioni informate sulla propria salute.
- Seguire attentamente le indicazioni del medico: seguire scrupolosamente le terapie prescritte e sottoporsi a controlli regolari è fondamentale per prevenire complicanze e mantenere una buona qualità di vita.
- Adattare il proprio stile di vita: apportare modifiche al proprio stile di vita, come evitare attività che possono causare lesioni articolari, può aiutare a prevenire complicazioni.
- Trovare un gruppo di supporto: entrare in contatto con altre persone con EDS può offrire supporto emotivo e pratico.