SINDROME DI DRAVET

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Dravet (SD) è una rara e grave forma di encefalopatia epilettica che si manifesta in età infantile.

Caratterizzata da crisi convulsive prolungate e resistenti ai farmaci, la SD comporta anche ritardi nello sviluppo e difficoltà cognitive.

Epidemiologia

La SD è una malattia rara, con una prevalenza stimata tra 1:15.700 e 1:40.000 nati vivi. Non sembra esserci una predisposizione di genere o etnia.

Eziologia e Genetica

Nella maggior parte dei casi, la SD è causata da mutazioni de novo nel gene SCN1A, che codifica per una subunità del canale del sodio voltaggio-dipendente. Questo gene svolge un ruolo cruciale nella trasmissione degli impulsi nervosi, e le mutazioni in SCN1A alterano l’eccitabilità neuronale, predisponendo alle crisi epilettiche.

Sebbene SCN1A sia il gene più frequentemente implicato, mutazioni in altri geni (come SCN1B, SCN2A, GABRG2, PCDH19) sono state associate alla SD o a fenotipi simili.

Patogenesi

Le mutazioni in SCN1A causano un’alterazione della funzione dei canali del sodio neuronali, con conseguente ipereccitabilità e predisposizione alle crisi epilettiche. L’esatto meccanismo con cui queste mutazioni portano alle manifestazioni cliniche della SD è ancora oggetto di studio.

Manifestazioni Cliniche
    • Crisi epilettiche: Le crisi sono il sintomo cardine della SD. Spesso esordiscono con convulsioni tonico-cloniche generalizzate o crisi cloniche unilaterali, scatenate da febbre o temperature elevate. Altri tipi di crisi (miocloniche, assenze atipiche, crisi focali) possono manifestarsi con l’età.
    • Sviluppo psicomotorio: I bambini con SD presentano ritardi nello sviluppo, che diventano evidenti dopo il primo anno di vita. Possono includere difficoltà motorie (atassia, ipotonia), ritardo del linguaggio, difficoltà di apprendimento e disabilità intellettiva.
    • Disturbi comportamentali: Iperattività, impulsività, aggressività, disturbi del sonno e difficoltà di interazione sociale sono comuni nei pazienti con SD.
    • Altre manifestazioni: Possono includere disturbi autonomici (ipotensione ortostatica, disturbi della sudorazione), difficoltà di coordinazione motoria, anomalie dell’andatura e problemi ortopedici.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di SD si basa sulla valutazione clinica (anamnesi, esame obiettivo neurologico, descrizione delle crisi) e su indagini strumentali:

    • Elettroencefalogramma (EEG): Mostra anomalie specifiche, come attività a punta-onda lenta durante il sonno e pattern di ipersincronia.
    • Test genetici: L’analisi molecolare per la ricerca di mutazioni in SCN1A e in altri geni correlati è fondamentale per confermare la diagnosi.
    • Neuroimaging: La risonanza magnetica (RM) cerebrale può essere utile per escludere altre cause di epilessia, ma spesso risulta normale nei pazienti con SD.
Prognosi

La SD è una condizione cronica con una prognosi variabile. Le crisi epilettiche tendono a diminuire di frequenza con l’età, ma spesso persistono nell’età adulta. I ritardi nello sviluppo e i disturbi cognitivi e comportamentali rappresentano una sfida significativa per i pazienti e le loro famiglie.

La qualità di vita può essere compromessa dalle crisi, dai deficit cognitivi e dai problemi comportamentali.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Ospedale “San Paolo”
Bari (BA)
Ospedale Papa Giovanni XXIII
Bergamo (BG)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia
Bosisio Parini (LC)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
I.R.C.C.S. “Eugenio Medea”
Brindisi (BR)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti”
Foggia (FG)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera
Genova (GE)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Ospedale di Imperia
Imperia (IM)
Presidio Ospedaliero di Mantova
Mantova (MN)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Ospedale Fatebenefratelli e oftalmico
Milano (MI)
Ospedale Niguarda
Milano (MI)
Ospedale S. Paolo
Milano (MI)
Ospedale dei Bambini V. Buzzi
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli
Palermo (PA)
Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino”
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Santa Corona
Pietra Ligure (SV)
IRCCS Stella Maris Pisa
Pisa (PI)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
Potenza (PZ)
Istituto Neurologico Mediterraneo
Pozzilli (IS)
Ospedale di Ravenna
Ravenna (RA)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Ospedale San Filippo Neri
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Ospedale San Paolo
Savona (SV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Villa Santa Maria SCS – Tavernerio – Centro Multiservizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
Tavernerio (CO)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)
Farmaci specifici

Non esiste una cura per la Sindrome di Dravet, ma alcuni farmaci possono aiutare a controllare le crisi e migliorare la qualità della vita. I farmaci più comunemente usati includono:

    • Valproato di sodio: è un farmaco antiepilettico ad ampio spettro, spesso usato come trattamento di prima linea nella Sindrome di Dravet.
    • Clobazam: è una benzodiazepina che può essere usata in aggiunta al valproato per migliorare il controllo delle crisi.
    • Stiripentolo: è un farmaco antiepilettico che ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la frequenza e la gravità delle crisi nella Sindrome di Dravet.
    • Cannabidiolo: è un derivato della cannabis che ha mostrato risultati promettenti nel trattamento della Sindrome di Dravet. È disponibile in Italia come Epidiolex, una soluzione orale di cannabidiolo purificato.
    • Fenobarbital: è un farmaco antiepilettico di vecchia generazione che può essere usato in alcuni casi, ma è spesso associato a effetti collaterali significativi.
    • Topiramato: è un farmaco antiepilettico che può essere usato in aggiunta ad altri farmaci per migliorare il controllo delle crisi.
    • Levetiracetam: è un farmaco antiepilettico che può essere usato in alcuni casi, ma la sua efficacia nella Sindrome di Dravet è limitata.
    • Bromuri: sono farmaci antiepilettici di vecchia generazione che possono essere usati in alcuni casi, ma sono spesso associati a effetti collaterali significativi.

È importante sottolineare che la risposta ai farmaci varia da persona a persona. Il medico specialista (neurologo o epilettologo) valuterà attentamente il caso specifico e prescriverà il trattamento più appropriato.

Altri trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire la Sindrome di Dravet:

    • Dieta chetogenica: è una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati che può aiutare a ridurre la frequenza delle crisi in alcuni casi.
    • Stimolazione del nervo vago: è una procedura chirurgica che prevede l’impianto di un dispositivo che stimola il nervo vago, un nervo che controlla molte funzioni del corpo, tra cui l’attività cerebrale. La stimolazione del nervo vago può aiutare a ridurre la frequenza e la gravità delle crisi.
    • Terapia occupazionale: può aiutare a migliorare le capacità motorie, la coordinazione e l’autonomia.
    • Logopedia: può aiutare a migliorare le capacità di comunicazione e linguaggio.
    • Psicoterapia: può aiutare a gestire i problemi comportamentali e le difficoltà emotive.
Gestione della malattia

La Sindrome di Dravet è una malattia cronica che richiede una gestione a lungo termine. È importante collaborare con un team di specialisti per sviluppare un piano di trattamento personalizzato. La gestione della malattia include:

    • Monitoraggio regolare delle crisi: è importante tenere un diario delle crisi per monitorare la frequenza, la durata e la gravità.
    • Gestione degli effetti collaterali dei farmaci: alcuni farmaci antiepilettici possono causare effetti collaterali significativi. È importante monitorare attentamente gli effetti collaterali e segnalarli al medico.
    • Sostegno psicologico: la Sindrome di Dravet può avere un impatto significativo sulla vita del paziente e della sua famiglia. È importante avere accesso a un supporto psicologico adeguato.