SINDROME DI CRISPONI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Crisponi, anche nota come sudorazione indotta dal freddo di tipo 1, è una malattia genetica rara caratterizzata da una serie di anomalie che interessano principalmente il sistema nervoso e muscolare.

Epidemiologia

La Sindrome di Crisponi è estremamente rara. La maggior parte dei casi segnalati proviene dalla Sardegna, con pochi casi descritti in altre parti del mondo. La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima che siano state diagnosticate meno di 100 persone in tutto il mondo.

Eziologia e Genetica

La Sindrome di Crisponi è causata da mutazioni nel gene CRLF1, che codifica per la citochina receptor-like factor 1. Questa proteina è coinvolta nella regolazione del sistema nervoso autonomo e del sistema immunitario. Le mutazioni nel gene CRLF1 compromettono la funzione della proteina, portando alle manifestazioni cliniche della sindrome.

La malattia si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. I genitori di un individuo affetto sono generalmente portatori sani, ovvero hanno una copia del gene mutato e una copia normale.

Patogenesi

La patogenesi della Sindrome di Crisponi non è ancora completamente compresa. Si ritiene che le mutazioni nel gene CRLF1 alterino la funzione del sistema nervoso autonomo, responsabile del controllo di funzioni involontarie come la temperatura corporea, la sudorazione e la frequenza cardiaca. Queste alterazioni potrebbero spiegare le crisi di ipertermia e la sudorazione paradossa.

Inoltre, la disfunzione del sistema nervoso autonomo potrebbe influenzare lo sviluppo e la funzione dei muscoli facciali, contribuendo alla distonia facciale.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Crisponi variano da individuo a individuo, ma generalmente includono:

    • Crisi di ipertermia: febbre alta, spesso accompagnata da tachicardia, tachipnea e ipertensione.
    • Distonia facciale: contrazioni muscolari involontarie del viso, che possono rendere difficile l’alimentazione e la respirazione.
    • Sudorazione paradossa: sudorazione eccessiva in risposta al freddo, che può essere particolarmente evidente su viso, tronco e arti superiori.
    • Anomalie scheletriche: scoliosi, cifosi e deformità delle dita delle mani e dei piedi.
    • Difficoltà di alimentazione: problemi di suzione e deglutizione, che possono richiedere l’alimentazione tramite sondino nasogastrico.
    • Ritardo dello sviluppo: ritardo nell’acquisizione delle tappe motorie e del linguaggio.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi della Sindrome di Crisponi si basa sulla valutazione clinica dei sintomi e sulla conferma genetica. I test genetici possono identificare le mutazioni nel gene CRLF1, confermando la diagnosi.

Altri esami che possono essere utili per la diagnosi e il monitoraggio della malattia includono:

    • Esame neurologico: per valutare la funzione del sistema nervoso.
    • Elettromiografia: per valutare l’attività elettrica dei muscoli.
    • Radiografie: per valutare la presenza di anomalie scheletriche.
    • Esami del sangue: per escludere altre cause di ipertermia.
Prognosi

La prognosi della Sindrome di Crisponi è variabile. Le crisi di ipertermia possono essere potenzialmente fatali, soprattutto nei primi mesi di vita. Tuttavia, con un’adeguata gestione medica, molti individui affetti possono sopravvivere e raggiungere l’età adulta.

Le complicanze a lungo termine possono includere:

    • Scoliosi e cifosi: possono causare dolore e difficoltà respiratorie.
    • Problemi respiratori: apnea ostruttiva del sonno e infezioni respiratorie ricorrenti.
    • Difficoltà di apprendimento: ritardo mentale lieve o moderato.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Ospedale La Colletta
Arenzano (GE)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
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Perugia (PG)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
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Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
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Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni
Terni (TR)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)

Attualmente, non esiste una cura per la CS, ma sono disponibili trattamenti per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Farmaci specifici

Non esistono farmaci specificamente approvati per il trattamento della Sindrome di Crisponi. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire i sintomi specifici:

    • Anticonvulsivanti: come il gabapentin e la pregabalina, possono essere utilizzati per controllare le contrazioni muscolari e l’ipertermia.
    • Anticolinergici: come la scopolamina, possono aiutare a ridurre la sudorazione eccessiva.
    • Analgesici: come il paracetamolo o l’ibuprofene, possono essere utilizzati per alleviare il dolore.
    • Farmaci per il reflusso gastroesofageo: possono essere utili per gestire le difficoltà di alimentazione.

È importante sottolineare che l’uso di questi farmaci deve essere attentamente valutato da un medico, tenendo conto dei potenziali effetti collaterali e delle interazioni con altri farmaci.

Altri trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire i sintomi della Sindrome di Crisponi:

    • Fisioterapia: può aiutare a migliorare la mobilità e la forza muscolare.
    • Terapia occupazionale: può aiutare i pazienti a sviluppare le capacità di vita quotidiana.
    • Logopedia: può aiutare a migliorare le capacità di comunicazione e di deglutizione.
    • Supporto nutrizionale: può essere necessario per garantire un adeguato apporto calorico e nutrizionale.
    • Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessaria per correggere la scoliosi o altre deformità scheletriche.
Gestione della malattia

La gestione della Sindrome di Crisponi richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui pediatri, genetisti, neurologi, fisioterapisti e terapisti occupazionali. È importante che i pazienti e le loro famiglie siano seguiti da un team di esperti in grado di fornire un supporto completo e personalizzato.

Ecco alcuni aspetti importanti nella gestione della Sindrome di Crisponi:

    • Diagnosi precoce: una diagnosi precoce è fondamentale per iniziare tempestivamente i trattamenti e migliorare la prognosi.
    • Monitoraggio regolare: i pazienti devono essere monitorati regolarmente per valutare l’evoluzione della malattia e adattare i trattamenti alle loro esigenze.
    • Supporto psicologico: la Sindrome di Crisponi può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. È importante offrire un supporto psicologico adeguato per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
    • Ricerca: la ricerca scientifica continua a fare progressi nella comprensione della Sindrome di Crisponi e nello sviluppo di nuovi trattamenti. È importante rimanere aggiornati sulle ultime scoperte e partecipare a studi clinici, se possibile.