SINDROME DI CARPENTER

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Carpenter è una malattia genetica rara che appartiene al gruppo delle acrocefalopolisindattilie (ACPS).

Si caratterizza per un insieme di anomalie congenite che coinvolgono principalmente il cranio, il viso, le mani e i piedi.

Epidemiologia

La Sindrome di Carpenter è estremamente rara, con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 1.000.000 di nati vivi. Non sembra esserci una predilezione per un particolare sesso o etnia.

Eziologia e Genetica

La Sindrome di Carpenter è causata da mutazioni nel gene RAB23, localizzato sul cromosoma 6. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella regolazione del trasporto intracellulare di vescicole. Le mutazioni in RAB23 interferiscono con questo processo, portando a un’alterata segnalazione cellulare durante lo sviluppo embrionale. La sindrome si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia mutata del gene per trasmettere la malattia ai figli.

Patogenesi

La patogenesi della Sindrome di Carpenter non è ancora completamente compresa. Si ritiene che le mutazioni in RAB23 compromettano la funzione ciliare, strutture cellulari importanti per la segnalazione e lo sviluppo embrionale. Questo difetto nella funzione ciliare potrebbe spiegare le diverse anomalie presenti nella sindrome.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Carpenter sono variabili, ma alcune caratteristiche sono tipiche:

    • Cranio e viso:
      • Craniosinostosi: chiusura prematura delle suture craniche, che porta a una forma anomala del cranio (acrocefalia, brachicefalia, trigonocefalia).
      • Facies caratteristica: fronte prominente, occhi sporgenti (esoftalmo), naso piccolo e appiattito, ipoplasia del mascellare superiore.
    • Mani e piedi:
      • Brachidattilia: dita corte.
      • Sindattilia: fusione di due o più dita.
      • Polidattilia preassiale: presenza di un dito soprannumerario dal lato del pollice.
    • Altre anomalie:
      • Cardiopatie congenite.
      • Ernia ombelicale.
      • Ritardo mentale di grado variabile.
      • Obesità.
      • Ipogonadismo.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi di Sindrome di Carpenter si basa sulla valutazione clinica delle caratteristiche fisiche e sulla conferma genetica mediante analisi molecolare del gene RAB23. Le indagini radiologiche del cranio e dello scheletro possono essere utili per valutare l’entità delle anomalie ossee.

Prognosi

La prognosi della Sindrome di Carpenter è variabile e dipende dalla gravità delle anomalie presenti. Le complicanze più serie sono legate alle malformazioni cardiache e al ritardo mentale. L’aspettativa di vita può essere normale in assenza di gravi complicanze.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
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Aosta (AO)
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Bologna (BO)
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Conegliano (TV)
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Firenze (FI)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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La Spezia (SP)
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Messina (ME)
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Milano (MI)
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Milano (MI)
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Modena (MO)
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Monza (MB)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Palermo (PA)
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Perugia (PG)
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Reggio di Calabria (RC)
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Reggio nell’Emilia (RE)
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Roma (RM)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
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Trento (TN)
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Treviso (TV)
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Trieste (TS)
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Udine (UD)
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Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Ad oggi, non esiste una cura per la sindrome di Carpenter, ma i trattamenti disponibili possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Farmaci specifici

Non esistono farmaci specifici per la sindrome di Carpenter. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per trattare i sintomi o le complicanze associate alla malattia. Ad esempio:

    • Analgesici: per alleviare il dolore causato dalle malformazioni scheletriche o dagli interventi chirurgici.
    • Antiepilettici: se il paziente soffre di convulsioni.
    • Farmaci per il cuore: in caso di cardiopatie congenite.
    • Ormoni della crescita: per stimolare la crescita nei bambini con ritardo di crescita.

È importante sottolineare che l’uso di qualsiasi farmaco deve essere valutato attentamente dal medico curante, tenendo conto delle specifiche esigenze del paziente.

Altri trattamenti

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire la sindrome di Carpenter:

    • Chirurgia: la chirurgia può essere necessaria per correggere le malformazioni craniche, delle mani e dei piedi. La craniosinostosi, ad esempio, richiede un intervento chirurgico per separare le suture craniche fuse e permettere al cervello di crescere normalmente.
    • Fisioterapia: la fisioterapia può aiutare a migliorare la mobilità e la funzionalità degli arti, soprattutto dopo gli interventi chirurgici.
    • Terapia occupazionale: la terapia occupazionale può aiutare i pazienti a sviluppare le capacità necessarie per svolgere le attività quotidiane, come vestirsi, mangiare e lavarsi.
    • Logopedia: la logopedia può essere utile per i pazienti con difficoltà di linguaggio o di comunicazione.
    • Supporto psicologico: il supporto psicologico può aiutare i pazienti e le loro famiglie a gestire l’impatto emotivo e sociale della malattia.
Gestione della malattia

La gestione della sindrome di Carpenter richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

    • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
    • Neurochirurgo: per il trattamento della craniosinostosi.
    • Chirurgo ortopedico: per il trattamento delle malformazioni delle mani e dei piedi.
    • Cardiologo: in caso di cardiopatie congenite.
    • Endocrinologo: per la gestione dell’obesità e dell’ipogonadismo.
    • Fisioterapista, terapista occupazionale e logopedista: per la riabilitazione.
    • Psicologo: per il supporto psicologico.