SINDROME DI BARTTER

MALATTIE DELL’APPARATO GENITO – URINARIO

NOTE INFORMATIVE
  

La sindrome di Bartter è una malattia genetica rara caratterizzata da un difetto nel riassorbimento di sodio, cloruro e potassio a livello dell’ansa di Henle nel rene.

Ciò porta a una perdita eccessiva di questi elettroliti nelle urine, con conseguente squilibrio elettrolitico, alcalosi metabolica, iperreninemia e iperaldosteronismo senza ipertensione.

Epidemiologia

La sindrome di Bartter è una condizione rara con un’incidenza stimata di circa 1 caso ogni 1.000.000 di nati vivi. Si manifesta in entrambi i sessi e può presentarsi in qualsiasi gruppo etnico, sebbene alcune varianti genetiche siano più comuni in determinate popolazioni.

Eziologia e Genetica

La sindrome di Bartter è causata da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nel trasporto di ioni nell’ansa di Henle. Queste mutazioni sono ereditate con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Sono stati identificati diversi tipi di sindrome di Bartter, ciascuno associato a mutazioni in geni specifici:

    • Tipo I: mutazioni nel gene SLC12A1 che codifica per il co-trasportatore Na-K-2Cl (NKCC2).
    • Tipo II: mutazioni nel gene KCNJ1 che codifica per il canale del potassio ROMK.
    • Tipo III: mutazioni nel gene CLCNKB che codifica per il canale del cloruro ClC-Kb.
    • Tipo IV: mutazioni nel gene BSND che codifica per la barttina, una subunità regolatoria del canale del cloruro ClC-Ka e ClC-Kb. Questo tipo è spesso associato a sordità neurosensoriale.
    • Tipo V: mutazioni nel gene CASR che codifica per il recettore sensibile al calcio. Questo tipo è caratterizzato da ipocalcemia.
Patogenesi

Le mutazioni genetiche nella sindrome di Bartter causano un malfunzionamento dei trasportatori di ioni nell’ansa di Henle, compromettendo il riassorbimento di sodio, cloruro e potassio. Questo porta a:

    • Perdita di sali e acqua nelle urine: causando disidratazione, poliuria e polidipsia.
    • Ipokaliemia: bassa concentrazione di potassio nel sangue, che può causare debolezza muscolare, crampi, aritmie cardiache e paralisi.
    • Alcalosi metabolica: aumento del pH del sangue a causa della perdita di ioni idrogeno, che può causare sintomi neurologici come confusione, letargia e convulsioni.
    • Iperreninemia e iperaldosteronismo: aumento dei livelli di renina e aldosterone nel sangue a causa della deplezione di volume e della bassa pressione sanguigna. Tuttavia, l’iperaldosteronismo non causa ipertensione nella sindrome di Bartter a causa della resistenza all’angiotensina II.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della sindrome di Bartter possono variare a seconda del tipo e della gravità della malattia. I sintomi possono presentarsi in utero o nella prima infanzia, ma a volte l’esordio può essere più tardivo.

I sintomi comuni includono:

    • Ritardo di crescita: a causa della perdita di elettroliti e dello squilibrio acido-base.
    • Poliuria e polidipsia: aumento della produzione di urina e sete eccessiva.
    • Disidratazione: a causa della perdita di liquidi.
    • Debolezza muscolare e crampi: a causa dell’ipokaliemia.
    • Vomito e diarrea: possono contribuire alla disidratazione e allo squilibrio elettrolitico.
    • Stipsi: a causa della disidratazione.
    • Nefrocalcinosi: formazione di calcoli renali, più comune nel tipo V.
    • Sordità: presente nel tipo IV.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi della sindrome di Bartter si basa su:

    • Esami del sangue e delle urine: per valutare gli elettroliti (sodio, potassio, cloruro), il pH del sangue, i livelli di renina e aldosterone, la funzionalità renale e la presenza di anomalie nelle urine.
    • Esame delle urine delle 24 ore: per misurare la quantità di elettroliti escreti nelle urine.
    • Test genetici: per identificare le mutazioni nei geni associati alla sindrome di Bartter.
    • Ecografia renale: per valutare la presenza di nefrocalcinosi.
    • Test dell’udito: per valutare la presenza di sordità nel tipo IV.
Prognosi

La prognosi della sindrome di Bartter varia a seconda della gravità della malattia e della tempestività della diagnosi e del trattamento. Con un’adeguata gestione, la maggior parte dei pazienti può avere una buona qualità di vita. Tuttavia, la malattia può causare complicazioni a lungo termine come:

    • Ritardo di crescita: può essere permanente se la malattia non viene trattata adeguatamente.
    • Danno renale cronico: a causa della nefrocalcinosi e dello squilibrio elettrolitico cronico.
    • Problemi cardiaci: a causa dello squilibrio elettrolitico e dell’alcalosi metabolica.
    • Problemi neurologici: a causa dello squilibrio elettrolitico e dell’alcalosi metabolica.

Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione STRUTTURE OSPEDALIERE (<< cliccando)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Ospedale Papa Giovanni XXIII
Bergamo (BG)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Ospedale Santissima Trinità
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”
Cosenza (CS)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni
Forlì (FC)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele di Milano
Milano (MI)
Ospedale Niguarda
Milano (MI)
Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara
Modena (MO)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli
Palermo (PA)
Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Guglielmo da Saliceto
Piacenza (PC)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Ospedale Infermi
Rimini (RN)
Ospedale S. Eugenio e Ospedale CTO Andrea Alesini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico”
Tricase (LE)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi
Varese (VA)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)
Ospedale di Vimercate
Vimercate (MB)

Purtroppo, non esiste una cura specifica per la sindrome di Bartter. Tuttavia, il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze. I principali obiettivi del trattamento sono:

    • Correggere gli squilibri elettrolitici: questo viene fatto principalmente attraverso la supplementazione di potassio, magnesio e sodio. La quantità di supplementazione necessaria varia da persona a persona e deve essere attentamente monitorata da un medico.
    • Ridurre la produzione di urina: questo può essere ottenuto con l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’indometacina. I FANS aiutano a ridurre la produzione di prostaglandine, che sono sostanze che aumentano la produzione di urina.
    • Prevenire le complicanze: le complicanze della sindrome di Bartter possono includere disidratazione, crescita stentata e calcoli renali. Queste complicanze possono essere prevenute mantenendo una buona idratazione, assumendo integratori come prescritto e sottoponendosi a controlli regolari con un medico.
Farmaci specifici:
    • FANS (indometacina, ibuprofene): come accennato in precedenza, questi farmaci aiutano a ridurre la produzione di urina e a correggere gli squilibri elettrolitici.
    • Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, amiloride): questi farmaci aiutano a prevenire la perdita di potassio nelle urine.
    • Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori): questi farmaci possono aiutare a ridurre la pressione sanguigna e a proteggere i reni.
Altri trattamenti:
    • Supplementazione di potassio, magnesio e sodio: la quantità di supplementazione necessaria varia da persona a persona e deve essere attentamente monitorata da un medico.
    • Aumento dell’apporto di liquidi: bere molti liquidi è importante per prevenire la disidratazione.
    • Dieta ricca di potassio: alimenti come banane, patate e spinaci sono ricchi di potassio e possono aiutare a mantenere livelli adeguati di questo elettrolita.
Gestione della malattia:
    • Controlli regolari con un medico: è importante sottoporsi a controlli regolari con un medico per monitorare gli squilibri elettrolitici e le possibili complicanze.
    • Educazione del paziente: è importante che i pazienti e le loro famiglie comprendano la sindrome di Bartter e come gestirla.
    • Sostegno psicologico: la sindrome di Bartter può essere una condizione difficile da gestire, quindi il supporto psicologico può essere utile per i pazienti e le loro famiglie.