SINDROME DI ALSTRÖM

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Alström (AS) è una malattia genetica rara multisistemica, caratterizzata da una vasta gamma di manifestazioni cliniche che colpiscono diversi organi e sistemi del corpo.

Epidemiologia

L’AS è estremamente rara, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 10.000-100.000 nati vivi a livello globale. Non sembra esserci una predisposizione etnica o geografica specifica.

Eziologia e Genetica

L’AS è causata da mutazioni nel gene ALMS1, situato sul cromosoma 2. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella funzione delle ciglia, strutture simili a peli presenti sulla superficie di molte cellule che svolgono un ruolo importante in diversi processi cellulari. Le mutazioni in ALMS1 compromettono la funzione delle ciglia, portando alle manifestazioni cliniche della sindrome. L’AS viene ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie mutate del gene (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Patogenesi

La patogenesi dell’AS è complessa e non ancora completamente compresa. Si ritiene che la disfunzione ciliare causata dalle mutazioni in ALMS1 abbia un impatto su diverse vie di segnalazione cellulare, influenzando lo sviluppo e la funzione di vari organi e tessuti.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’AS sono variabili e possono presentarsi in momenti diversi della vita. Alcune delle caratteristiche più comuni includono:

    • Distrofia dei coni e dei bastoncelli: una forma di degenerazione retinica che porta a una progressiva perdita della vista, spesso con esordio nell’infanzia.
    • Sordità neurosensoriale: una perdita dell’udito che colpisce entrambi le orecchie e tende a peggiorare nel tempo.
    • Obesità: un aumento eccessivo del peso corporeo, spesso presente fin dalla prima infanzia.
    • Diabete mellito di tipo 2: una condizione caratterizzata da elevati livelli di zucchero nel sangue, spesso associata a resistenza all’insulina.
    • Cardiomiopatia dilatativa: un ingrossamento e indebolimento del muscolo cardiaco, che può portare a insufficienza cardiaca.
    • Disfunzione epatica e renale: un’alterazione della funzione del fegato e dei reni, che può progredire fino all’insufficienza d’organo.
    • Fibrosi multiorgano: la formazione di tessuto cicatriziale in diversi organi, tra cui il cuore, i polmoni, il fegato e i reni.
    • Altre manifestazioni: possono includere anomalie dello sviluppo sessuale, ritardo dello sviluppo, problemi respiratori, anomalie scheletriche e disfunzione del sistema endocrino.
Diagnosi

La diagnosi di AS si basa sulla presenza di caratteristiche cliniche suggestive, in combinazione con test genetici per identificare mutazioni nel gene ALMS1. Altri esami, come esami oculistici, audiometrici, cardiaci, epatici e renali, possono essere utili per valutare il coinvolgimento dei diversi organi e sistemi.

Prognosi

La prognosi dell’AS è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. La malattia è progressiva e può portare a complicanze significative, come cecità, sordità, insufficienza cardiaca, insufficienza renale e insufficienza epatica. L’aspettativa di vita può essere ridotta, ma con una gestione medica adeguata e un supporto multidisciplinare, molti individui con AS possono vivere una vita relativamente lunga e soddisfacente.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale San Raffaele di Milano
Milano (MI)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Istituto Oncologico Veneto
Padova (PD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello
Palermo (PA)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
Potenza (PZ)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare la sindrome di Alström. Trattandosi di una malattia genetica rara e complessa, la ricerca è ancora in corso per identificare terapie mirate.

Tuttavia, molti dei sintomi e delle complicanze associate alla sindrome di Alström possono essere gestiti e trattati per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il trattamento è quindi sintomatico e multidisciplinare, e può includere:

1. Gestione dei problemi di vista:

    • Visite oculistiche regolari: monitoraggio della progressione della malattia e prescrizione di ausili visivi.
    • Lenti rosso-arancione: per ridurre la fotofobia.
    • Supporto per ipovedenti: apprendimento del Braille, utilizzo di tecnologie assistive, orientamento e mobilità.
    • Ricerca e sperimentazione: partecipazione a studi clinici su nuove terapie per la degenerazione retinica.

2. Gestione dei problemi di udito:

    • Esami audiometrici periodici: per valutare il grado di perdita uditiva.
    • Apparecchi acustici: per amplificare i suoni.
    • Impianti cocleari: in caso di sordità profonda.
    • Terapia logopedica: per migliorare la comunicazione.

3. Gestione del diabete:

    • Dieta sana ed equilibrata: controllo dell’apporto calorico e dei carboidrati.
    • Esercizio fisico regolare: per migliorare la sensibilità all’insulina.
    • Farmaci ipoglicemizzanti: se necessario, per tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
    • Monitoraggio glicemico: controllo regolare della glicemia.

4. Gestione dell’obesità:

    • Educazione alimentare: per adottare uno stile di vita sano.
    • Attività fisica: per aumentare il dispendio energetico.
    • Supporto psicologico: per affrontare le difficoltà legate all’obesità.
    • Farmaci: in alcuni casi, per aiutare nella perdita di peso.
    • Chirurgia bariatrica: in casi selezionati, per ridurre il peso corporeo e migliorare le complicanze metaboliche.

5. Gestione delle complicanze cardiache:

    • Monitoraggio cardiologico: elettrocardiogramma, ecocardiogramma, Holter.
    • Farmaci: per controllare la pressione arteriosa, il ritmo cardiaco e la funzione cardiaca.
    • Pacemaker o defibrillatore: in caso di aritmie o insufficienza cardiaca.

6. Gestione delle complicanze renali:

    • Monitoraggio della funzione renale: esami del sangue e delle urine.
    • Controllo della pressione arteriosa: per rallentare la progressione del danno renale.
    • Dieta a basso contenuto di proteine: per ridurre il carico di lavoro sui reni.
    • Dialisi o trapianto di rene: in caso di insufficienza renale terminale.

7. Supporto psicologico:

    • Consulenza psicologica: per affrontare le sfide emotive e sociali legate alla malattia.
    • Gruppi di supporto: per entrare in contatto con altre persone affette dalla sindrome di Alström e condividere esperienze.