SINDROME DI ALAGILLE

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Alagille è una malattia genetica rara, multisistemica autosomica dominante, che colpisce molteplici sistemi del corpo, principalmente il fegato, il cuore, i vasi sanguigni, lo scheletro e gli occhi.

La sua caratteristica principale è la paucità dei dotti biliari intraepatici, che ostacola il flusso della bile dal fegato all’intestino tenue. Questo porta a colestasi cronica, ittero e malassorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili.

Epidemiologia

La Sindrome di Alagille si verifica in circa 1 su 70.000 nati vivi. Colpisce entrambi i sessi in egual misura.

Eziologia e Genetica

La Sindrome di Alagille è causata da mutazioni in uno dei due geni:

    • JAG1: Questo gene codifica per una proteina coinvolta nella via di segnalazione Notch, cruciale per lo sviluppo embrionale di diversi organi, tra cui il fegato, il cuore e le ossa. Circa il 94% dei casi di Sindrome di Alagille è causato da mutazioni in JAG1.
    • NOTCH2: Questo gene codifica per un recettore della via di segnalazione Notch. Le mutazioni in NOTCH2 sono responsabili di una piccola percentuale di casi di Sindrome di Alagille.

La Sindrome di Alagille è ereditata con un pattern autosomico dominante. Ciò significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Un individuo affetto ha il 50% di probabilità di trasmettere il gene mutato a ciascun figlio.

Patogenesi

Le mutazioni nei geni JAG1 o NOTCH2 interrompono la via di segnalazione Notch, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo embrionale. L’interruzione di questa via di segnalazione porta a un’anomala formazione dei dotti biliari intraepatici, con conseguente colestasi e altre manifestazioni cliniche.

Manifestazioni Cliniche

La Sindrome di Alagille presenta un’ampia gamma di manifestazioni cliniche, che possono variare notevolmente da individuo a individuo. Le caratteristiche più comuni includono:

    • Manifestazioni epatiche:

      • Colestasi neonatale o ittero prolungato
      • Prurito intenso
      • Xantomi (depositi di grasso sotto la pelle)
      • Epatomegalia (ingrossamento del fegato)
      • Insufficienza epatica (nei casi più gravi)
    • Manifestazioni cardiache:

      • Stenosi polmonare (restringimento della valvola polmonare)
      • Tetralogia di Fallot (una combinazione di quattro difetti cardiaci)
      • Difetti del setto atrioventricolare
    • Manifestazioni scheletriche:

      • Vertebre a farfalla (vertebre con una forma a cuneo)
      • Scoliosi
      • Ridotta densità ossea
    • Manifestazioni oculari:

      • Embriotoxon posteriore (un anello bianco attorno alla cornea)
      • Anomalie del fondo oculare
    • Altre manifestazioni:

      • Facies caratteristica (fronte ampia, occhi infossati, naso a becco, mento piccolo)
      • Ritardo di crescita
      • Ritardo dello sviluppo
      • Problemi renali
Diagnosi

La diagnosi di Sindrome di Alagille si basa su una combinazione di fattori, tra cui:

    • Storia clinica e esame fisico: Valutazione dei sintomi e delle caratteristiche fisiche del paziente.
    • Esami di laboratorio: Test di funzionalità epatica, livelli di bilirubina, tempo di protrombina, ecc.
    • Studi di imaging: Ecografia addominale, colangiografia, ecocardiogramma, radiografie della colonna vertebrale.
    • Biopsia epatica: Esame microscopico del tessuto epatico per valutare il numero e la struttura dei dotti biliari.
    • Test genetici: Analisi del DNA per identificare mutazioni nei geni JAG1 e NOTCH2.
Prognosi

La prognosi per le persone con Sindrome di Alagille è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche. Molti individui hanno una vita normale o quasi normale, mentre altri possono sviluppare complicanze significative, come insufficienza epatica, malattie cardiache o problemi renali.

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Bari (BA)
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Napoli (NA)
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Napoli (NA)
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Padova (PD)
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Palermo (PA)
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Pisa (PI)
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Salerno (SA)
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Siena (SI)
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Trento (TN)
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Trieste (TS)
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Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
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Vicenza (VI)

Purtroppo, non esiste una cura specifica per la sindrome di Alagille, ma ci sono diversi trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Farmaci specifici:
    • Maralixibat (Livmarli): è un farmaco approvato recentemente per il trattamento del prurito colestatico nei pazienti con sindrome di Alagille. Agisce riducendo il riassorbimento degli acidi biliari nell’intestino, diminuendo così la loro concentrazione nel sangue e alleviando il prurito.
    • Odevixibat (Bylvay): anch’esso approvato per il trattamento del prurito colestatico in pazienti con sindrome di Alagille di età pari o superiore a 2 mesi. Funziona in modo simile al maralixibat, inibendo il trasportatore degli acidi biliari.
Altri trattamenti:
    • Trattamento del prurito: oltre ai farmaci sopra citati, possono essere utilizzati altri farmaci per alleviare il prurito, come la colestiramina e la rifampicina. È importante anche mantenere la pelle idratata con creme emollienti e fare bagni con acqua tiepida.
    • Gestione dei problemi epatici: la colestasi, ovvero il rallentamento del flusso biliare dal fegato all’intestino, può essere trattata con farmaci che aumentano la produzione di bile (acido ursodesossicolico) o che ne facilitano il flusso. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per creare un bypass del dotto biliare ostruito.
    • Supporto nutrizionale: una dieta ricca di calorie e povera di grassi è importante per garantire una crescita adeguata e prevenire la malnutrizione. Spesso sono necessari integratori di vitamine liposolubili (A, D, E, K), poiché il loro assorbimento è compromesso dalla colestasi.
    • Trattamento delle complicanze cardiache: se presenti, le malformazioni cardiache possono richiedere interventi chirurgici o farmacologici.
    • Chirurgia per le anomalie scheletriche: in alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere le anomalie vertebrali o altre deformità scheletriche.
Trapianto di fegato:

Nei casi più gravi di malattia epatica, quando i trattamenti farmacologici non sono sufficienti a controllare i sintomi o a prevenire le complicanze, può essere necessario il trapianto di fegato.