SINDROME DI AICARDI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome di Aicardi è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo neurologico, caratterizzata da una triade di anomalie: agenesia del corpo calloso (totale o parziale), lacune corioretiniche e spasmi infantili.

Epidemiologia
    • La Sindrome di Aicardi colpisce quasi esclusivamente le femmine.
    • L’incidenza è stimata in circa 1 su 100.000-200.000 nati vivi.
    • La malattia è stata descritta in tutto il mondo, senza predilezione geografica o etnica.
Eziologia e Genetica
    • La causa della Sindrome di Aicardi è attualmente sconosciuta.
    • Si ipotizza un’origine genetica, probabilmente legata a mutazioni dominanti de novo su geni localizzati sul cromosoma X.
    • Questa ipotesi spiegherebbe la prevalenza quasi esclusiva nelle femmine: i maschi, avendo un solo cromosoma X, non sopravvivono alla mutazione.
    • Ad oggi, non è stato identificato un gene specifico responsabile della malattia.
Patogenesi
    • La patogenesi della Sindrome di Aicardi rimane poco chiara.
    • L’assenza del corpo calloso, la struttura che connette i due emisferi cerebrali, compromette la comunicazione interemisferica e lo sviluppo neurologico.
    • Le lacune corioretiniche, lesioni a livello della retina, causano deficit visivi.
    • Gli spasmi infantili, un tipo di epilessia, sono spesso resistenti ai trattamenti farmacologici.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della Sindrome di Aicardi sono variabili e possono includere:

    • Agenesia del corpo calloso: assenza totale o parziale della struttura che connette i due emisferi cerebrali.
    • Lacune corioretiniche: lesioni della retina che causano deficit visivi.
    • Spasmi infantili: un tipo di epilessia che si manifesta con contrazioni muscolari involontarie.
    • Ritardo dello sviluppo psicomotorio: difficoltà nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo, come il controllo della testa, la posizione seduta e la deambulazione.
    • Disabilità intellettiva: di grado variabile.
    • Microcefalia: ridotta circonferenza cranica.
    • Anomalie scheletriche: come scoliosi o deformità degli arti.
    • Problemi gastrointestinali: come reflusso gastroesofageo o stipsi.
Diagnosi

La diagnosi della Sindrome di Aicardi si basa sulla presenza della triade classica:

    • Agenesia del corpo calloso: evidenziata tramite neuroimaging (risonanza magnetica).
    • Lacune corioretiniche: diagnosticate tramite esame del fondo oculare.
    • Spasmi infantili: identificati tramite elettroencefalogramma (EEG).
Prognosi

La prognosi della Sindrome di Aicardi è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche.

    • La maggior parte dei pazienti presenta disabilità intellettiva grave e difficoltà nel raggiungere l’autonomia.
    • Le crisi epilettiche sono spesso difficili da controllare e possono contribuire al deterioramento neurologico.
    • L’aspettativa di vita può essere ridotta, anche se alcuni pazienti sopravvivono fino all’età adulta.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna
Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia
Bosisio Parini (LC)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini 
Brescia (BS)
Ospedale Binaghi
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Ospedale Niguarda
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
IRCCS Sacro Cuore Don Calabria
Negrar (VR)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Non esiste una cura specifica per l’AGS. I trattamenti attuali si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente.

Farmaci specifici:

Al momento, non ci sono farmaci specificamente approvati per il trattamento dell’AGS. Tuttavia, alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire sintomi specifici, come:

    • Antiepilettici: per controllare le crisi epilettiche.
    • Miorilassanti: per ridurre la spasticità muscolare.
    • Farmaci per il glaucoma: se presente.
    • Farmaci per alterazioni endocrine: come il diabete o l’ipotiroidismo, se presenti.
Altri trattamenti:

Oltre ai farmaci, altri trattamenti possono essere utili per gestire i sintomi dell’AGS:

    • Fisioterapia: per migliorare la mobilità e la forza muscolare.
    • Logopedia: per aiutare con le difficoltà di comunicazione.
    • Terapia occupazionale: per sviluppare le capacità di vita quotidiana.
    • Supporto nutrizionale: per garantire una nutrizione adeguata.
    • Supporto psicologico: per i pazienti e le loro famiglie.
Prospettive future:

La ricerca sull’AGS è in corso e ci sono diverse promettenti aree di studio, tra cui:

    • Terapie immunomodulanti: per ridurre l’infiammazione nel cervello.
    • Terapia genica: per correggere i difetti genetici che causano l’AGS.
    • Neurochirurgia: per le complicanze vascolari in alcuni pazienti.