SINDROME CACH

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome CACH (Childhood Ataxia with Central Nervous System Hypomyelination), o Atassia Infantile con Ipomielinizzazione del Sistema Nervoso Centrale, è una rara leucodistrofia caratterizzata da un progressivo deterioramento neurologico.

Questa malattia genetica colpisce la sostanza bianca del cervello, responsabile della trasmissione degli impulsi nervosi, causando una vasta gamma di sintomi neurologici.

Epidemiologia

La Sindrome CACH è una malattia rara con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 80.000 nati. Non sembra esserci una predisposizione geografica o etnica specifica.

Eziologia e Genetica

La CACH è causata da mutazioni nel gene EIF2B5, che codifica per una subunità del fattore di iniziazione eucariotico 2B (eIF2B). Questo fattore svolge un ruolo cruciale nella regolazione della sintesi proteica nelle cellule, in particolare negli oligodendrociti, le cellule responsabili della produzione della mielina. La mielina è una sostanza grassa che riveste le fibre nervose, consentendo una rapida trasmissione degli impulsi nervosi.

Le mutazioni in EIF2B5 compromettono la funzione di eIF2B, interferendo con la sintesi proteica e la produzione di mielina. Questo porta all’ipomielinizzazione, ovvero una riduzione della quantità di mielina nel sistema nervoso centrale, e alla conseguente disfunzione neurologica. La CACH è ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Patogenesi

L’ipomielinizzazione causata dalle mutazioni in EIF2B5 porta a una trasmissione degli impulsi nervosi rallentata e inefficiente. Questo si traduce in una varietà di sintomi neurologici, tra cui atassia (mancanza di coordinazione dei movimenti), spasticità (rigidità muscolare), deterioramento cognitivo e difficoltà di linguaggio. La gravità dei sintomi e la progressione della malattia possono variare notevolmente da individuo a individuo, anche all’interno della stessa famiglia.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della CACH si manifestano tipicamente nell’infanzia, spesso tra i 2 e i 5 anni di età. I primi segni possono includere:

    • Atassia: difficoltà di coordinazione dei movimenti, instabilità nella deambulazione, tremore.
    • Spasticità: rigidità muscolare, iperreflessia, clono.
    • Ritardo nello sviluppo motorio: difficoltà nell’acquisizione delle tappe motorie come camminare, correre e saltare.
    • Difficoltà di linguaggio: ritardo nello sviluppo del linguaggio, disartria (difficoltà nell’articolazione delle parole).
    • Deterioramento cognitivo: difficoltà di apprendimento, problemi di memoria e attenzione.

Con il progredire della malattia, i sintomi possono peggiorare e possono comparire nuove manifestazioni, come:

    • Disturbi della deglutizione: difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi.
    • Problemi visivi: nistagmo (movimenti oculari involontari), atrofia ottica.
    • Epilessia: convulsioni.
    • Microcefalia: circonferenza cranica inferiore alla media.
    • Ipotonia: riduzione del tono muscolare.
Diagnosi

La diagnosi di CACH si basa su una combinazione di:

    • Valutazione clinica: esame neurologico per valutare i sintomi e i segni neurologici.
    • Imaging cerebrale: la risonanza magnetica (RM) del cervello può mostrare ipomielinizzazione diffusa della sostanza bianca, in particolare nelle regioni cerebellari e periventricolari.
    • Test genetici: l’analisi del DNA per identificare mutazioni nel gene EIF2B5 conferma la diagnosi.
Prognosi

La prognosi della CACH è variabile e dipende dalla gravità dei sintomi e dall’età di esordio. Le forme più precoci e severe possono portare a una grave disabilità e a una ridotta aspettativa di vita. Nelle forme più lievi, i pazienti possono avere una progressione più lenta della malattia e una migliore qualità di vita.

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna
Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia
Bosisio Parini (LC)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
I.R.C.C.S. “Eugenio Medea”
Brindisi (BR)
Ospedale Binaghi
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio
Catanzaro (CZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
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Firenze (FI)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Istituto Neurologico Carlo Besta
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele di Milano
Milano (MI)
Ospedale L. Sacco
Milano (MI)
Ospedale dei Bambini V. Buzzi
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino”
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Santa Chiara Pisa
Pisa (PI)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Istituto Neurologico Mediterraneo
Pozzilli (IS)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS.
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Al momento non esistono farmaci specifici per la Sindrome CACH (Atassia infantile con ipomielinizzazione del sistema nervoso centrale).

Il trattamento per la Sindrome CACH si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente. Questo può includere:

    • Fisioterapia e terapia occupazionale: per aiutare a mantenere la mobilità, migliorare la forza muscolare e l’equilibrio, e sviluppare strategie per affrontare le difficoltà quotidiane.
    • Logopedia: per affrontare i problemi di linguaggio e comunicazione.
    • Supporto psicologico: per aiutare il paziente e la famiglia a gestire l’impatto emotivo della malattia.
    • Farmaci: per controllare sintomi specifici come le convulsioni (con antiepilettici) o la spasticità muscolare (con miorilassanti).
    • Corticosteroidi: a volte sono utili nelle fasi acute della malattia.