SINDROME ACROCALLOSA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La Sindrome Acrocallosa (ACS) è una rara malattia genetica caratterizzata da un insieme di anomalie congenite che coinvolgono principalmente il cervello, il cranio e gli arti.

Epidemiologia

La prevalenza esatta dell’ACS non è nota, ma si stima essere molto rara. Dalla sua prima descrizione nel 1979, sono stati riportati meno di 50 casi in letteratura medica. Maschi e femmine sono colpiti in egual misura.

Eziologia e Genetica

L’ACS è causata da mutazioni in due geni:

  • KIF7 (15q26.1): gene che codifica per una proteina chiamata chinesina 7, coinvolta nel trasporto intracellulare e nello sviluppo del sistema nervoso.
  • GLI3 (7p14.1): gene che codifica per un fattore di trascrizione coinvolto nella via di segnalazione Sonic Hedgehog, fondamentale per lo sviluppo embrionale.

Entrambe le proteine codificate da questi geni sono cruciali per il corretto sviluppo delle strutture mediane del corpo durante l’embriogenesi. Le mutazioni in KIF7 o GLI3 alterano la funzione di queste proteine, causando le anomalie caratteristiche dell’ACS. La sindrome si trasmette con modalità autosomica recessiva, il che significa che entrambi i genitori devono essere portatori di una copia mutata del gene per trasmettere la malattia al figlio.

Patogenesi

Le mutazioni in KIF7 e GLI3 interferiscono con la via di segnalazione Sonic Hedgehog, un pathway cruciale per lo sviluppo embrionale, in particolare per la formazione del sistema nervoso centrale, del cranio e degli arti. L’alterazione di questa via di segnalazione porta alle anomalie caratteristiche dell’ACS, tra cui l’agenesia del corpo calloso, le malformazioni craniofacciali e la polidattilia.

Manifestazioni Cliniche

L’ACS presenta una vasta gamma di manifestazioni cliniche, che possono variare da lievi a gravi. Le caratteristiche principali includono:

    • Anomalie del sistema nervoso centrale:
      • Agenesia o ipoplasia del corpo calloso (la struttura che connette i due emisferi cerebrali).
      • Cisti aracnoidee.
      • Ipoplasia del midollo allungato, del lobo temporale o del ponte di Varolio.
      • Micropoligiria (un’anomalia della corteccia cerebrale).
      • Ipoplasia o agenesia del verme cerebellare.
    • Anomalie craniofacciali:
      • Macrocefalia con fronte e occipite prominenti.
      • Ipertelorismo (aumento della distanza tra gli occhi).
      • Fontanella anteriore ampia.
      • Mandibola corta.
      • Narici anteverse e radice del naso piatta.
    • Anomalie degli arti:
      • Polidattilia pre- o postassiale (presenza di dita soprannumerarie).
      • Polisindattilia (fusione di dita).
    • Ritardo dello sviluppo:
      • Deficit cognitivo, che può essere grave nell’80% dei casi.
      • Ritardo psicomotorio significativo.
    • Altre anomalie:
      • Filtro/labbro superiore corto.
      • Palato ogivale.
      • Labio/palatoschisi.
      • Cardiopatie.
      • Ipospadia.
      • Ernie inguinali e ombelicali.
Diagnosi

La diagnosi di ACS si basa su:

    • Esame obiettivo: valutazione delle caratteristiche cliniche del paziente.
    • Neuroimaging: risonanza magnetica (RM) cerebrale per visualizzare le anomalie del cervello, in particolare l’agenesia o ipoplasia del corpo calloso.
    • Test genetici: analisi molecolare dei geni KIF7 e GLI3 per identificare le mutazioni causative.

Criteri diagnostici:

A causa dell’elevata variabilità dei fenotipi, è stato stabilito un criterio diagnostico minimo, che comprende almeno 3 dei 4 criteri seguenti:

    1. Assenza totale o parziale del corpo calloso.
    2. Anomalie craniofacciali lievi.
    3. Ritardo psicomotorio moderato-grave con ipotonia.
    4. Polidattilia.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone con altre sindromi che presentano caratteristiche simili, tra cui:

    • Sindrome di Greig cefalopolisindattilia
    • Sindrome di Carpenter
    • Sindrome di Meckel-Gruber
    • Trisomia 13
Prognosi

La prognosi dell’ACS è variabile e dipende dalla gravità delle anomalie presenti. Il deficit cognitivo e il ritardo psicomotorio sono quasi sempre presenti e possono influenzare significativamente la qualità della vita. La presenza di altre malformazioni, come le cardiopatie, può ulteriormente complicare il quadro clinico.

Gestione e Trattamento

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Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna
Bologna (BO)
Ospedale Centrale di Bolzano
Bolzano (BZ)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Polo Regionale IRCCS “E. Medea”
Conegliano (TV)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
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Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale
Verona (VR)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per la sindrome acrocallosa. Essendo una malattia genetica rara, la ricerca è ancora limitata e si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

Tuttavia, diversi trattamenti e terapie possono aiutare ad affrontare le diverse manifestazioni della sindrome:

    • Intervento chirurgico: può essere preso in considerazione per correggere la polidattilia (dita in eccesso) o altre anomalie fisiche.
    • Fisioterapia e terapia occupazionale: aiutano a migliorare le capacità motorie, la coordinazione e l’autonomia nelle attività quotidiane.
    • Logopedia: supporta lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione.
    • Sostegno psicologico: per i pazienti e le loro famiglie, per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla malattia.
    • Educazione speciale: per favorire l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo dei bambini affetti dalla sindrome.