SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), anche nota come morbo di Lou Gehrig, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari.

La degenerazione di questi neuroni porta a debolezza muscolare, atrofia e, infine, paralisi. La SLA è una malattia devastante che compromette la capacità di parlare, deglutire e respirare, pur lasciando intatte le funzioni cognitive.

Epidemiologia
    • Incidenza: La SLA colpisce circa 1-2 persone ogni 100.000 all’anno.
    • Prevalenza: Si stima che circa 4-6 persone ogni 100.000 siano affette da SLA.
    • Età di insorgenza: La SLA si manifesta più comunemente tra i 50 e i 70 anni, ma può colpire anche persone più giovani o più anziane.
    • Sesso: La SLA è leggermente più comune negli uomini che nelle donne.
Eziologia e Genetica

La causa della SLA è sconosciuta nella maggior parte dei casi (circa il 90-95%). Si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali contribuisca allo sviluppo della malattia.

    • Fattori genetici: Circa il 5-10% dei casi di SLA sono familiari, ovvero ereditari. Sono stati identificati numerosi geni associati alla SLA familiare, tra cui SOD1, C9orf72, TARDBP e FUS.
    • Fattori ambientali: Alcuni fattori ambientali sono stati proposti come possibili fattori di rischio per la SLA, tra cui:
      • Esposizione a tossine ambientali
      • Traumi
      • Attività fisica intensa
      • Infezioni virali
      • Fumo di sigaretta
Patogenesi

La degenerazione dei motoneuroni nella SLA è un processo complesso che coinvolge diversi meccanismi, tra cui:

    • Stress ossidativo: L’accumulo di radicali liberi può danneggiare le cellule nervose.
    • Disfunzione mitocondriale: I mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, possono non funzionare correttamente.
    • Aggregazione proteica: L’accumulo di proteine anomale all’interno dei neuroni può interferire con la loro funzione.
    • Eccitotossicità: Un eccesso di glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio, può danneggiare i neuroni.
    • Infiammazione: La risposta infiammatoria può contribuire al danno neuronale.
Manifestazioni Cliniche

I sintomi della SLA variano da persona a persona e possono includere:

    • Debolezza muscolare: Inizialmente può interessare un solo arto o una parte del corpo, ma poi si diffonde progressivamente.
    • Atrofia muscolare: I muscoli colpiti diventano più piccoli e deboli.
    • Fascicolzioni: Contrazioni muscolari involontarie e visibili sotto la pelle.
    • Spasticità: Aumento del tono muscolare e rigidità.
    • Difficoltà di parola (disartria): La parola può diventare lenta, confusa o nasale.
    • Difficoltà di deglutizione (disfagia): Può essere difficile deglutire cibi solidi e liquidi.
    • Difficoltà respiratorie (dispnea): La debolezza dei muscoli respiratori può causare difficoltà respiratorie.
Diagnosi

La diagnosi di SLA si basa sulla valutazione clinica dei sintomi, sull’esame neurologico e su una serie di esami strumentali, tra cui:

    • Elettromiografia (EMG): Misura l’attività elettrica dei muscoli.
    • Studio della conduzione nervosa (NCS): Misura la velocità di conduzione degli impulsi nervosi.
    • Risonanza magnetica (RM) del cervello e del midollo spinale: Può escludere altre condizioni che possono simulare la SLA.
    • Esami del sangue: Possono essere utili per escludere altre malattie.
    • Test genetici: Possono essere effettuati per identificare mutazioni genetiche associate alla SLA familiare.
Prognosi

La SLA è una malattia progressiva e fatale. La maggior parte delle persone con SLA muore entro 3-5 anni dalla diagnosi, ma alcune persone possono vivere per 10 anni o più. La causa di morte più comune è l’insufficienza respiratoria.

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Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ”
Acquaviva delle Fonti (BA)
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Ancona (AN)
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Andria (BT)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
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Avellino (AV)
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Bari (BA)
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Bari (BA)
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Benevento (BN)
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Bergamo (BG)
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Bolzano (BZ)
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Brescia (BS)
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Brescia (BS)
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Cagliari (CA)
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Cagliari (CA)
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Carbonia (SU)
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Carpi (MO)
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Caserta (CE)
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Catania (CT)
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Catanzaro (CZ)
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Catanzaro (CZ)
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Cesena (FC)
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Conegliano (TV)
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Cosenza (CS)
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Crema (CR)
Ospedale di Cremona
Cremona (CR)
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Desio (MB)
Arcispedale S.Anna
Ferrara (FE)
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Fidenza (PR)
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Firenze (FI)
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Foggia (FG)
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Forlì (FC)
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Gallarate (VA)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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Genova (GE)
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Gorizia (GO)
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Imperia (IM)
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La Spezia (SP)
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Lavagna (GE)
Ospedale “Vito Fazzi”
Lecce (LE)
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Lecco (LC)
Ospedale di Legnano
Legnano (MI)
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Mantova (MN)
Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
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Milano (MI)
Centro Clinico Nemo – Fondazione Serena Onlus
Milano (MI)
Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Milano (MI)
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Milano (MI)
Fondazione Salvatore Maugeri di Milano – Via Camaldoli
Milano (MI)
Istituto Auxologico Italiano
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele di Milano
Milano (MI)
Ospedale L. Sacco
Milano (MI)
Ospedale Metropolitano Niguarda
Milano (MI)
Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano
Milano (MI)
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Mistretta (ME)
Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
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Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Ospedale “San Francesco” di Nuoro
Nuoro (NU)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
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Palermo (PA)
 Ospedale Maggiore
Parma (PR)
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Pavia (PV)
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Perugia (PG)
Ospedale Civile Spirito Santo
Pescara (PE)
Ospedale Guglielmo da Saliceto
Piacenza (PC)
Ospedale Santa Corona
Pietra Ligure (SV)
 Ospedale Cisanello
Pisa (PI)
 Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
Presidio Ospedaliero di Pordenone
Pordenone (PN)
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza
Potenza (PZ)
IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo
Pozzilli (IS)
Ospedale di Ravenna
Ravenna (RA)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Ospedale Infermi
Rimini (RN)
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Roma (RM)
Ospedale San Filippo Neri
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
 Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
Roma (RM)
Policlinico Tor Vergata
Roma (RM)
Istituto Clinico Humanitas di Rozzano
Rozzano (MI)
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”
Salerno (SA)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Ospedale San Paolo
Savona (SV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Ospedale di Sondalo
Sondalo (SO)
Presidio Ospedaliero Centrale “SS. Annunziata” – Taranto
Taranto (TA)
Presidio Ospedaliero “G. Mazzini”
Teramo (TE)
Città della Salute e della Scienza
Torino (TO)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero  Ca’ Foncello
Treviso (TV)
Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico”
Tricase (LE)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi
Varese (VA)
IRCCS San Camillo
Venezia (VE)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
Verona (VR)
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Vicenza (VI)
Ospedale di Vimercate
Vimercate (MB)
Ospedale di Belcolle
Viterbo (VT)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).

Farmaci:
    • Riluzolo: È l’unico farmaco attualmente approvato in Italia per il trattamento della SLA. Può aiutare a rallentare la progressione della malattia e prolungare leggermente la sopravvivenza.
    • Edaravone: Approvato in altri paesi (come gli Stati Uniti e il Giappone), non è più disponibile in Italia perché i benefici sono stati considerati troppo ridotti rispetto ai rischi.
    • Tofersen: Questo farmaco è disponibile in Italia attraverso un programma di accesso anticipato per i pazienti con una mutazione specifica nel gene SOD1 (circa il 2-3% dei casi di SLA).
Altri trattamenti:

Oltre ai farmaci, ci sono diverse terapie che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone con SLA:

    • Fisioterapia: Mantenere la forza muscolare e la flessibilità.
    • Logopedia: Supporto per i problemi di linguaggio e di deglutizione.
    • Terapia occupazionale: Aiuto per adattarsi alle limitazioni fisiche e mantenere l’indipendenza.
    • Supporto respiratorio: Ventilazione non invasiva o, in fasi più avanzate, tracheostomia e ventilazione meccanica.
    • Supporto nutrizionale: Gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) per garantire un’adeguata alimentazione quando la deglutizione diventa difficile.
    • Supporto psicologico: Per affrontare l’impatto emotivo della malattia.