OSTEOPETROSI

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

L’osteopetrosi, nota anche come “malattia delle ossa di marmo”, è una rara malattia genetica che colpisce il tessuto osseo, caratterizzata da un aumento anomalo della densità ossea.

Questa condizione è causata da un difetto nella funzione degli osteoclasti, le cellule responsabili del riassorbimento del tessuto osseo vecchio o danneggiato. Di conseguenza, le ossa diventano eccessivamente dense e fragili, predisponendo a fratture e altre complicazioni.

Epidemiologia

L’osteopetrosi è una malattia rara, con un’incidenza stimata di circa 1 caso ogni 200.000-250.000 nati vivi. Non mostra una predilezione di genere, colpendo in egual misura maschi e femmine. Esistono diverse forme di osteopetrosi, con variabilità nell’età di insorgenza e nella gravità dei sintomi.

Eziologia e genetica

L’osteopetrosi è causata da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nella funzione degli osteoclasti. Ad oggi, sono stati identificati oltre 10 geni associati all’osteopetrosi, e le mutazioni in questi geni possono essere ereditate con modalità autosomica recessiva o, più raramente, autosomica dominante.

    • Autosomica recessiva: la forma più comune, in cui entrambi i genitori sono portatori sani della mutazione e ogni figlio ha una probabilità del 25% di ereditare la malattia.
    • Autosomica dominante: più rara, in cui un solo genitore affetto trasmette la mutazione al 50% dei figli.

Tra i geni più frequentemente coinvolti nell’osteopetrosi, ricordiamo:

    • TCIRG1: codifica per una subunità del complesso della pompa protonica vacuolare, essenziale per l’acidificazione dell’ambiente extracellulare e il riassorbimento osseo.
    • CLCN7: codifica per un canale del cloro, anch’esso coinvolto nell’acidificazione dell’ambiente extracellulare.
    • OSTM1: codifica per una proteina coinvolta nella biogenesi dei lisosomi, organelli cellulari importanti per la degradazione delle componenti ossee.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’osteopetrosi sono variabili e dipendono dalla forma della malattia e dalla gravità del difetto di riassorbimento osseo.

Forme gravi (osteopetrosi infantile maligna):

    • Insorgenza precoce, spesso nei primi mesi di vita
    • Ritardo di crescita
    • Anemia e pancitopenia (riduzione di tutte le cellule del sangue) a causa della compromissione del midollo osseo
    • Epatosplenomegalia (ingrossamento del fegato e della milza)
    • Fratture frequenti
    • Compressione dei nervi cranici, con conseguente cecità, sordità e paralisi facciale
    • Idrocefalo (accumulo di liquido cerebrospinale nel cervello)
    • Infezioni ricorrenti

Forme lievi (osteopetrosi autosomica dominante):

    • Insorgenza tardiva, in età adolescenziale o adulta
    • Fratture frequenti
    • Osteomielite (infezione dell’osso)
    • Dolore osseo
    • Osteonecrosi della mandibola

Diagnosi

La diagnosi di osteopetrosi si basa su:

    • Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici e della storia familiare
    • Radiografie: mostrano un aumento generalizzato della densità ossea, con assenza della normale distinzione tra corticale e midollare (“ossa di marmo”)
    • Esami di laboratorio: emocromo completo, funzionalità epatica e renale, dosaggio degli enzimi lisosomiali
    • Test genetici: per identificare la mutazione specifica responsabile della malattia

Prognosi

La prognosi dell’osteopetrosi varia in base alla forma della malattia e alla tempestività della diagnosi e del trattamento.

    • Forme gravi: senza trattamento, la prognosi è infausta, con decesso spesso nei primi anni di vita a causa di complicazioni come infezioni, emorragie o insufficienza respiratoria.
    • Forme lievi: la prognosi è generalmente buona, con una normale aspettativa di vita. Tuttavia, i pazienti possono essere soggetti a fratture e altre complicazioni.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 3 – Ospedale La Colletta

Arenzano (GE)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Istituto Ortopedico Rizzoli – Sicilia

Bagheria (PA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Istituto Ortopedico Rizzoli

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

ASST Lecco – Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”

Lecco (LC)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Magenta

Magenta (MI)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Istituto Auxologico Italiano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Polo Ortotraumatologico e Reumatologico (ex G. Pini)

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

ASST Lariana – Ospedale Sant’Anna

San Fermo della Battaglia (CO)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

ASL 2 – Ospedale San Paolo

Savona (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico” – Azienda Ospedaliera

Tricase (LE)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per l’osteopetrosi, sebbene questa malattia rara sia ancora oggetto di ricerca e non esista una cura definitiva. Le opzioni terapeutiche variano a seconda della forma e della gravità della malattia.

Trattamenti principali:

    • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE): Questo è il trattamento principale per le forme gravi di osteopetrosi, in particolare quelle autosomiche recessive. Il TCSE può portare alla ricostituzione del midollo osseo e al miglioramento della funzione degli osteoclasti, le cellule responsabili del riassorbimento osseo. Il successo del trapianto dipende da diversi fattori, tra cui la compatibilità del donatore, l’età del paziente e la gravità della malattia.

    • Terapia con interferone gamma (IFN-γ): L’IFN-γ è una citochina che può stimolare la funzione degli osteoclasti. Può essere utilizzato in alcune forme di osteopetrosi autosomica dominante, ma la sua efficacia è variabile.

    • Corticosteroidi: I corticosteroidi possono essere utilizzati per ridurre l’infiammazione e migliorare la funzione ematopoietica del midollo osseo.

    • Vitamina D: La vitamina D è importante per l’assorbimento del calcio e la mineralizzazione ossea. Può essere somministrata per prevenire fratture e migliorare la densità ossea.

    • Chirurgia: La chirurgia può essere necessaria per trattare le complicanze dell’osteopetrosi, come fratture, compressione dei nervi e deformità scheletriche.

Terapie in fase di sviluppo:

    • Terapia genica: La terapia genica mira a correggere il difetto genetico che causa l’osteopetrosi. Sono in corso studi clinici per valutare la sicurezza e l’efficacia di questa terapia.

    • Farmaci che stimolano la formazione di osteoclasti: Sono in fase di sviluppo farmaci che possono stimolare la formazione e la funzione degli osteoclasti.

Altri trattamenti:

    • Supporto nutrizionale: Una dieta equilibrata e ricca di calcio e vitamina D è importante per la salute delle ossa.
    • Fisioterapia: La fisioterapia può aiutare a mantenere la mobilità articolare e prevenire le contratture muscolari.