NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
L’onfalocele è una malformazione congenita della parete addominale caratterizzata dalla protrusione di visceri addominali attraverso un difetto a livello dell’ombelico.
A differenza della gastroschisi, gli organi erniati sono ricoperti da una membrana composta da peritoneo e amnios.
Epidemiologia
L’onfalocele è una condizione rara, con un’incidenza stimata tra 1:5.000 e 1:10.000 nati vivi. Non sembra esserci una predilezione di genere.
Eziologia e genetica
L’eziologia dell’onfalocele è multifattoriale e non completamente compresa. Si ritiene che sia il risultato di un’alterazione nello sviluppo embrionale della parete addominale, che si verifica tra la 6a e la 10a settimana di gestazione. Fattori genetici e ambientali possono contribuire all’insorgenza della malformazione.
Fattori di rischio genetici:
-
- Anomalie cromosomiche, come la trisomia 13, 18 e 21
- Sindromi genetiche, come la sindrome di Beckwith-Wiedemann e la sindrome del cri du chat
Fattori di rischio ambientali:
-
- Assunzione materna di alcol o droghe durante la gravidanza
- Esposizione a teratogeni
- Diabete materno
Manifestazioni cliniche
L’onfalocele si presenta come una massa sporgente a livello dell’ombelico, di dimensioni variabili. Il contenuto del sacco erniario può includere:
-
- Anse intestinali
- Fegato
- Stomaco
- Milza
- In alcuni casi, anche altri organi
Diagnosi
La diagnosi di onfalocele può essere effettuata durante la gravidanza mediante ecografia prenatale. L’ecografia permette di visualizzare il difetto della parete addominale e gli organi erniati. Dopo la nascita, la diagnosi è clinica.
Prognosi
La prognosi dell’onfalocele dipende da diversi fattori, tra cui:
-
- Dimensioni del difetto: onfaloceli di piccole dimensioni hanno generalmente una prognosi migliore.
- Organi coinvolti: la presenza di fegato o altri organi vitali nel sacco erniario può complicare il trattamento e la prognosi.
- Presenza di altre malformazioni: l’onfalocele può essere associato ad altre anomalie congenite, che possono influenzare la prognosi.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII |
Bergamo (BG) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale di Bolzano |
Bolzano (BZ) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia |
Brescia (BS) |
Azienda Ospedaliera G. Brotzu |
Cagliari (CA) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari |
Cagliari (CA) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer |
Firenze (FI) |
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS |
Genova (GE) |
ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea” |
La Spezia (SP) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco |
Milano (MI) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore |
Parma (PR) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo |
Pescara (PE) |
Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova” |
Reggio nell’Emilia (RE) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I” |
Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
ASST Sette Laghi – Ospedale “Filippo Del Ponte” di Varese |
Varese (VA) |
AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona |
Verona (VR) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Non esistono farmaci specifici per l’onfalocele. Tuttavia, ci sono alcuni trattamenti che possono essere utilizzati per gestire la condizione prima e dopo l’intervento chirurgico:
Prima dell’intervento:
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- Protezione degli organi esposti: Gli organi esposti vengono coperti con una garza sterile e umida per evitare che si secchino e si infettino.
- Somministrazione di liquidi e nutrizione: I neonati con onfalocele possono avere difficoltà ad alimentarsi e a mantenere l’idratazione. Possono essere necessari liquidi e nutrizione per via endovenosa.
- Antibiotici: Gli antibiotici possono essere somministrati per prevenire l’infezione.
Dopo l’intervento:
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- Antibiotici: Gli antibiotici possono essere continuati dopo l’intervento chirurgico per prevenire l’infezione.
- Analgesici: Gli analgesici possono essere somministrati per alleviare il dolore.
- Nutrizione: La nutrizione può essere fornita per via endovenosa o tramite un sondino nasogastrico fino a quando il bambino non è in grado di alimentarsi normalmente.