NEURODEGENERAZIONE CON ACCUMULO CEREBRALE DI FERRO

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Neurodegenerazione con Accumulo Cerebrale di Ferro (NBIA) è un gruppo eterogeneo di malattie neurodegenerative rare, caratterizzate da un eccessivo accumulo di ferro in specifiche aree del cervello.

Questa condizione porta a una progressiva degenerazione neuronale, manifestandosi con una varietà di sintomi neurologici.

Epidemiologia

Le NBIA sono condizioni rare, con una prevalenza stimata tra 1 e 9 casi per 1.000.000 di persone. Queste malattie possono colpire individui di tutte le età, ma l’esordio è più comune nell’infanzia o nell’adolescenza.

Eziologia e Genetica

Le NBIA sono causate da mutazioni in specifici geni che codificano per proteine coinvolte nel metabolismo del ferro, nel trasporto lipidico o nella funzione lisosomiale. Ad oggi, sono stati identificati più di 15 geni associati a diverse forme di NBIA. La maggior parte delle NBIA sono ereditate con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Alcune forme di NBIA, tuttavia, sono ereditate con modalità autosomica dominante o legata al cromosoma X.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche delle NBIA sono variabili e dipendono dalla forma specifica della malattia e dal gene coinvolto. Tuttavia, alcuni sintomi comuni includono:

    • Disturbi del movimento: distonia (contrazioni muscolari involontarie), parkinsonismo (rigidità, tremore, lentezza dei movimenti), corea (movimenti involontari rapidi e irregolari), spasticità.
    • Problemi di coordinazione e deambulazione: atassia (mancanza di coordinazione dei movimenti), difficoltà a camminare.
    • Difficoltà nel linguaggio e nella deglutizione: disartria (difficoltà nell’articolare le parole), disfagia (difficoltà a deglutire).
    • Deterioramento cognitivo: problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, declino delle funzioni intellettive.
    • Problemi psichiatrici: depressione, ansia, psicosi.
    • Problemi della vista: retinopatia pigmentosa (degenerazione della retina).

Diagnosi

La diagnosi di NBIA si basa su una combinazione di:

    • Valutazione clinica: esame neurologico completo per identificare i sintomi caratteristici.
    • Imaging cerebrale: la risonanza magnetica (RM) del cervello è fondamentale per evidenziare l’accumulo di ferro in specifiche aree cerebrali, come i gangli della base.
    • Test genetici: l’analisi del DNA è necessaria per identificare la mutazione genetica specifica responsabile della malattia.

Prognosi

La prognosi delle NBIA è generalmente sfavorevole, con un progressivo peggioramento dei sintomi nel tempo. L’aspettativa di vita varia a seconda della forma specifica della malattia e dell’età di esordio, ma molte persone con NBIA richiedono assistenza a lungo termine e possono avere una ridotta qualità di vita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Azienda USL di Romagna – Ospedale di Ravenna

Ravenna (RA)

ASL RM 1 – Ospedale San Filippo Neri

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULSS 3 Serenissima

Venezia (VE)

AULLS9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare la neurodegenerazione con accumulo cerebrale di ferro (NBIA). Tuttavia, sono disponibili diversi trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Trattamenti sintomatici:

    • Farmaci: Possono essere utilizzati per controllare sintomi specifici come distonia, spasticità, parkinsonismo, disturbi del sonno e disturbi psichiatrici.
    • Terapia fisica e riabilitativa: Aiuta a mantenere la mobilità, la forza muscolare e la funzionalità.
    • Logopedia: Può essere utile per i pazienti con difficoltà di linguaggio e deglutizione.
    • Terapia occupazionale: Aiuta i pazienti a mantenere l’indipendenza nelle attività quotidiane.
    • Supporto psicologico: Per i pazienti e le loro famiglie per affrontare l’impatto emotivo e sociale della malattia.

Terapie in fase di studio:

    • Terapia chelante del ferro: Mira a rimuovere l’eccesso di ferro dal cervello. Alcuni studi hanno mostrato risultati promettenti, ma sono necessarie ulteriori ricerche.
    • Terapia genica: È in fase di sviluppo per alcune forme di NBIA causate da mutazioni genetiche specifiche.
    • Altri approcci: Sono in fase di studio farmaci che agiscono su diversi meccanismi coinvolti nella malattia, come l’infiammazione e lo stress ossidativo.