NEURODEGENERAZIONE ASSOCIATA A PANTOTENATO CHINASI (PKAN)

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La Neurodegenerazione Associata a Pantotenato Chinasi (PKAN), precedentemente nota come sindrome di Hallervorden-Spatz, è una malattia genetica rara che colpisce il sistema nervoso.

È la forma più comune di Neurodegenerazione con Accumulo di Ferro Cerebrale (NBIA). La PKAN è caratterizzata da un progressivo deterioramento neurologico, che porta a difficoltà motorie, disturbi del linguaggio e deterioramento cognitivo.

Epidemiologia

La PKAN è una malattia rara con una prevalenza stimata tra 1 e 9 casi per 1.000.000 di persone in tutto il mondo. Colpisce individui di tutte le etnie, ma sembra essere leggermente più comune in persone di origine ebraica.

Eziologia e Genetica

La PKAN è causata da mutazioni nel gene PANK2, situato sul cromosoma 20. Questo gene codifica per un enzima chiamato pantotenato chinasi 2, che svolge un ruolo cruciale nella sintesi del coenzima A (CoA). Il CoA è essenziale per diverse funzioni cellulari, tra cui il metabolismo energetico e la sintesi di acidi grassi e neurotrasmettitori.

Le mutazioni nel gene PANK2 portano a una carenza di pantotenato chinasi 2 e a un deficit di CoA. Questo deficit compromette diverse funzioni cellulari, in particolare nei neuroni, causando accumulo di ferro nei gangli della base, strutture cerebrali profonde coinvolte nel controllo del movimento.

La PKAN è ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

I sintomi della PKAN variano a seconda dell’età di esordio, che può verificarsi in qualsiasi momento dalla prima infanzia all’età adulta. Si distinguono due forme principali:

    • Forma classica (esordio precoce): Inizia nell’infanzia, di solito prima dei 6 anni. I primi sintomi includono difficoltà motorie, come distonia (contrazioni muscolari involontarie), rigidità, spasticità e andatura anomala. Possono anche verificarsi difficoltà nel linguaggio (disartria), problemi di deglutizione (disfagia) e deterioramento cognitivo. Con il progredire della malattia, i pazienti possono sviluppare crisi epilettiche, demenza e problemi visivi, come la retinite pigmentosa.
    • Forma atipica (esordio tardivo): Inizia nell’adolescenza o nell’età adulta. I sintomi sono simili alla forma classica, ma tendono a progredire più lentamente. La distonia è meno prominente, mentre i sintomi parkinsoniani, come tremore, rigidità e lentezza dei movimenti, sono più comuni.

Diagnosi

La diagnosi di PKAN si basa sulla valutazione clinica, sull’imaging cerebrale e sui test genetici.

    • Esame clinico: Il medico valuterà la storia del paziente, i sintomi e condurrà un esame neurologico per identificare i segni caratteristici della malattia.
    • Imaging cerebrale: La risonanza magnetica (RM) del cervello è fondamentale per la diagnosi. Mostra un caratteristico segno chiamato “occhio di tigre” nei gangli della base, dovuto all’accumulo di ferro.
    • Test genetici: L’analisi del gene PANK2 conferma la diagnosi identificando le mutazioni responsabili della malattia.

Prognosi

La PKAN è una malattia progressiva e attualmente non esiste una cura. La progressione della malattia e l’aspettativa di vita variano a seconda dell’età di esordio e della gravità dei sintomi. Nella forma classica, la maggior parte dei pazienti necessita di una sedia a rotelle entro la seconda decade di vita e l’aspettativa di vita è ridotta. Nella forma atipica, la progressione è più lenta e l’aspettativa di vita può essere quasi normale.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Polo Ortotraumatologico e Recupero Rieducazione Funzionale (ex CTO)

Milano (MI)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Azienda USL di Romagna – Ospedale di Ravenna

Ravenna (RA)

ASL RM 1 – Ospedale San Filippo Neri

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULSS 3 Serenissima

Venezia (VE)

AULLS9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Al momento non esistono farmaci specifici che curino la Neurodegenerazione Associata a Pantotenato Chinasi (PKAN). La ricerca è in corso, ma le terapie attualmente disponibili sono volte principalmente a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Ecco alcuni approcci terapeutici utilizzati:

    • Chelazione del ferro: Dato che la PKAN comporta un accumulo di ferro nel cervello, farmaci chelanti del ferro come il deferiprone possono essere usati per ridurre questi depositi. Studi hanno dimostrato che il deferiprone può essere efficace nel rallentare la progressione della malattia.
    • Terapia sintomatica: Per affrontare i sintomi specifici della PKAN, si possono utilizzare diversi farmaci:
      • Anticolinergici: per la distonia.
      • Benzodiazepine: per la spasticità.
      • Levodopa: per i sintomi parkinsoniani, anche se spesso ha un’efficacia limitata in questa malattia.
    • Supporto nutrizionale: Problemi di deglutizione possono sorgere con la progressione della malattia, quindi può essere necessario un supporto nutrizionale come la gastrostomia endoscopica percutanea (PEG).
    • Fisioterapia e terapia occupazionale: Queste terapie possono aiutare a mantenere la mobilità, la forza muscolare e l’indipendenza funzionale il più a lungo possibile.
    • Logopedia: Può essere utile per affrontare problemi di linguaggio e comunicazione.