METILMALONICO ACIDURIA

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La metilmalonico aciduria (MMA) è una malattia metabolica ereditaria rara caratterizzata dall’incapacità del corpo di elaborare correttamente alcune proteine e grassi.

Questo difetto porta all’accumulo di acido metilmalonico nel sangue, che può causare una serie di problemi di salute, tra cui danni al cervello e agli organi.

Epidemiologia

La MMA è una malattia rara, con un’incidenza stimata di circa 1 su 48.000 nati vivi a livello globale. Tuttavia, la prevalenza varia a seconda della popolazione e delle regioni geografiche. Alcune popolazioni, come gli Amish e i Mennoniti, mostrano una maggiore incidenza della malattia a causa dell’effetto fondatore.

Eziologia e genetica

La MMA è causata da mutazioni in geni che codificano per enzimi coinvolti nel metabolismo della vitamina B12 e nella conversione dell’acido metilmalonico in acido succinico. I geni più comunemente coinvolti sono MUT, che codifica per l’enzima metilmalonil-CoA mutasi, e MMAA, che codifica per una proteina coinvolta nel metabolismo della vitamina B12. La MMA è ereditata con un pattern autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Patogenesi

L’acido metilmalonico è un intermedio nel metabolismo di alcuni aminoacidi (isoleucina, valina, treonina e metionina) e degli acidi grassi a catena dispari. In individui con MMA, il difetto enzimatico impedisce la corretta conversione dell’acido metilmalonico in acido succinico. Questo porta all’accumulo di acido metilmalonico e dei suoi precursori nel sangue e nei tessuti, causando una serie di effetti tossici, in particolare sul cervello e sul sistema nervoso.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche della MMA sono variabili e possono manifestarsi in diverse fasce d’età, dall’infanzia all’età adulta. I sintomi più comuni includono:

    • Crisi metaboliche: episodi di vomito, letargia, disidratazione, acidosi metabolica e ipoglicemia, spesso scatenati da infezioni, digiuno o stress.
    • Ritardo dello sviluppo: difficoltà nell’alimentazione, ritardo nella crescita, ritardo nello sviluppo motorio e cognitivo.
    • Problemi neurologici: convulsioni, tono muscolare anomalo, problemi di movimento, atrofia ottica, sordità.
    • Problemi renali: insufficienza renale cronica, nefrolitiasi.
    • Pancreatite: infiammazione del pancreas.
Diagnosi

La diagnosi di MMA si basa su una combinazione di esami, tra cui:

    • Screening neonatale: in molti paesi, la MMA è inclusa nei programmi di screening neonatale, che consentono di identificare i neonati affetti dalla malattia attraverso un semplice esame del sangue.
    • Analisi degli acidi organici nelle urine: la presenza di elevati livelli di acido metilmalonico nelle urine è un segno distintivo della MMA.
    • Analisi enzimatica: l’attività enzimatica della metilmalonil-CoA mutasi può essere misurata in cellule del sangue o in colture di fibroblasti cutanei.
    • Analisi genetica: l’analisi del DNA può confermare la diagnosi e identificare le mutazioni specifiche responsabili della malattia.
Prognosi

La prognosi della MMA varia a seconda della gravità della malattia, dell’età di esordio e della tempestività del trattamento. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per migliorare la prognosi e prevenire complicazioni gravi.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

AOU Renato Dulbecco di Catanzaro

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 Empoli

Empoli (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per l’acidemia metilmalonica, anche se la cura definitiva non è ancora stata trovata. L’approccio terapeutico varia a seconda della forma specifica della malattia e della sua gravità.

Farmaci:
    • Vitamina B12 (idrossicobalamina): È efficace in alcune forme di acidemia metilmalonica, in particolare quelle causate da difetti nel metabolismo della vitamina B12. La vitamina B12 aiuta a ridurre i livelli di acido metilmalonico nel sangue.
    • Betaina anidra: Aiuta a ridurre i livelli di omocisteina, un altro aminoacido che può accumularsi in alcune forme di acidemia metilmalonica.
    • L-carnitina: Favorisce la degradazione degli acidi grassi, riducendo il rischio di accumulo di sostanze tossiche.
    • Acido folico: Importante per diverse funzioni metaboliche, può essere utile in combinazione con altri trattamenti.
Altri trattamenti:
    • Dieta: È fondamentale seguire una dieta specifica a basso contenuto di proteine e con restrizione di alcuni aminoacidi (metionina, treonina, isoleucina e valina).
    • Trapianto di fegato o combinato fegato-rene: In alcuni casi, soprattutto in presenza di insufficienza renale, il trapianto può essere un’opzione terapeutica efficace.
    • Terapia genica: È in fase di studio e rappresenta una potenziale cura per il futuro.