MALATTIA DI VON WILLEBRAND

MALATTIE DEL SANGUE E DEGLI ORGANI EMATOPOIETICI

NOTE INFORMATIVE
  

La malattia di von Willebrand (VWD) è la più comune malattia emorragica ereditaria, caratterizzata da un difetto quantitativo o qualitativo del fattore di von Willebrand (vWF).

Il vWF è una proteina multimerica fondamentale per l’emostasi primaria, con due funzioni principali:

    • Adesione piastrinica: media l’adesione delle piastrine al subendotelio vascolare danneggiato, formando un tappo piastrinico iniziale.
    • Trasporto del fattore VIII: stabilizza e protegge il fattore VIII della coagulazione dalla degradazione, garantendo una corretta coagulazione.

Un deficit o un’anomalia del vWF compromette questi processi, causando una tendenza al sanguinamento.

Epidemiologia

La VWD colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, ma la sua prevalenza varia a seconda dei criteri diagnostici utilizzati e della popolazione studiata. La maggior parte dei casi sono lievi e spesso non diagnosticati. La VWD si manifesta in entrambi i sessi, sebbene le donne possano presentare sintomi più evidenti a causa delle mestruazioni.

Eziologia e Genetica

La VWD è causata da mutazioni nel gene VWF, situato sul cromosoma 12. La maggior parte dei casi sono ereditati con modalità autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Esistono anche forme autosomiche recessive, più rare e gravi.

Le mutazioni del gene VWF possono portare a:

    • Deficit quantitativo di vWF (tipo 1): la forma più comune, caratterizzata da una riduzione dei livelli di vWF.
    • Deficit qualitativo di vWF (tipo 2): il vWF è presente, ma non funziona correttamente. Questa categoria si suddivide in diversi sottotipi (2A, 2B, 2M, 2N) a seconda del difetto specifico.
    • Assenza completa di vWF (tipo 3): la forma più rara e grave, con assenza totale di vWF.
Patogenesi

La patogenesi della VWD dipende dal tipo e dalla gravità del difetto del vWF. In generale, un deficit o un’anomalia del vWF compromette l’adesione piastrinica e la coagulazione, portando a un sanguinamento prolungato.

    • Tipo 1: la ridotta quantità di vWF limita la formazione del tappo piastrinico e la stabilizzazione del fattore VIII.
    • Tipo 2: il vWF anomalo non riesce a svolgere correttamente le sue funzioni, causando un’adesione piastrinica difettosa e/o una ridotta emivita del fattore VIII.
    • Tipo 3: l’assenza di vWF impedisce completamente l’adesione piastrinica e la coagulazione, causando sanguinamenti gravi.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della VWD sono variabili e dipendono dal tipo e dalla gravità del difetto del vWF. I sintomi più comuni includono:

    • Emorragie mucocutanee: epistassi (sangue dal naso), gengivorragie, ecchimosi facili e prolungate, menorragia (mestruazioni abbondanti).
    • Sanguinamento prolungato dopo traumi o interventi chirurgici: estrazioni dentarie, interventi chirurgici, parto.
    • Ematomi: accumuli di sangue nei tessuti.
    • Emartri: sanguinamento nelle articolazioni.

Nelle forme più gravi (tipo 3), possono verificarsi sanguinamenti gastrointestinali o cerebrali.

Diagnosi

La diagnosi di VWD si basa su:

    • Anamnesi: raccolta di informazioni sui sintomi e sulla storia familiare di sanguinamento.
    • Esame obiettivo: valutazione della presenza di segni di sanguinamento.
    • Esami di laboratorio:
      • Tempo di sanguinamento: valuta la capacità del sangue di coagulare.
      • Attività del fattore VIII: misura la quantità di fattore VIII nel sangue.
      • Antigene del vWF: misura la quantità di vWF nel sangue.
      • Analisi multimerica del vWF: valuta la struttura del vWF.
      • Test di aggregazione piastrinica: valuta la capacità delle piastrine di aggregarsi.
    • Test genetici: identificazione di mutazioni nel gene VWF.
Prognosi

La prognosi della VWD è generalmente buona, soprattutto nelle forme lievi. La maggior parte dei pazienti può condurre una vita normale con un’adeguata gestione della malattia. Nelle forme più gravi, possono verificarsi complicanze emorragiche che richiedono un trattamento tempestivo e adeguato.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ”

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Presidio Ospedaliero di Castelfranco Veneto

Castelfranco Veneto (TV)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio

Catanzaro (CZ)

Azienda USL di Cesena – “Ospedale M. Bufalini”

Cesena (FC)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Ospedale di Cremona

Cremona (CR)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

ASL Frosinone – Ospedale Fabrizio Spaziani

Frosinone (FR)

Ente Ospedaliero Ospedali Galliera

Genova (GE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – USL 9 Grosseto

Grosseto (GR)

ASL 1 – Ospedale di Imperia

Imperia (IM)

ASL Latina

Latina (LT)

ASST Lecco – Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”

Lecco (LC)

ASST Ovest Milanese – Ospedale di Legnano

Legnano (MI)

ASUR Marche Area Vasta 3 – Ospedale Generale Provinciale Macerata

Macerata (MC)

ASST Mantova – Presidio Ospedaliero di Mantova

Mantova (MN)

Azienda Sanitaria Locale di Matera (ASM)

Matera (MT)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

ASL Rieti – Ospedale S.Camillo De Lellis

Rieti (RI)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

ASL Viterbo – Ospedale S.Anna di Ronciglione

Ronciglione (VT)

IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano

Rozzano (MI)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Ospedale “Veris Delli Ponti” – Scorrano

Scorrano (LE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Presidio Ospedaliero Centrale “SS. Annunziata” – Taranto

Taranto (TA)

ASL 4 – Presidio Ospedaliero “G. Mazzini”

Teramo (TE)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico” – Azienda Ospedaliera

Tricase (LE)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULLS9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

ASL Viterbo – Ospedale di Belcolle

Viterbo (VT)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per la malattia di von Willebrand (VWD).

Il trattamento per la VWD dipende dalla gravità della malattia e dal tipo di sanguinamento. Le opzioni terapeutiche includono:

Farmaci:
    • Desmopressina (DDAVP): è un farmaco che stimola il rilascio di VWF immagazzinato nell’organismo. È efficace per la VWD di tipo 1 lieve e alcuni sottotipi di tipo 2. Può essere somministrato per via endovenosa, sottocutanea o intranasale.
    • Concentrati di fattore von Willebrand: sono farmaci che contengono VWF e fattore VIII della coagulazione. Sono utilizzati per trattare episodi emorragici gravi o per la profilassi in pazienti con VWD grave, in particolare di tipo 3 o in alcuni casi di tipo 2.
    • Acido tranexamico: è un farmaco antifibrinolitico che aiuta a prevenire la rottura dei coaguli di sangue. Può essere utilizzato per controllare sanguinamenti lievi, come sanguinamento mestruale abbondante o sanguinamento dal naso.
Altri trattamenti:
    • Evitare farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento: come l’aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
    • Primo soccorso per le emorragie: compressione diretta della ferita, applicazione di ghiaccio e sollevamento dell’arto interessato.
    • Terapia ormonale: per le donne con sanguinamento mestruale abbondante.
    • Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessaria la chirurgia per controllare il sanguinamento, ad esempio in caso di sanguinamento gastrointestinale.