NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La malattia di Thomsen, nota anche come miotonia congenita di Thomsen, è una rara malattia genetica che colpisce i muscoli scheletrici. È caratterizzata da un rilassamento muscolare ritardato dopo la contrazione, un fenomeno chiamato miotonia.
Questo può causare rigidità, difficoltà nei movimenti e crampi muscolari.
Epidemiologia
La malattia di Thomsen è una condizione rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 100.000 persone. Colpisce uomini e donne in egual misura e si manifesta tipicamente nella prima infanzia, anche se in alcuni casi può presentarsi più tardi nella vita.
Eziologia e Genetica
La malattia di Thomsen è causata da mutazioni nel gene CLCN1, che codifica per un canale del cloro presente nelle membrane delle cellule muscolari. Questi canali sono fondamentali per la regolazione dell’eccitabilità muscolare e la loro disfunzione porta alla miotonia. La malattia di Thomsen è ereditata con un pattern autosomico dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia.
Patogenesi
Le mutazioni nel gene CLCN1 causano una riduzione della conduttanza del cloro attraverso i canali, compromettendo la ripolarizzazione delle cellule muscolari dopo la contrazione. Questo porta a un’aumentata eccitabilità muscolare e alla persistenza di potenziali d’azione, causando la miotonia.
Manifestazioni Cliniche
Il sintomo principale della malattia di Thomsen è la miotonia, che si manifesta come una difficoltà a rilassare i muscoli dopo la contrazione. Questo può causare rigidità, lentezza nei movimenti e crampi muscolari. I sintomi sono spesso più evidenti dopo un periodo di riposo o al freddo. Altri sintomi possono includere:
-
- Ipertrofia muscolare: i muscoli possono apparire ingrossati a causa della costante attività muscolare.
- Debolezza muscolare: può svilupparsi nel tempo, soprattutto nei muscoli prossimali.
- Affaticamento: la costante tensione muscolare può causare affaticamento generalizzato.
I sintomi della malattia di Thomsen possono variare da persona a persona, anche all’interno della stessa famiglia. In alcuni casi, la malattia può essere lieve e non causare disabilità significative, mentre in altri casi può essere più grave e limitante.
Diagnosi
La diagnosi della malattia di Thomsen si basa sulla storia clinica, l’esame obiettivo e i test diagnostici. I test diagnostici possono includere:
-
- Elettromiografia (EMG): può mostrare la tipica attività miotonica.
- Test genetici: possono identificare le mutazioni nel gene CLCN1.
- Biopsia muscolare: può mostrare alterazioni istologiche caratteristiche.
Prognosi
La malattia di Thomsen è una condizione cronica, ma non è progressiva. I sintomi possono migliorare con l’età e con l’esercizio fisico. La maggior parte delle persone con malattia di Thomsen ha una normale aspettativa di vita e può condurre una vita attiva e produttiva.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” |
Acquaviva delle Fonti (BA) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Ospedale Civile “Lorenzo Bonomo” – Andria |
Andria (BT) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Usl Toscana Sud-Est – Arezzo |
Arezzo (AR) |
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati |
Avellino (AV) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
AULSS 7 Pedemontana |
Bassano del Grappa (VI) |
AULSS 1 Dolomiti |
Belluno (BL) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna |
Bologna (BO) |
Aziende AUSL di Bologna |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale di Bolzano |
Bolzano (BZ) |
IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC) |
Bosisio Parini (LC) |
Centro Clinico NeMO – Fondazione Serena ONLUS di Brescia |
Brescia (BS) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia |
Brescia (BS) |
I.R.C.C.S. “Eugenio Medea” – Brindisi |
Brindisi (BR) |
Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi |
Brindisi (BR) |
Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano” |
Caserta (CE) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata |
Chieti (CH) |
Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano |
Conegliano (TV) |
Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA” |
Cosenza (CS) |
Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna” |
Ferrara (FE) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze |
Firenze (FI) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer |
Firenze (FI) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia |
Foggia (FG) |
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera |
Genova (GE) |
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS |
Genova (GE) |
Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico |
Genova (GE) |
ASS2 “Bassa Friulana-Isontina” – Ospedale di Gorizia |
Gorizia (GO) |
Azienda Usl Toscana Sud-Est – USL 9 Grosseto |
Grosseto (GR) |
ASL 1 – Ospedale di Imperia |
Imperia (IM) |
ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea” |
La Spezia (SP) |
ASL Latina |
Latina (LT) |
Azienda Usl Toscana nord ovest – USL 6 Livorno |
Livorno (LI) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Casa di Cura del Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Centro Clinico Nemo – Fondazione Serena Onlus di Milano |
Milano (MI) |
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano |
Milano (MI) |
IRCCS Istituto Auxologico Italiano |
Milano (MI) |
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano |
Milano (MI) |
AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara |
Modena (MO) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena |
Modena (MO) |
ASST Monza – Ospedale San Gerardo |
Monza (MB) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
U.L.S.S. 6 – Euganea |
Padova (PD) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore |
Parma (PR) |
IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia |
Pavia (PV) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
USL UMBRIA 1 |
Perugia (PG) |
Azienda Usl Toscana nord ovest – Versilia e Lucca |
Pisa (PI) |
Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 3 Pistoia |
Pistoia (PT) |
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza |
Potenza (PZ) |
IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo |
Pozzilli (IS) |
Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 4 Prato |
Prato (PO) |
Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria |
Reggio di Calabria (RC) |
Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova” |
Reggio nell’Emilia (RE) |
ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea |
Roma (RM) |
ASL RM 1 – Ospedale San Filippo Neri |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I” |
Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS |
Roma (RM) |
Policlinico Tor Vergata |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” |
Salerno (SA) |
IRCCS Policlinico San Donato |
San Donato Milanese (MI) |
I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo |
San Giovanni Rotondo (FG) |
ASL 4 – Presidio Ospedaliero “G. Mazzini” |
Teramo (TE) |
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni |
Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello |
Treviso (TV) |
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina |
Trieste (TS) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS |
Troina (EN) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
IRCCS San Camillo |
Venezia (VE) |
AULLS9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale |
Verona (VR) |
AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona |
Verona (VR) |
AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Non esistono farmaci specifici per curare la malattia di Thomsen. Tuttavia, alcuni farmaci e trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi:
Farmaci:
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- Stabilizzatori di membrana: come la mexiletina, possono ridurre la rigidità muscolare e altri sintomi associati alla miotonia. Altri farmaci di questa classe includono lamotrigina, carbamazepina e fenitoina.
- Altri farmaci: a seconda dei sintomi specifici, possono essere prescritti diuretici (per ridurre la ritenzione idrica), anticonvulsivanti (per controllare le convulsioni) o altri farmaci per affrontare problemi cardiaci o respiratori, se presenti.
Altri trattamenti:
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- Fisioterapia: esercizi specifici possono aiutare a migliorare la forza muscolare, la flessibilità e la coordinazione. L’attività fisica regolare può anche aiutare a ridurre la rigidità muscolare.
- Terapia occupazionale: può aiutare le persone affette da malattia di Thomsen a sviluppare strategie per affrontare le attività quotidiane e mantenere l’indipendenza.