NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La malattia di Schindler, anche nota come deficit di α-N-acetilgalattosaminidasi (α-NAGAL), è una rara malattia genetica autosomica recessiva.
Appartiene al gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale, caratterizzate dall’accumulo di sostanze nocive all’interno dei lisosomi, organelli cellulari responsabili della degradazione di diverse molecole.
Epidemiologia
La malattia di Schindler è estremamente rara. La prevalenza esatta è sconosciuta, ma si stima che colpisca meno di 1 persona su 1 milione in tutto il mondo.
Eziologia e Genetica
La malattia di Schindler è causata da mutazioni nel gene NAGA, che codifica per l’enzima α-N-acetilgalattosaminidasi (α-NAGAL). Questo enzima è responsabile della degradazione di alcuni glicosfingolipidi, un tipo di grasso complesso presente nelle cellule. Le mutazioni nel gene NAGA portano a una carenza o a un malfunzionamento dell’enzima α-NAGAL, con conseguente accumulo di glicosfingolipidi nei lisosomi, in particolare nel cervello, nei nervi e in altri tessuti.
Poiché la malattia di Schindler è autosomica recessiva, un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. I genitori di un individuo affetto sono generalmente portatori sani, ovvero hanno una copia del gene mutato e una copia del gene normale.
Patogenesi
L’accumulo di glicosfingolipidi nei lisosomi interferisce con la normale funzione cellulare, causando danni progressivi a vari organi e tessuti, in particolare al sistema nervoso.
Manifestazioni Cliniche
Esistono due forme principali di malattia di Schindler:
-
- Tipo I (infantile): è la forma più grave, con esordio intorno ai 12 mesi di età. I sintomi includono:
- Ritardo dello sviluppo psicomotorio
- Perdita progressiva delle capacità motorie (ipotonia, spasticità)
- Convulsioni
- Mioclonie (contrazioni muscolari involontarie)
- Cecità
- Macrocefalia
- Epatosplenomegalia (ingrossamento del fegato e della milza)
- Tratti del viso grossolani
- Tipo I (infantile): è la forma più grave, con esordio intorno ai 12 mesi di età. I sintomi includono:
I bambini affetti da questa forma di solito non superano i 4 anni di età.
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- Tipo II (adulta): ha un esordio più tardivo, in genere nell’adolescenza o nella prima età adulta. I sintomi sono più lievi e includono:
- Disturbi del movimento (atassia, distonia)
- Demenza progressiva
- Angiocheratomi (piccole macchie rosse sulla pelle)
- Tipo II (adulta): ha un esordio più tardivo, in genere nell’adolescenza o nella prima età adulta. I sintomi sono più lievi e includono:
Diagnosi
La diagnosi di malattia di Schindler si basa su:
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- Esame clinico: valutazione dei sintomi e dei segni clinici.
- Test enzimatici: misurazione dell’attività dell’enzima α-NAGAL nei leucociti o nei fibroblasti.
- Test genetici: analisi del gene NAGA per identificare le mutazioni.
- Biopsia tissutale: esame al microscopio di un campione di tessuto per evidenziare l’accumulo di glicosfingolipidi.
Prognosi
La prognosi della malattia di Schindler dipende dalla forma della malattia. Nella forma infantile, la prognosi è infausta, con una sopravvivenza di pochi anni. Nella forma adulta, la progressione della malattia è più lenta e la speranza di vita può essere normale, anche se con una qualità di vita compromessa.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale di Bolzano |
Bolzano (BZ) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia |
Brescia (BS) |
A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli” |
Campobasso (CB) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer |
Firenze (FI) |
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS |
Genova (GE) |
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano |
Milano (MI) |
Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo |
Milano (MI) |
ASST Monza – Ospedale San Gerardo |
Monza (MB) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto |
Piacenza (PC) |
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I” |
Roma (RM) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina |
Trieste (TS) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona |
Verona (VR) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Non esistono farmaci specifici per curare la malattia di Schindler. La ricerca è in corso, ma al momento le opzioni terapeutiche si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Ecco alcuni approcci terapeutici utilizzati:
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- Terapia enzimatica sostitutiva (TES): Anche se non ancora disponibile per la malattia di Schindler, la TES è in fase di studio. Questo tipo di terapia mira a sostituire l’enzima deficitario (α-N-acetilgalattosaminidasi) con una versione funzionale.
- Terapia genica: La terapia genica è un’altra area di ricerca promettente. L’obiettivo è quello di inserire una copia corretta del gene che codifica per l’enzima deficitario nelle cellule del paziente.
- Trattamento sintomatico: Questo approccio si concentra sulla gestione dei sintomi specifici di ciascun paziente. Può includere:
- Fisioterapia: per mantenere la mobilità e prevenire le contratture muscolari.
- Logopedia: per aiutare con i problemi di linguaggio e di deglutizione.
- Terapia occupazionale: per migliorare le capacità di svolgere le attività quotidiane.