NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
La malattia di Lyme, o borreliosi di Lyme, è una zoonosi, ovvero una malattia infettiva trasmessa da animali all’uomo, causata da batteri spirochete del genere Borrelia.
Questi batteri vengono trasmessi agli esseri umani attraverso il morso di zecche infette, principalmente quelle appartenenti al genere Ixodes.
Epidemiologia
La malattia di Lyme è la malattia trasmessa da vettori più comune nell’emisfero settentrionale. La sua incidenza è in aumento a livello globale, probabilmente a causa di diversi fattori, tra cui l’aumento delle popolazioni di zecche, i cambiamenti climatici e l’aumento delle attività ricreative all’aperto.
Le aree endemiche per la malattia di Lyme includono:
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- Nord America: Stati Uniti nordorientali e medio-atlantici, Wisconsin, Minnesota e California settentrionale
- Europa: Europa centrale e orientale, Scandinavia
- Asia: Cina, Giappone, Russia
Eziologia e genetica
Come accennato, la malattia di Lyme è causata da batteri spirochete del genere Borrelia. Le specie più comuni che causano la malattia nell’uomo sono:
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- Borrelia burgdorferi (Nord America)
- Borrelia afzelii e Borrelia garinii (Europa e Asia)
Non ci sono fattori genetici noti che predispongono all’infezione da Borrelia o allo sviluppo della malattia di Lyme.
Patogenesi
La patogenesi della malattia di Lyme è complessa e coinvolge diversi fattori:
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- Trasmissione: La trasmissione avviene attraverso il morso di una zecca infetta. La zecca acquisisce i batteri Borrelia nutrendosi del sangue di un animale infetto (serbatoio), come topi, cervi o uccelli. Quando la zecca si nutre di un essere umano, i batteri vengono trasmessi attraverso la saliva.
- Migrazione e diffusione: Una volta entrati nel corpo umano, i batteri Borrelia migrano attraverso la pelle e si diffondono nel flusso sanguigno, raggiungendo diversi organi e tessuti, come articolazioni, cuore e sistema nervoso.
- Risposta immunitaria: Il sistema immunitario reagisce all’infezione producendo anticorpi e cellule infiammatorie. Questa risposta immunitaria, tuttavia, può contribuire allo sviluppo dei sintomi della malattia di Lyme, in particolare l’infiammazione.
- Persistenza: In alcuni casi, i batteri Borrelia possono persistere nell’organismo anche dopo il trattamento antibiotico, causando sintomi cronici. I meccanismi alla base della persistenza batterica non sono ancora completamente compresi.
Manifestazioni cliniche
La malattia di Lyme può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, che variano a seconda dello stadio dell’infezione e degli organi coinvolti.
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Stadio precoce localizzato:
- Eritema migrante (EM): una lesione cutanea caratteristica che si espande gradualmente a partire dal sito del morso di zecca.
- Sintomi simil-influenzali: febbre, mal di testa, dolori muscolari, affaticamento.
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Stadio precoce disseminato:
- Manifestazioni neurologiche: meningite, encefalite, neuropatie periferiche.
- Manifestazioni cardiache: blocchi atrioventricolari, miocardite.
- Manifestazioni articolari: artrite, in particolare a livello delle grandi articolazioni.
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Stadio tardivo:
- Artrite cronica: infiammazione persistente delle articolazioni, in particolare del ginocchio.
- Acrodermatite cronica atrofica (ACA): lesioni cutanee croniche, caratterizzate da atrofia e sclerosi della pelle.
- Encefalopatia cronica: disturbi cognitivi, disturbi del sonno, affaticamento cronico.
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Diagnosi
La diagnosi della malattia di Lyme si basa su:
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- Anamnesi: esposizione a zecche, presenza di sintomi compatibili con la malattia.
- Esame obiettivo: valutazione dei segni clinici, in particolare la presenza di eritema migrante.
- Test sierologici: ricerca di anticorpi contro Borrelia nel sangue. I test sierologici sono più affidabili nelle fasi successive della malattia.
- Analisi del liquido cerebrospinale: in caso di sospetta neuroborreliosi.
- Biopsia cutanea: in caso di sospetta acrodermatite cronica atrofica.
Prognosi
La prognosi della malattia di Lyme è generalmente buona se la diagnosi viene fatta precocemente e il trattamento antibiotico viene iniziato tempestivamente. La maggior parte dei pazienti guarisce completamente senza conseguenze a lungo termine.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
ASL 3 – Ospedale La Colletta |
Arenzano (GE) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
AULSS 1 Dolomiti |
Belluno (BL) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia |
Brescia (BS) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione (ARNAS) Garibaldi – Nesima |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata |
Chieti (CH) |
Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA” |
Cosenza (CS) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer |
Firenze (FI) |
Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze |
Firenze (FI) |
Azienda USL di Forlì – Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni |
Forlì (FC) |
Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS |
Genova (GE) |
Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico |
Genova (GE) |
ASST Ovest Milanese – Ospedale di Magenta |
Magenta (MI) |
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco |
Milano (MI) |
Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda |
Milano (MI) |
ASL Napoli 1 |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
IRCCS Sacro Cuore Don Calabria- Negrar Verona |
Negrar (VR) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore |
Parma (PR) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
USL UMBRIA 1 |
Perugia (PG) |
ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo |
Pescara (PE) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa |
Pisa (PI) |
Azienda Usl Toscana nord ovest – Versilia e Lucca |
Pisa (PI) |
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
Azienda USL di Romagna – Ospedale di Ravenna |
Ravenna (RA) |
Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova” |
Reggio nell’Emilia (RE) |
I.R.C.C.S. Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” |
Roma (RM) |
ASL 1 – Ospedale di Sanremo |
Sanremo (IM) |
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni |
Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina |
Trieste (TS) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Esistono farmaci specifici per la malattia di Lyme. Il trattamento principale per la malattia di Lyme è la terapia antibiotica. Il tipo di antibiotico e la durata del trattamento dipendono dallo stadio della malattia e dai sintomi specifici del paziente.
Ecco alcuni degli antibiotici comunemente usati per trattare la malattia di Lyme:
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- Doxiciclina: È spesso l’antibiotico di prima scelta per gli adulti e i bambini di età superiore agli 8 anni con malattia di Lyme in fase iniziale.
- Amoxicillina: È un’alternativa alla doxiciclina, spesso utilizzata per bambini più piccoli, donne in gravidanza e persone allergiche alla doxiciclina.
- Cefuroxima axetil: È un’altra opzione per il trattamento della malattia di Lyme in fase iniziale.
- Ceftriaxone: Questo antibiotico viene somministrato per via endovenosa ed è utilizzato per trattare la malattia di Lyme in fase avanzata, in particolare quando sono coinvolti il sistema nervoso o il cuore.
Altri trattamenti per la malattia di Lyme:
Oltre agli antibiotici, altri trattamenti possono essere utilizzati per gestire i sintomi della malattia di Lyme:
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- Farmaci antinfiammatori: Possono aiutare ad alleviare il dolore e l’infiammazione.
- Terapia fisica: Può essere utile per migliorare la mobilità e la funzionalità articolare.
- Terapia occupazionale: Può aiutare le persone a riacquistare l’indipendenza nelle attività quotidiane.