MALATTIA DI LEIGH

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La malattia di Leigh, o encefalomielopatia necrotizzante subacuta, è una rara malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale. È caratterizzata da lesioni focali bilaterali a livello del tronco encefalico, dei gangli della base, del talamo e del cervelletto.

Queste lesioni causano una degenerazione progressiva del tessuto cerebrale, portando a una varietà di sintomi neurologici.

Epidemiologia

La malattia di Leigh è una malattia rara, con un’incidenza stimata tra 1 su 40.000 e 1 su 77.000 nati vivi. Colpisce entrambi i sessi e si manifesta in genere nella prima infanzia, tra i 3 mesi e i 2 anni di età, anche se può insorgere più tardi.

Eziologia e genetica

La malattia di Leigh è causata da mutazioni in geni che codificano per proteine coinvolte nella fosforilazione ossidativa mitocondriale, il processo che produce energia nelle cellule. La maggior parte dei casi è causata da mutazioni nel DNA mitocondriale (mtDNA), che viene ereditato dalla madre. Altre mutazioni possono essere presenti nel DNA nucleare e seguire un modello di ereditarietà autosomico recessivo o legato all’X.

Patogenesi

Le mutazioni genetiche causano un difetto nella produzione di energia nelle cellule, in particolare nei neuroni. Questo deficit energetico porta a disfunzioni cellulari, danno neuronale e, infine, alla morte cellulare. Le aree del cervello più colpite sono quelle con un elevato fabbisogno energetico, come il tronco encefalico e i gangli della base.

Manifestazioni cliniche

I sintomi della malattia di Leigh sono variabili e dipendono dalla localizzazione e dall’estensione delle lesioni cerebrali. I sintomi più comuni includono:

    • Ritardo dello sviluppo psicomotorio: difficoltà nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo, come il controllo della testa, la posizione seduta e la deambulazione.
    • Ipotonia: ridotta tonicità muscolare.
    • Disturbi del movimento: atassia, distonia, tremori.
    • Problemi di alimentazione: difficoltà nella suzione, deglutizione e masticazione.
    • Vomito ricorrente.
    • Irritabilità.
    • Epilessia: convulsioni.
    • Disturbi respiratori: apnea, tachipnea.
    • Problemi cardiaci: cardiomiopatia.
    • Acidosi lattica: accumulo di acido lattico nel sangue, che può causare nausea, vomito, debolezza e confusione mentale.
Diagnosi

La diagnosi della malattia di Leigh si basa su una combinazione di elementi:

    • Storia clinica e esame obiettivo: valutazione dei sintomi e dei segni neurologici.
    • Esami di laboratorio: dosaggio dell’acido lattico nel sangue e nel liquido cerebrospinale.
    • Neuroimaging: risonanza magnetica (RM) del cervello, che mostra le caratteristiche lesioni a livello del tronco encefalico e dei gangli della base.
    • Studi genetici: analisi del DNA mitocondriale e nucleare per identificare le mutazioni responsabili della malattia.
Prognosi

La prognosi della malattia di Leigh è generalmente sfavorevole. La maggior parte dei bambini affetti muore entro pochi anni dalla diagnosi, a causa di complicazioni respiratorie o cardiache. Tuttavia, l’età di esordio, la gravità dei sintomi e la presenza di specifiche mutazioni genetiche possono influenzare la progressione della malattia e la sopravvivenza.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC)

Bosisio Parini (LC)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Presidio Ospedaliero “G. Tatarella” – Cerignola

Cerignola (FG)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Al momento non esiste una cura specifica per la malattia di Leigh.

Tuttavia, ci sono diversi trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questi trattamenti possono includere:

  • Farmaci:
    • Vitamine e cofattori: come tiamina (vitamina B1), coenzima Q10, biotina e riboflavina, che possono aiutare a migliorare la funzione mitocondriale.
    • Anticonvulsivanti: per controllare le convulsioni.
    • Farmaci per alleviare altri sintomi: come i farmaci per il reflusso gastroesofageo, la distonia o i problemi respiratori.
  • Terapie di supporto:
    • Fisioterapia: per migliorare la forza muscolare e la coordinazione.
    • Logopedia: per aiutare con i problemi di linguaggio e di deglutizione.
    • Terapia occupazionale: per migliorare le capacità di svolgere le attività quotidiane.
    • Supporto nutrizionale: per garantire un’adeguata assunzione di calorie e nutrienti, spesso attraverso una sonda gastrostomica.