MALATTIA DI FABRY

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

La malattia di Fabry (FD), anche nota come malattia di Anderson-Fabry, è una patologia rara ereditaria appartenente al gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale. È caratterizzata da un deficit dell’enzima alfa-galattosidasi A, che provoca l’accumulo di un glicosfingolipide, il globotriaosilceramide (GL-3), in diversi tessuti e organi del corpo.

Questo accumulo progressivo causa una serie di manifestazioni cliniche multisistemiche che possono interessare reni, cuore, sistema nervoso, cute e occhi.

Epidemiologia

La malattia di Fabry ha una prevalenza stimata tra 1:40.000 e 1:117.000 nati vivi. Tuttavia, recenti studi di screening neonatale suggeriscono che la prevalenza potrebbe essere più alta, intorno a 1:3.000. La malattia colpisce entrambi i sessi, ma le manifestazioni cliniche sono generalmente più gravi nei maschi.

Eziologia e Genetica

La malattia di Fabry è causata da mutazioni nel gene GLA, situato sul cromosoma X (Xq22.1), che codifica per l’enzima alfa-galattosidasi A. Questo enzima è responsabile della degradazione del GL-3 nei lisosomi. Le mutazioni nel gene GLA determinano una riduzione o un’assenza dell’attività enzimatica, con conseguente accumulo di GL-3.

Essendo una malattia legata al cromosoma X, la trasmissione ereditaria segue un pattern caratteristico:

    • Maschi: I maschi che ereditano il gene mutato dalla madre manifestano la malattia in forma classica, con sintomi più gravi.
    • Femmine: Le femmine portatrici del gene mutato possono presentare un ampio spettro di manifestazioni cliniche, da forme asintomatiche a forme gravi simili a quelle dei maschi. Questo è dovuto al fenomeno della lyonizzazione, ovvero l’inattivazione casuale di uno dei due cromosomi X nelle cellule femminili.
Patogenesi

L’accumulo progressivo di GL-3 nei lisosomi di diversi tessuti e organi è alla base della patogenesi della malattia di Fabry. Questo accumulo causa danno cellulare e disfunzione d’organo attraverso diversi meccanismi:

    • Danno diretto: Il GL-3 accumulato interferisce con la normale funzione cellulare e può causare morte cellulare.
    • Infiammazione: L’accumulo di GL-3 innesca una risposta infiammatoria cronica che contribuisce al danno tissutale.
    • Disfunzione vascolare: Il GL-3 si accumula nelle cellule endoteliali dei vasi sanguigni, compromettendo la loro funzione e contribuendo a eventi cardiovascolari.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della malattia di Fabry sono variabili e possono interessare diversi organi e sistemi. I sintomi possono comparire nell’infanzia o nell’età adulta e tendono a peggiorare progressivamente nel tempo.

Sintomi precoci:

    • Acroparestesie: Dolore urente e lancinante a mani e piedi, spesso scatenato da stress, esercizio fisico o cambiamenti di temperatura.
    • Angiocheratomi: Piccole macchie rosso-violacee sulla pelle, in particolare tra l’ombelico e le ginocchia.
    • Ipoidrosi: Ridotta sudorazione.
    • Opacità corneale: Alterazioni della cornea che possono causare disturbi visivi.
    • Manifestazioni gastrointestinali: Dolori addominali, nausea, vomito, diarrea.

Sintomi tardivi:

    • Insufficienza renale: Progressiva perdita della funzione renale, che può portare alla necessità di dialisi o trapianto renale.
    • Cardiomiopatia: Ipertrofia del muscolo cardiaco, aritmie, insufficienza cardiaca.
    • Accidenti cerebrovascolari: Ictus ischemico o emorragico.
    • Manifestazioni neurologiche: Vertigini, acufeni, neuropatia periferica, ictus.
Diagnosi

La diagnosi della malattia di Fabry si basa su:

    • Valutazione clinica: Anamnesi familiare, esame obiettivo e valutazione dei sintomi.
    • Esame enzimatico: Misurazione dell’attività dell’enzima alfa-galattosidasi A nel sangue o nei leucociti.
    • Analisi genetica: Ricerca di mutazioni nel gene GLA.
    • Biopsia tissutale: In alcuni casi, può essere necessaria una biopsia renale o di altri tessuti per confermare la diagnosi.
Prognosi

La prognosi della malattia di Fabry dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche e dalla tempestività della diagnosi e del trattamento. La terapia enzimatica sostitutiva (ERT) ha migliorato significativamente la prognosi dei pazienti, rallentando la progressione della malattia e riducendo il rischio di complicanze. Tuttavia, la malattia può comunque portare a gravi complicanze, come insufficienza renale, cardiomiopatia e ictus, che possono ridurre l’aspettativa di vita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Ospedale Generale Regionale “ F. Miulli ” – Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti (BA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Usl Toscana Sud-Est – Arezzo

Arezzo (AR)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Santissima Trinità

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

ASSL Carbonia – Presidio Ospedaliero Sirai

Carbonia (SU)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia

Foggia (FG)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

ASL Latina

Latina (LT)

Ospedale “Vito Fazzi” – Lecce

Lecce (LE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano – ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

ASL Napoli 1

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

ASL 2 – Ospedale Santa Corona

Pietra Ligure (SV)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda USL di Rimini – Ospedale Infermi

Rimini (RN)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

IRCCS Policlinico San Donato

San Donato Milanese (MI)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

ASL 2 – Ospedale “San Pio da Pietrelcina”

Vasto (CH)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

ASL Viterbo – Ospedale di Belcolle

Viterbo (VT)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per la malattia di Fabry.

Farmaci specifici:
    • Terapia enzimatica sostitutiva (TES): È il trattamento standard per la malattia di Fabry. Consiste nella somministrazione endovenosa di una “copia” dell’enzima alfa-galattosidasi A, che è carente nelle persone affette da questa malattia. Esistono due farmaci per la TES: agalsidasi alfa e agalsidasi beta.
    • Terapia chaperonica orale: Questo trattamento è disponibile per i pazienti con specifiche mutazioni genetiche. Il farmaco, migalastat, aiuta a stabilizzare l’enzima alfa-galattosidasi A difettoso, aumentandone l’attività.
Altri trattamenti:

Oltre ai farmaci specifici, sono importanti anche altri trattamenti per gestire i sintomi e le complicanze della malattia di Fabry:

    • Gestione del dolore: Possono essere utilizzati farmaci antidolorifici, come gli analgesici oppioidi o i farmaci antiepilettici, per controllare il dolore neuropatico.
    • Controllo della pressione arteriosa: I farmaci antipertensivi aiutano a prevenire danni renali e cardiaci.
    • Dialisi o trapianto di rene: In caso di insufficienza renale, può essere necessaria la dialisi o il trapianto di rene.
    • Pacemaker o defibrillatore: In caso di problemi cardiaci, può essere necessario impiantare un pacemaker o un defibrillatore.