MALATTIA DI CHEDIAK-HIGASHI

MALATTIE DEL SANGUE E DEGLI ORGANI EMATOPOIETICI

NOTE INFORMATIVE
  

La malattia di Chediak-Higashi (CHS) è una rara malattia genetica autosomica recessiva che colpisce diverse parti del corpo, principalmente il sistema immunitario, il sistema nervoso e la pigmentazione della pelle e degli occhi.

È caratterizzata da un’aumentata suscettibilità alle infezioni, albinismo oculocutaneo parziale, e una varietà di altri sintomi neurologici.

Epidemiologia

La CHS è estremamente rara, con una prevalenza stimata di meno di 1 caso per milione di nati vivi in tutto il mondo. Non sembra esserci una predisposizione etnica o geografica particolare.

Eziologia e Genetica

La CHS è causata da mutazioni nel gene LYST (lysosomal trafficking regulator), situato sul cromosoma 1q42.1-q42.2. Questo gene codifica per una proteina coinvolta nel traffico intracellulare delle vescicole lisosomiali. Le mutazioni in LYST portano alla formazione di lisosomi giganti e anomali in varie cellule del corpo, compromettendone la funzione.

Patogenesi

I lisosomi giganti e disfunzionali interferiscono con diversi processi cellulari cruciali, tra cui:

    • Fagocitosi: I neutrofili, cellule del sistema immunitario che inglobano e distruggono i batteri, non riescono a farlo efficacemente a causa dei lisosomi anomali. Questo porta a un’aumentata suscettibilità alle infezioni.
    • Melanogenesi: La produzione di melanina, il pigmento che dà colore alla pelle, ai capelli e agli occhi, è compromessa, causando albinismo oculocutaneo parziale.
    • Funzione neuronale: I lisosomi anomali possono anche influenzare la funzione dei neuroni, causando una varietà di problemi neurologici.
Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della CHS sono variabili e possono includere:

    • Infezioni ricorrenti: Principalmente infezioni batteriche della pelle, dei polmoni e delle vie respiratorie.
    • Albinismo oculocutaneo parziale: Capelli argentati o biondo chiaro, pelle pallida, iride traslucida e fotofobia.
    • Problemi neurologici: Nistagmo (movimenti oculari involontari), atassia (difficoltà di coordinazione), neuropatia periferica, convulsioni e ritardo dello sviluppo.
    • Altri sintomi: Epatosplenomegalia (ingrossamento del fegato e della milza), linfadenopatia (ingrossamento dei linfonodi), diatesi emorragica (tendenza al sanguinamento) e “fase accelerata” con linfoistiocitosi emofagocitica.
Diagnosi

La diagnosi di CHS si basa su:

    • Esame obiettivo: Presenza di albinismo oculocutaneo parziale e altri segni clinici.
    • Esame microscopico del sangue: Presenza di granulazioni giganti nei neutrofili e in altre cellule del sangue.
    • Test genetici: Identificazione di mutazioni nel gene LYST.
Prognosi

La prognosi della CHS è generalmente sfavorevole. Molti pazienti muoiono durante l’infanzia a causa di infezioni gravi o della “fase accelerata” della malattia. Il trapianto di midollo osseo può migliorare la prognosi in alcuni casi, ma non è curativo per i problemi neurologici.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

CRO – Centro di Riferimento Oncologico di Aviano

Aviano (PN)

Ospedale “Monsignor Raffaele Dimiccoli” – Barletta

Barletta (BT)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULSS 3 Serenissima

Venezia (VE)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esiste una cura specifica. Tuttavia, ci sono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Trattamenti principali:
    • Antibiotici: per prevenire e trattare le infezioni, a cui i pazienti con questa malattia sono molto suscettibili. Possono essere usati sia per trattare infezioni attive che in modo profilattico per prevenirle.
    • Interferone gamma: un farmaco che aiuta a stimolare il sistema immunitario. Può contribuire a ridurre la frequenza e la gravità delle infezioni.
    • Corticosteroidi: possono essere usati per ridurre l’infiammazione.
    • Trapianto di cellule staminali: è l’unica opzione che può potenzialmente curare la malattia. Tuttavia, non è privo di rischi e non è sempre efficace.
Altri trattamenti:
    • Terapia di supporto: può includere trasfusioni di piastrine per problemi di sanguinamento, farmaci antivirali per infezioni virali e altri trattamenti a seconda dei sintomi specifici del paziente.
    • Cure palliative: si concentrano sul miglioramento della qualità della vita del paziente e sul controllo dei sintomi, soprattutto nelle fasi avanzate della malattia.