MALATTIA DI CANAVAN

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO

NOTE INFORMATIVE
  

La malattia di Canavan (CD), nota anche come malattia di Canavan-Van Bogaert-Bertrand, è una rara malattia genetica neurodegenerativa.

Appartiene al gruppo delle leucodistrofie, disturbi che causano la degenerazione della sostanza bianca nel cervello. La CD porta a un progressivo deterioramento delle capacità motorie e cognitive, con un decorso generalmente grave.

Epidemiologia

La malattia di Canavan è una malattia autosomica recessiva, il che significa che un bambino deve ereditare due copie del gene difettoso (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. La CD è più comune tra le persone di origine ebraica ashkenazita, con un’incidenza stimata tra 1 su 6.400 e 1 su 13.500 nati vivi. Nella popolazione generale, l’incidenza è molto più bassa, circa 1 su 100.000 nati vivi.

Eziologia e genetica

La CD è causata da mutazioni nel gene ASPA, situato sul cromosoma 17. Questo gene codifica per l’enzima aspartoacilasi, responsabile della degradazione dell’N-acetilaspartato (NAA) nel cervello. Le mutazioni nel gene ASPA portano a una carenza di aspartoacilasi, con conseguente accumulo di NAA nel cervello.

Patogenesi

L’accumulo di NAA nel cervello interferisce con la formazione e la funzione della mielina, la sostanza grassa che riveste le fibre nervose e consente la trasmissione efficiente degli impulsi nervosi. La demielinizzazione risultante porta a una progressiva disfunzione neurologica.

Manifestazioni cliniche

I sintomi della CD di solito compaiono nei primi mesi di vita e possono includere:

    • Ipotonia: debolezza muscolare e diminuzione del tono muscolare.
    • Macrocefalia: aumento delle dimensioni della testa.
    • Ritardo dello sviluppo: ritardo nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo motorio e cognitivo.
    • Difficoltà di alimentazione: problemi con la suzione e la deglutizione.
    • Irritabilità: pianto eccessivo e difficoltà a calmarsi.
    • Convulsioni: episodi di attività elettrica anomala nel cervello.
    • Problemi di vista: nistagmo (movimenti oculari rapidi e involontari) e atrofia ottica.

Nel corso della malattia, i bambini con CD possono sviluppare spasticità, rigidità muscolare e contratture. Possono anche perdere le capacità acquisite, come il controllo della testa o la capacità di sorridere.

Diagnosi

La diagnosi di CD si basa sulla valutazione clinica, sugli esami di imaging del cervello (risonanza magnetica) e sui test di laboratorio. La risonanza magnetica può mostrare caratteristiche tipiche della demielinizzazione, come un aumento del segnale nella sostanza bianca. I test di laboratorio possono rivelare elevati livelli di NAA nelle urine o nel liquido cerebrospinale. La diagnosi definitiva può essere confermata dall’analisi genetica per identificare le mutazioni nel gene ASPA.

Prognosi

La prognosi per i bambini con CD è generalmente sfavorevole. La maggior parte dei bambini con la forma grave della malattia muore entro i 10 anni di età. Alcuni bambini con forme più lievi della malattia possono sopravvivere fino all’adolescenza o all’età adulta, ma con gravi disabilità.

Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione STRUTTURE OSPEDALIERE (<< cliccando)

NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

AULSS 1 Dolomiti

Belluno (BL)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

IRCCS Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia – Polo di Bosisio Parini (LC)

Bosisio Parini (LC)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

I.R.C.C.S. “Eugenio Medea” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”

Caserta (CE)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio

Catanzaro (CZ)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano

Conegliano (TV)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL Latina

Latina (LT)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

IRCCS Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico “Fondazione Mondino” di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

USL UMBRIA 1

Perugia (PG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo

Pozzilli (IS)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS

Troina (EN)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULSS 3 Serenissima

Venezia (VE)

AULLS9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esiste una cura per la malattia di Canavan, né farmaci specifici che ne blocchino la progressione. La ricerca è in corso e ci sono alcuni trattamenti sperimentali in fase di studio, come la terapia genica.

Tuttavia, esistono trattamenti sintomatici e di supporto che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Questi includono:

    • Fisioterapia e terapia occupazionale: per aiutare a mantenere la flessibilità muscolare, prevenire le contratture e migliorare le capacità motorie.
    • Logopedia: per aiutare con le difficoltà di comunicazione e deglutizione.
    • Supporto nutrizionale: per garantire un’adeguata alimentazione e idratazione, soprattutto se il bambino ha difficoltà a deglutire.
    • Farmaci: per controllare sintomi specifici come le convulsioni o la spasticità muscolare.