LINFEDEMI PRIMARI CRONICI

MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO

NOTE INFORMATIVE
  

I linfedemi primari cronici sono un gruppo eterogeneo di malattie rare del sistema linfatico, caratterizzate da un accumulo anomalo di linfa nei tessuti.

Questa condizione è causata da un’alterazione congenita, ovvero presente fin dalla nascita, dei vasi linfatici o dei linfonodi, che ne compromette il corretto funzionamento. A differenza dei linfedemi secondari, che insorgono a seguito di un danno al sistema linfatico (ad esempio, a causa di un intervento chirurgico, un’infezione o una terapia radiante), i linfedemi primari sono dovuti a difetti intrinseci del sistema linfatico stesso.

Epidemiologia

I linfedemi primari sono condizioni rare, con una prevalenza stimata tra 1/10.000 e 1/100.000 individui. Colpiscono prevalentemente il sesso femminile, con un rapporto femmine/maschi di circa 3:1. L’età di insorgenza è variabile:

  • Linfedema congenito: presente alla nascita (2-3% dei casi)
  • Linfedema precoce: insorge entro le prime due decadi di vita (meno dell’1-2% dei casi)
  • Linfedema tardivo: si manifesta dopo i 20 anni (94-95% dei casi)

Eziologia e Genetica

L’eziologia dei linfedemi primari è legata a difetti genetici che alterano lo sviluppo e la funzione del sistema linfatico. Sono state identificate diverse mutazioni genetiche associate a forme specifiche di linfedema primario, tra cui:

  • Mutazioni nel gene FLT4: codifica per il recettore 3 del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR-3), coinvolto nella linfangiogenesi.
  • Mutazioni nel gene FOXC2: codifica per un fattore di trascrizione essenziale per lo sviluppo dei vasi linfatici.
  • Mutazioni nel gene SOX18: codifica per un altro fattore di trascrizione coinvolto nella linfangiogenesi.

Tuttavia, in molti casi la causa genetica del linfedema primario rimane sconosciuta. La trasmissione ereditaria può essere autosomica dominante, autosomica recessiva o legata al cromosoma X.

Manifestazioni Cliniche

La principale manifestazione clinica del linfedema primario è il gonfiore (edema) di una o più parti del corpo, tipicamente gli arti (gambe e braccia), ma anche il viso, i genitali o il tronco. L’edema è inizialmente molle e comprimibile, ma con il tempo tende a diventare duro e fibrotico. Altri sintomi possono includere:

  • Sensazione di pesantezza e tensione
  • Dolore o fastidio
  • Limitazione della mobilità
  • Ispessimento e indurimento della pelle
  • Infezioni ricorrenti (linfangiti, cellulite)
  • Formazione di papillomi o vescicole cutanee

Diagnosi

La diagnosi di linfedema primario si basa su:

  • Anamnesi: raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente e della sua famiglia, con particolare attenzione all’età di insorgenza del gonfiore, alla sua evoluzione e alla presenza di altri casi in famiglia.
  • Esame obiettivo: valutazione del gonfiore, della sua consistenza, della presenza di altri segni cutanei.
  • Linfoscintigrafia: esame che permette di visualizzare il flusso linfatico e di identificare eventuali ostruzioni o malformazioni dei vasi linfatici.
  • Risonanza magnetica (RM): utile per valutare l’estensione del linfedema e per escludere altre cause di gonfiore.
  • Test genetici: per identificare eventuali mutazioni genetiche associate a forme specifiche di linfedema primario.

Prognosi

I linfedemi primari sono condizioni croniche e progressive. Non esiste una cura definitiva, ma il trattamento può aiutare a controllare i sintomi e a migliorare la qualità di vita dei pazienti. La prognosi dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Età di insorgenza
  • Severità del linfedema
  • Presenza di complicanze
  • Adesione al trattamento

Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione STRUTTURE OSPEDALIERE (<< cliccando)

NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

AULSS 7 Pedemontana

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze

Firenze (FI)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Azienda USL Toscana Centro – Azienda USL 11 – Firenze

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Ospedale “Vito Fazzi” – Lecce

Lecce (LE)

Azienda Usl Toscana nord ovest – USL 1 Massa e Carrara

Massa (MS)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

ARNAS Civico – Di Cristina Benfratelli

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Pescara

Pescara (PE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Cisanello

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale San Bartolomeo”

Sarzana (SP)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

AULSS 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso – Ca’ Foncello

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

AULLS9 Scaligera- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

AULSS 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare i linfedemi primari cronici.

Tuttavia, esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita. Queste includono:

Terapia Complessa Decongestiva (TCD): È il trattamento principale per il linfedema e prevede diverse fasi:

  • Drenaggio linfatico manuale: un massaggio delicato che aiuta a spostare il fluido linfatico verso i linfonodi funzionanti.
  • Bendaggio multistrato: applicato sull’area gonfia per favorire il drenaggio linfatico e ridurre il gonfiore.
  • Esercizi specifici: aiutano a migliorare il flusso linfatico e a mantenere la mobilità dell’arto colpito.
  • Cura della pelle: importante per prevenire infezioni, che possono peggiorare il linfedema.

Altre opzioni terapeutiche:

  • Pressoterapia: utilizza un dispositivo che applica una pressione controllata sull’area interessata per favorire il drenaggio linfatico.
  • Tutori elastici: indumenti compressivi che aiutano a mantenere il gonfiore sotto controllo.
  • Chirurgia: in alcuni casi, può essere considerata la chirurgia per rimuovere il tessuto in eccesso o creare nuove vie di drenaggio linfatico.
  • Farmaci: possono essere prescritti per trattare eventuali complicazioni, come infezioni o infiammazioni. Alcuni farmaci, come i benzopironi, possono essere utilizzati per ridurre il gonfiore, ma la loro efficacia è ancora dibattuta.