IPOFOSFATASIA

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

L’ipofosfatasia (HPP) è una rara malattia metabolica ereditaria caratterizzata da una difettosa mineralizzazione delle ossa e dei denti.

Questa condizione è causata da mutazioni nel gene ALPL, che codifica per la fosfatasi alcalina tissutale non specifica (TNSALP), un enzima fondamentale per la corretta formazione del tessuto osseo. La carenza di TNSALP porta all’accumulo di substrati come il pirofosfato inorganico (PPi), che inibisce la mineralizzazione e causa le manifestazioni cliniche della malattia.

Epidemiologia

L’HPP è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 100.000 nati vivi. Tuttavia, la sua prevalenza varia considerevolmente in base all’etnia e alla popolazione studiata. Ad esempio, è più comune nella popolazione canadese di origine Mennonita, dove la prevalenza è di circa 1 caso ogni 2.500.

Eziologia e genetica

L’HPP è causata da mutazioni nel gene ALPL, localizzato sul cromosoma 1. Questo gene codifica per la TNSALP, un enzima che idrolizza il PPi in fosfato inorganico. La carenza di TNSALP porta all’accumulo di PPi, che inibisce la crescita dei cristalli di idrossiapatite e compromette la mineralizzazione ossea.

L’HPP è ereditata con un pattern autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie mutate del gene ALPL (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia. Esistono oltre 400 mutazioni del gene ALPL associate all’HPP, che contribuiscono alla sua eterogeneità clinica.

Manifestazioni cliniche

L’HPP presenta un’ampia variabilità clinica, con manifestazioni che vanno da forme gravi e letali nel periodo perinatale a forme lievi che si manifestano in età adulta. L’età di esordio e la gravità dei sintomi dipendono dal tipo e dalla combinazione di mutazioni nel gene ALPL.

Le manifestazioni cliniche più comuni includono:

  • Deformità scheletriche: rachitismo, osteomalacia, fratture ricorrenti, dolore osseo, craniostenosi.
  • Problemi dentali: perdita precoce dei denti decidui, ipoplasia dello smalto, carie dentali.
  • Complicanze respiratorie: insufficienza respiratoria dovuta a ipoplasia toracica e debolezza dei muscoli respiratori.
  • Convulsioni: dovute a ipocalcemia e iperfosfatemia.
  • Ritardo nella crescita e nello sviluppo.

In base all’età di esordio, l’HPP può essere classificata in:

  • HPP perinatale: la forma più grave, con esordio prenatale o nelle prime settimane di vita. Caratterizzata da grave ipoplasia scheletrica, insufficienza respiratoria e alta mortalità.
  • HPP infantile: esordio nei primi 6 mesi di vita, con rachitismo, deformità scheletriche e ritardo nello sviluppo.
  • HPP giovanile: esordio tra i 6 mesi e i 18 anni, con sintomi simili alla forma infantile ma meno gravi.
  • HPP adulta: esordio dopo i 18 anni, con sintomi come osteomalacia, fratture da stress e perdita precoce dei denti.
  • Odontoipofosfatasia: forma lieve che colpisce principalmente la dentizione, con perdita precoce dei denti e carie.

Diagnosi

La diagnosi di HPP si basa su una combinazione di:

  • Valutazione clinica: anamnesi, esame obiettivo e imaging radiologico per identificare le caratteristiche scheletriche.
  • Esami di laboratorio:
    • Bassi livelli di fosfatasi alcalina sierica: il marker biochimico principale dell’HPP.
    • Elevati livelli di PPi sierico e urinario.
    • Elevati livelli di fosfoetanolamina urinaria.
  • Analisi genetica: per identificare le mutazioni nel gene ALPL e confermare la diagnosi.

Prognosi

La prognosi dell’HPP è variabile e dipende dalla gravità della malattia. Le forme perinatali e infantili gravi hanno una prognosi sfavorevole, con alta mortalità nei primi anni di vita. Le forme meno gravi hanno una prognosi migliore, ma i pazienti possono comunque sperimentare complicanze a lungo termine come deformità scheletriche, dolore cronico e problemi respiratori.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

ASSL Carbonia – Presidio Ospedaliero Sirai

Carbonia (SU)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

ASST Nord Milano – Ospedale “Edoardo Bassini” di Cinisello Balsamo

Cinisello Balsamo (MI)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda USL di Forlì – Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni

Forlì (FC)

Presidio di Francavilla Fontana – Ceglie Messapica

Francavilla Fontana (BR)

Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” Gallipoli

Gallipoli (LE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

ASSL Olbia – Ospedale Giovanni Paolo II

Olbia (SS)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Fondazione CNR Regione Toscana Gabriele Monasterio – Stabilimento di Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP)

Potenza (PZ)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Policlinico Tor Vergata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Esistono farmaci specifici e altri trattamenti per l’ipofosfatasia.

Farmaci specifici:

  • Asfotase alfa (Strensiq®): Questo è attualmente l’unico farmaco approvato per il trattamento dell’ipofosfatasia. È una terapia enzimatica sostitutiva che agisce sostituendo l’enzima deficitario, la fosfatasi alcalina non specifica tissutale (TNSALP), responsabile della mineralizzazione ossea. È stato approvato per l’uso in pazienti con ipofosfatasia neonatale, infantile e giovanile.

Altri trattamenti:

Oltre ad asfotase alfa, altri trattamenti possono essere utilizzati per gestire i sintomi dell’ipofosfatasia. Questi includono:

  • Supporto respiratorio: Nei casi di grave ipofosfatasia, può essere necessario il supporto respiratorio, come la ventilazione meccanica.
  • Supporto nutrizionale: Possono essere necessari integratori di calcio e fosforo per aiutare a migliorare la mineralizzazione ossea.
  • Gestione del dolore: Possono essere utilizzati antidolorifici per gestire il dolore osseo.
  • Fisioterapia: La fisioterapia può aiutare a migliorare la forza muscolare e la mobilità.
  • Chirurgia: In alcuni casi, può essere necessaria la chirurgia per correggere le deformità ossee.

Ricerca in corso:

La ricerca sull’ipofosfatasia è in corso e sono in fase di sviluppo nuovi trattamenti, tra cui la terapia genica.